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Cronaca

“Alto impatto”, controlli a tappeto della Polizia con arresti, denunce, multe e sequestri

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Si è conclusa l’attività di controllo ad “Alto Impatto” a fini investigativi della Polizia a Gela e a Niscemi. Con ordinanza del Questore di Caltanissetta, Pinuccia Albertina Agnello, sono stati impiegati oltre 330 operatori della Polizia di Stato nell’ambito di un progetto nazionale del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine. Le attività di controllo sono state coordinate dalla Squadra Mobile di Caltanissetta ed hanno visto l’impegno dei Commissariati di Gela e Niscemi, della Sisco, della Polizia Scientifica, del Reparto Volo di Palermo, dei Reparti Prevenzione Crimine di Palermo e Catania, delle Unità Cinofile di Catania e Palermo, della Sezione Polizia Stradale di Caltanissetta con la diretta collaborazione dell’Asp (veterinari e Siav), dell’Inps e dell’Ispettorato del Lavoro. La vasta operazione di controllo, ha permesso di identificare 1117 soggetti, 259 dei quali con precedenti di Polizia e 546 veicoli. Sono state contestate 95 infrazioni al codice della strada, 12 i veicoli sottoposti a fermo amministrativo, 67 i posti di controllo effettuati e 55 le attività commerciali sottoposte a controllo. Verificato il rispetto delle prescrizioni di 56 persone sottoposte a misure cautelari o di prevenzione. I controlli hanno interessato più aree di interesse economico-commerciale, luoghi frequentati abitualmente da pregiudicati e soggetti di interesse investigativi. Le 18 perquisizioni alla ricerca di armi e materie esplodenti hanno permesso di denunciare due soggetti per la detenzione illegale di munizioni. Inoltre sono state sequestrate delle armi sulle quali la Polizia scientifica sta effettuando delle verifiche per controllarne la potenzialità offensiva. Le 22 perquisizioni alla ricerca degli stupefacenti, grazie alla collaborazione delle Unità Cinofile, ha permesso di eseguire un arresto a Gela e di denunciare altri 4 soggetti, tutti per detenzione di hashish o marijuana ai fini di spaccio. Uno dei soggetti perquisiti a Niscemi ha tentato di gettare nel water la droga ma il tempestivo intervento della Squadra Mobile e del locale Commissariato ha permesso di recuperarla. All’esito dei controlli sono stati segnalati come assuntori ben 10 giovani (niscemesi e gelesi) all’Ufficio Territoriale del Governo di Caltanissetta. Sul fronte del caporalato, i controlli hanno interessato 5 aziende agricole. Grazie alla sinergia con l’Ispettorato del Lavoro provinciale e l’Ispettorato nazionale, così come l’Inps e l’Asp, la Polizia ha potuto effettuare più verifiche, individuando il caporale, ovvero colui che recluta e approfitta dello stato di bisogno dei lavoratori, consegnandoli alle aziende agricole in regime di sfruttamento. Personale della Squadra Mobile e del Commissariato di Gela ha ascoltato 60 lavoratori, 24 dei quali stranieri (regolari sul territorio nazionale). All’esito dei controlli sono state sospese 3 aziende agricole e sono stati denunciati in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria due titolari per numerose violazioni del testo unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Diciotto i lavoratori irregolari trovati all’interno delle serre ed al momento oltre 25.000 euro di sanzioni contestate. Una società che ha più aziende agricole a Gela era già stata controllata un anno fa e nonostante le sanzioni comminate superiori al milione e mezzo di euro continuava a violare le normative previste per il lavoro in campagna da parte dei braccianti agricoli. Controllate 3 stalle per l’allevamento di equini a Niscemi al fine di prevenire e reprimere le corse clandestine. All’esito del controllo, operato congiuntamente a veterinari dell’Asp di Caltanissetta, sono state denunciate 3 persone. I cavalli venivano allevati in stalle abusive del tutto sconosciute ai veterinari. I proprietari devono essere autorizzati per allevare gli equini e devono inoltre comunicare ogni trasferimento dell’animale. Inoltre uno dei proprietari non ha saputo giustificare la provenienza di un cavallo appartenente ad una scuderia di Milano, pertanto sono in corso accertamenti su eventuali scommesse. Uno degli allevatori è stato trovato in possesso di farmaci dopanti senza la prevista ricetta medica e si è proceduto al sequestro. A Gela si è proceduto al controllo di un ovile ed il titolare è stato denunciato alla Procura della Repubblica per la ricettazione di farmaci di provenienza illecita. Inoltre i veterinari dell’Asp hanno proceduto ad elevare sanzioni per complessivi 33.000 euro e disposto il divieto di accesso a qualsiasi titolo al bestiame. Le sanzioni sono state contestate per la presenza di 62 capi di bestiame con microchip, ma non riconducibili al titolare azienda zootecnica; in corso accertamenti per stabilire se provento di furto o di compravendita senza titolo. L’altra sanazione perché il caseificio, collegato all’allevamento, presentava alcune irregolarità sulla conservazione del siero. Sempre lo stesso titolare ha somministrato medicinali pericolosi per la salute pubblica. Sequestrati e verranno effettuati mirati controlli sugli animali. Un allevatore deteneva in pessime condizioni igieniche e malnutriti ben 11 cani di varie taglie e razze. I controlli, mirati a prevenire e reprimere il grave reato dei combattimento tra cani, hanno permesso di affidare gli animali ad un centro specializzato che se ne prenderà cura. Molti dei cani erano assicurati ad un grossa catena e per questo avevano anche un’atrofia muscolare. Effettuati controlli anche ad attività commerciali che curano la gestione della raccolta del materiale ferroso ed un titolare è stato sanzionato per la mancanza della compilazione del formulario dei rifiuti speciali. Grazie alla collaborazione con personale della Polizia Stradale sono state controllate numerose attività di autonoleggio e sono state elevate 22 sanzioni per mancanza di revisione e copertura assicurativa del parco auto a disposizione dei noleggiatori. Un importantissimo controllo ha previsto la verifica delle agenzie di onoranze funebri e di gestione del servizio privato di trasporto infermi mediante ambulanze. Grazie alla sinergia della Polizia di Stato e dell’Asp (Siav) le verifiche hanno permesso di riscontrare numerose violazioni alle leggi sanitarie, del testo unico sull’edilizia e del codice della strada.I servizi di controllo, operati su Gela e Niscemi, coordinati dal medico della Polizia di Stato della Questura di Caltanissetta, hanno portato alla contestazione di migliaia di euro di sanzioni amministrative per violazioni delle leggi sanitarie, violazioni delle leggi sull’edilizia in quanto i locali erano stati trasformati (alcuni del tutto abusivi), mancanza di condizioni igieniche delle agenzie di onoranze funebri, difformità dei locali di autorimessa dei carri funebri; automezzi carri funebri con idoneità sanitaria scaduta. A seguito delle gravi violazioni sono state avviate 4 procedure per la revoca della licenza per il trasporto funebre. Spesso, seppur proibito dalla legge, le agenzie di onoranze funebri gestiscono anche il trasporto in ambulanza; pertanto si è proceduto a verificare anche questo settore. Proprio questa violazione è stata contestata a tre agenzie di onoranze funebri per l’incompatibilità.Anche in questo caso gli ispettori dell’Asp hanno riscontrato numerose violazioni di leggi sanitarie comminando sanzioni amministrative. Alcune delle ambulanze, seppur autorizzate dall’Asp ad esercitare l’attività di trasporto infermi, erano prive dei presidi sanitari prescritti, segno che una volta ottenuta l’autorizzazione i titolari non si erano più presi cura di manutenzionarle, in alcuni casi aggiornando le scadenze.La Polizia Stradale, a seguito dei controlli alle agenzie di onoranze funebri e di servizi di ambulanza, ha rilevato numerose violazioni. Ambulanze e carri funebri spesso non avevano alcuna copertura assicurativa e la revisione scaduta. Inoltre le ambulanze erano prive di estintori o erano scaduti, a discapito della sicurezza dei malati trasportati. Gli esiti dell’attività di Polizia Giudiziaria sono stati rassegnati alla Procura della Repubblica di Gela per le valutazioni di competenza.

