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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Rosario Crocetta ricorda con commozione Emanuele Fraglica

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Dall’ex sindaco e presidente della Regione Rosario Crocetta riceviamo e pubblichiamo un testo in memoria di Emanuele Fraglica

E’ triste, veramente triste. La morte di un amico, diventa sconforto quando quella morte riguarda un giovane che hai visto crescere e considerato quasi un figlio o un fratello minore.

La tristezza diventa rabbia, quando apprendi della morte mentre si è all’estero, impossibilitato a venire per l’ultimo saluto. Mi consola l’averlo visto, un paio di mesi orsono, in ospedale a Catania, più volte, ancora in vita ed in piedi, lucidissimo, prima degli interventi chirurgici che ha dovuto subire e che non gli hanno salvato la vita.

Emanuele Fraglica l’ho conosciuto sin da piccolo tramite suo padre un vero comunista, rimasto coerente sino alla fine ed io ero allora un giovane dirigente del partito comunista. I suoi genitori mi volevano bene, anche i suoi fratelli, ed io ho sempre ricambiato questo affetto nei confronti di tutta la famiglia Fraglica.
Emanuele era stato sempre un giovane attivo e dinamico. Lo riincontrai, da assessore allo sport ed alla cultura, con sindaco Franco Gallo, per scoprire che quel giovane vivace era diventato un imprenditore capace, con una grande passione per il calcio, amore per i colori di Gela, una storia di rispetto per la legalità, arrivata sino alla denunzia di estorsori e malfattori.


Emanuele non è stato mai “un personaggio comodo”, te la cantava sempre in faccia e si batteva con ostinazione per le sue idee. Per
questo gli abbiamo voluto bene. Lo amavano perché era capace di portare sino in fondo le sue battaglie.
Una persona come me, ha sempre apprezzato coloro che si battono per le proprie convinzioni.
Dal “mio esilio straniero” il dolore per un’altra parte di vita che se ne va, che mi ricorda gli anni intensi della vita trascorsa nella mia patria perduta. Il dolore di non potere più vivere affetti, momenti felici e dolorosi della mia amata Gela. In tanti conoscono le ragioni del mio trasferimento da Gela e la storia farà Giustizia.


Adesso un dolore che mette un altro mattone alla mia casa dolorosa: la morte di un giovane figlio di Gela che io consideravo quasi come un figlio, uno dei figli che non ho mai avuto.
Ciao Emanuele. Ci mancherai.

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Chiesa del Rosario: coperture di piastrelle in stato di degrado

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Dallo storico Nuccio Mulè, riceviamo e pubblichiamo

Preso atto di una mancata risposta degli organi competenti, relativa ad una prima lettera aperta, datata 20 gennaio 2022, con la quale si poneva all’attenzione la precarietà di un bene culturale di pregio nella Chiesa del Rosario di Gela, pongo per la seconda volta all’attenzione dei responsabili delle Istituzioni, la salvaguardia dello stesso bene culturale, oggi maggiormente in fase avanzata di degrado, che si trova ubicato sulla cuspide della torre campanaria della chiesa. Si tratta di due pregiate coperture di piastrelle di maiolica colorate in giallo e verde ramino aderenti l’una all’altra, disposte a squama di pesce alternativamente a formare un motivo a V capovolta, impiantate su un letto di malta; il tutto, oltre ad essere un esempio unico e originale di uso di maioliche dell’ultima produzione ottocentesca di fabbriche siciliane, rappresenta il retaggio di un’arte laterizia che si perde nella notte dei tempi.

Quindi un esempio raro di una pregiata arte antica di notevole valore, un’impronta di un luogo e di una civiltà siciliana, che purtroppo da tempo si trova in uno stato di degrado, probabilmente per mancanza di finanziamenti per il suo restauro nonostante che l’ottocentesca torre campanaria da più di vent’anni sia stata provvista di un ponteggio a tale fine. Da sottolineare che già alla fine degli anni ’80, le piastrelle erano state segnalate per la loro rilevanza in un articolo presentato in occasione del XIX Convegno internazionale della ceramica di Albisola, centro ligure di primaria importanza per la Storia della Ceramica, dalla Prof.ssa Salvina Fiorilla, medievista a livello regionale. Pertanto, per la seconda volta si sollecitano gli organi competenti a intervenire sollecitamente prima che di questo complesso artistico rimanga solamente un ricordo fotografico. E in merito sempre alla chiesa del Rosario, stavolta al suo interno, con la presente si vuole cogliere l’occasione per avere contezza della fine fatta da un affresco o forse una tela dell’Ottocento, che si trovava sul soffitto della navata, quasi sopra l’altare maggiore, opera del pittore locale Filippo Casabene (restauratore presso la Galleria Borghese di Roma) che ritraeva l’”Annunciazione” e che completava assieme agli attuali “Gesù risuscita Lazzaro”, “Gesù e l’Adultera” e “Gesù nel tempio fra i Dottori”, la serie dei quattro dipinti della navata. La sparizione, si spera non definitiva, risale all’ultimo restauro avvenuto intorno al 2010 quando oltre all’interno della chiesa furono restaurati anche i suoi dipinti.

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Lo sfogo amaro di chi vede bruciare la natura

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Torna il caldo e ricominciare a bruciare la natura. È accaduto oggi nella zona industriale. E si torna a vedere il fuoco divampare in ogni dove. Arriva in redazione lo sfogo amaro di Emanuele Sacco.

“Sono amareggiato”.
Sono le parole del segretario del gruppo “Gela che cambia”, Emanuele Sacco dipendente di una ditta della zona industriale Nord 2. “Ogni anno, quando torna la bella stagione- dice Sacco – è sempre la solita storia: la campagna brucia per colpa di persone incoscienti e senza scrupoli si distrugge la natura gli animali e tutto il resto e a volte, come successo l’anno scorso, anche qualche capannone. Vengono chiamati i vigili del fuoco e si ritorna sempre agli ‘stessi giri e stessa corsa’ finché non ci scapperà il morto ed in questo caso, che speriamo non si verifichi, non sarà facile individuare i responsabili.


Quando chiedi l’ intervento dei vigili del fuoco e ti dicono cosa sta bruciando?
La natura…
La sensazione è non venga percepito come cosa importante; tanto noi uomini non abbiamo bisogno della natura…”

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La scomparsa di Rosario Lanzafame, cittadino attivo: il ricordo dei figli

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“Il 5 maggio scorso si è spento Rosario Lanzafame conosciutissimo commerciante gelese. Con lui va via un pezzo di storia di Gela che perde una grande persona rispettosa ma soprattutto un instancabile lavoratore come pochi.

Il suo mondo era il suo lavoro e la sua famiglia, chiunque lo abbia conosciuto sa che era molto attivo nell’ambito del bene comune e della cosa pubblica, più volte infatti ha denunciato disservizi che poi sono stati prontamente ripristinati.

Persona buona ma sopratutto onesta, anni e anni di attività non hanno minimamente scalfito l’onorabilità del suo lavoro, tante persone si ricorderanno di lui come una persona di animo buono e dal cuore grande”.

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