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Azzolina: l’ex Ministro spiega la scuola nella pandemia – interviste

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Da insegnante a dirigente, catapultata d’emblai nelle stanze dei bottoni a soli 38 anni. Oggi, a quasi 40 anni, l’ ex ministro dell’istruzione Lucia Azzolina sente il bisogno di chiarire tanti punti oscuri della sua esperienza da Ministro del governo Conte II. E lo ha fatto con un libro che ieri ha presentato nel teatro di Macchitella su invito della dirigente scolastica Agata Gueli e con il supporto organizzativo della prof.ssa Giusy Iacono che l’ha conosciuta nel mondo della scuola di Biella dove entrambe prestavano servizio al Liceo scientifico Avogadro.  ‘Alla scuola devo tutto’ – dice la Azzolina. Il centro della sua vita professionale che le ha aperto le porte ad una esperienza unica sulla quale continua a tenere banco, nonostante gli impietosi giudizi della stampa e dei social. E su questo si dipana il libro che ha presentato, dal titolo: “

La vita insegna. Dalla Sicilia al Ministero, il viaggio di una donna che alla scuola deve tutto”

Certo il suo mandato è stato incardinato in un momento delicatissimo della storia d’Itala e del mondo. La crisi che ha interessato il nostro Paese a seguito della pandemia Covid, ha richiesto alla scuole italiane, a tutto il personale scolastico e agli studenti un impegno massivo per garantire continuità al processo formativo. La scuola italiana, nel fronteggiare l’emergenza ha dimostrato capacità di adattamento e di riorganizzazione. Decisioni importanti e rivoluzionarie per garantire la continuità didattica, ma anche il diritto alla salute, come la didattica a distanza hanno rivoluzionato le abitudini degli studenti e di milioni di famiglie creando un vespaio di polemiche. Su questi temi la Azzolina ha spiegato le motivazioni del momento storico per supportare le istituzioni scolastiche per ridurre le disuguaglianze sociali ed economiche e superare le criticità legate all’accentuarsi delle distanze sociali e relazionali della pandemia in corso che, se non contrastate, rischiano di acuire fenomeni legati alla dispersione scolastica. “Avevo bisogno di chiarire tanti argomenti – ha detto – che mi hanno trascinata fra tante polemiche e inglobata, a torto, fra le fake newes. Ancora oggi dal Ministero mi chiamano in tanti e riconoscono le scelte strategiche in un frangente particolarmente delicato”. Ad interloquire con la Azzolina, la dirigente Gueli ed il Prof. Marco Trainito. Si è parlato della scuola d’estate delle difficoltà oggettive per adeguarsi ad istanze che in Italia e soprattutto in Sicilia sono improponibili per questioni climatiche per contratti collettivi di lavoro su quali bisognerebbe intervenire. E per concludere la dirigente Gueli, che l’ha ospitata durante la mattina nella scuola ‘Capuana’ ha posato l’accento sulla spinosa questione dei banchi a rotelle. Anche in questo caso l’ex Ministro ha ricordato che i banchi a rotelle erano un’esigenza per garantire le distanze sociali, vista la pandemia in corso, per tornare in classe e garantire la socialità dei ragazzi e che non sono una sua invenzione ma all’estero vengono usati da anni: quindi nessuno scandalo. “E’ stata una giornata di confronto – ha detto la dirigente Gueli – per tentare di incardinare in un contesto le scelte ministeriali durante un periodo difficile quale è stato quello della pandemia, ma anche per parlare di futuro della scuola”.

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La Giunta delibera 20 stalli di sosta a pagamento in piazza Calvario

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Venti stalli di sosta a pagamento a piazza Calvario. È stabilito in una delibera di Giunta approvata all’unanimità nei giorni scorsi.

Nell’accordo scritto tra la ditta Ecoparking e il Comune erano previsti 20 stalli al Lungomare che sono stati eliminati per consegnare gli stalli sempre al Lungomare alla Capitaneria di Porto.

Il sindaco ha individuato piazza Calvario come luogo per compensare la ditta con i 20 stalli che mancano al Lungomare.

In piazza Calvario la sosta costerà come al centro storico 1 euro l’ora, 3 euro mezza giornata, 6 euro al giorno e 30 euro l’abbonamento mensile.

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Oggi la festa dedicata a San Giuseppe lavoratore

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La Chiesa di Sant’Agostino in festa per la celebrazione della liturgia dedicata a San Giuseppe lavoratore. È in quella chiesa che se ne custodisce l’effige. Lì è stato celebrato il giubileo l’anno scorso.

