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Cronaca

Ucciso durante una rissa Roberto Di Falco

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Lavorava al mercatino di via Madonna del Rosario il trentottenne Roberto Di Falco, freddato ieri pomeriggio davanti ad una concessionaria di auto. La sua attività riguardava la vendita di olive ed era molto conosciuto fra gli ambulanti di Gela.

Tre persone sono state fermate su ordine della Procura di Agrigento perché coinvolte nella rissa di venerdì pomeriggio, scoppiata nel piazzale di una concessionaria di auto, all’ingresso del Villaggio Mosè, in cui è stato ucciso con un colpo di pistola Roberto Di Falco, 38 anni. La vittima era originaria di Palma di Montechiaro, così come le tre persone indagate, che saranno portate in carcere.

Domenica, la Procura chiederà la convalida e lunedì tutto sarà rimesso nelle mani del giudice. L’inchiesta, delicata e complicata, non è conclusa. Il provvedimento è arrivato dopo circa 12 ore di interrogatori.

Sarebbero state, durante gli interrogatori svolti in questura, dal procuratore Giovanni Di Leo, anche delle persone che, assistite dai propri legali di fiducia, si sarebbero avvalse della facoltà di non rispondere. Altre invece avrebbero rilasciato dichiarazioni spontanee. La pistola che ha ucciso Di Falco non è stata ancora ritrovata.

Secondo le indagini, Di Falco sarebbe stato colpito da uno sparo durante una colluttazione nel piazzale della concessionaria di auto.

La lite, sfociata in una rissa, avrebbe avuto origine dalla compravendita di un quantitativo di  auto fra il titolare della concessionaria e e il 38enne di Palma, anch’egli commerciante di auto usate

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Cronaca

Un gelese nell’associazione “Unione insigniti Omri”

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C’e’ un socio fondatore proveniente da Gela nella neonata Associazione ““Unione Insigniti OMRI (UIR)”

Nasce a Chieti nello studio del notaio De Vito, l’Associazione “Unione Insigniti OMRI (UIR)”. A presiederla è il Cav. prof. avv. Antonello De Oto. L’Associazione riunisce gli insigniti dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.  
Un sodalizio che si propone di tutelare e difendere i valori fondanti la Repubblica e le sue Istituzioni e di far vivere concretamente la condizione di insignito nella società civile, con particolare attenzione ai principi di solidarietà, legalità, concordia ed eleganza nei comportamenti pubblici.
I suddetti principi si ispirano al motto latino “Omnia Praeclara Rara” (tutte le cose eccellenti sono rare).  
Questa la dichiarazione del neopresidente nazionale De Oto:

“Nasce oggi un’associazione di insigniti che pone i valori costituzionali a difesa della Repubblica al centro del suo fare, innervandola con i principi di solidarietà, legalità, etica ed eleganza dei comportamenti pubblici. Buon lavoro a noi”.
I soci fondatori: Cav. Prof. Avv. Antonello DE OTO, Uff. Prof. Franco GRAZIANO; Cav. Dr. Gaetano PADUANO, Cav. Dr. Antonio MONTALBANO, Cav. Paolo PANI, Cav. Pietro BONGIOVANNI, Uff. Salvatore GIARRIZZO. Uff. Dr. Nicola Martino MARRA, Cav. Dr. Leonardo Maria ROCCA, Cav. Dr. Rocco PARDO, Cav. Antonio BENFATTI, Uff. Riccardo SCAMARCIO

La sede dell’associazione è a Bologna, in via D’Azeglio, 27.

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Cronaca

Ore 13.01: terremoto nel nisseno

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Caltanissetta- Un terremoto di magnitudo 3.6 e’ stato avvertito oggi in provincia di Caltanissetta.

I sismografi dell’Ingv hanno registrato una scossa, alle 13.01, tra i comuni di Villalba, Marianopoli e Vallelunga Pratameno.

Il sisma, che è stato avvertito anche in alcune zone della provincia di Palermo, ha avuto origine a 37 chilometri di profondità

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Cronaca

Due arresti nel Nisseno

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La Squadra Mobile di Caltanissetta ha arrestato due persone in esecuzione di provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.

Un trentasettenne, riconosciuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e atti persecutori, è stato condannato dal Tribunale di Palermo a due anni, due mesi e venti giorni di reclusione. Un ventiquattrenne è stato sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Verona, in ordine ai reati di rapina e furto aggravato in concorso.

Entrambi, dopo gli adempimenti di rito, sono stati condotti dagli agenti della Polizia di Stato nella Casa Circondariale di Caltanissetta, il primo per scontare la pena, il secondo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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