Ecco il programma:

È il patrono dei Papà ma anche di falegnami, ebanisti e carpentieri. Si festeggia il 19 marzo ma Pio XII nel 1955 volle ricordare il patrono degli artigiani ed operai anche il 1 maggio, nel giorno della festa dei lavoratori. Nel Vangelo Gesù è chiamato il figlio del carpentiere e ricordare il Santo lavoratore in questo giorno significa per la Chuesa riconoscere la dignità del lavoro umano come dovere dell’uomo e prolungamento dell’opera del Creato.

San Giuseppe con il Bambino Gesù. Foto Ansa. In alto e in copertina: san Giuseppe lavoratore, di Modesto Faustini (1839-91),  Cappella Spagnola, Loreto dal sito santuarioloreto.va

San Giuseppe con il Bambino Gesù. Foto Ansa. In alto e in copertina: san Giuseppe lavoratore, di Modesto Faustini (1839-91), Cappella Spagnola, Loreto dal sito santuarioloreto.va

È il patrono dei papà ma anche di falegnami, ebanisti, carpentieri, senzatetto e persino dei Monti di Pietà e relativi prestiti su pegno. L’8 dicembre 1870, papa Pio IX lo ha proclamato Patrono della Chiesa universale. La festa solenne di San Giuseppe è il 19 marzo ma è molto festeggiato in campo liturgico e sociale anche il 1° maggio, festa del lavoro, quale patrono degli artigiani e degli operai, così proclamato da papa Pio XII. Giovanni XXIII gli affidò il Concilio Vaticano II mentre è uno dei Santi preferiti da papa Francesco che ha voluto inserire il suo nome nel Canone della messa.

Il suo culto ha raggiunto grande popolarità come dimostrano  anche le dichiarazioni di moltissime chiese relative alla presenza di sue reliquie. Nella chiesa di Notre-Dame di Parigi ci sarebbero gli anelli di fidanzamento, il suo e quello di Maria; Perugia possiederebbe il suo anello nuziale; nella chiesa parigina dei Foglianti si troverebbero i frammenti di una sua cintura. Ancora: ad Aquisgrana si espongono le fasce o calzari che avrebbero avvolto le sue gambe e i camaldolesi della chiesa di S. Maria degli Angeli in Firenze dichiarano di essere in possesso del suo bastone.

Il nome Giuseppe è di origine ebraica e sta a significare “Dio aggiunga”, estensivamente si può dire “aggiunto in famiglia”. Può essere che l’inizio sia avvenuto col nome del figlio di Giacobbe e Rachele, venduto per gelosia come schiavo dai fratelli. la sua popolarità è dovuto al fatto di essere stato il padre putativo di Gesù. Venerato in Oriente dal IV secolo e in Occidente poco prima dell’XI secolo, vale a dire da quando il suo culto cominciava a diffondersi tra i cristiani. Non vi è dubbio tuttavia che la fama di quel nome si rafforzò in Europa nell’Ottocento e nel Novecento.

San Giuseppe fu lo sposo di Maria, il capo della “Sacra famiglia” nella quale nacque per opera dello Spirito Santo, Gesù. E orientando la propria vita sulla traccia di alcuni sogni, nei quali gli angeli gli recavano i messaggi del Signore, incarnò un modello di paternità esemplare. Certamente non fu un assente. È vero, fu molto silenzioso, ma fino ai trent’anni della vita del Messia, fu sempre accanto al figlio con fede, obbedienza e disponibilità ad accettare i piani di Dio. Cominciò a scaldarlo nella povera culla della stalla, lo mise in salvo in Egitto quando fu necessario, si preoccupò nel cercarlo allorché dodicenne era “sparito’’ nel tempio, lo ebbe con sé nel lavoro di falegname, lo aiutò con Maria a crescere “in sapienza, età e grazia.

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Fondi Ue, al via selezione per 16 esperti di controllo

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Palermo – Servono 16 esperti per le attività di supporto ai controlli di secondo livello nell’ambito dei Programmi Fesr, Fse, Cte ed Eni dei cicli di Programmazione 2014-2020 e 2021-2027.

L’ufficio speciale Autorità di Audit dei programmi cofinanziati dalla Commissione europea della Regione Siciliana ha avviato la procedura per selezionarli.

Queste le figure professionali ricercate: un project manager nell’area controllo, undici assistenti senior nell’area controllo di cui un esperto statistico, due middle nell’area controllo e due junior nell’area controllo.

La scadenza del bando è fissata per il 10 maggio.

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