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Cronaca

Schianto sulla Gela-Vittoria, tre feriti gravi

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Grave incidente stradale sulla 115 Gela-Vittoria, nei pressi di contrada “Salita Contessa”. Ci sono tre feriti. L’impatto violento ha coinvolto una BMW ed una Fiat Punto.

Sul posto i vigili del fuoco che hanno estratto dalle lamiere contorte delle due vetture gli occupanti. Non chiara, al momento, la causa del sinistro.

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Cronaca

Controlli nel gelese con arresti, denunce e multe

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Servizi straordinari di prevenzione e controllo del territorio di Gela disposti dal Prefetto Chiara Armenia e definiti con ordinanza del Questore Pinuccia Albertina Agnello.

Nel corso dei controlli Interforze sono state arrestate tre persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, con sequestro di circa 400 grammi di cannabinoidi, e denunciate alla Procura di Gela 13 persone, in stato di libertà, per reati contro il patrimonio e porto di oggetti atti ad offendere.

Complessivamente sono state controllate 324 persone, di cui 129 con pregiudizi di polizia, 128 autoveicoli ed elevate 17 contravvenzioni al codice della strada. Gli esercizi commerciali controllati sono dieci, due dei quali sanzionati. Sono stati, infine, eseguiti 47 controlli nei confronti di soggetti sottoposti a misure di sicurezza, sorveglianza speciale e misure alternative alla detenzione, eseguite 13 perquisizioni, con sequestro droga, armi e oggetti atti a offendere, e segnalate alla Prefettura 8 persone per uso personale di sostanze stupefacenti.

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Cronaca

Le violenze alle donne nel ragusano

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Ragusa - Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Ragusa prosegue l’impegno nel contrasto ai reati intrafamiliari a tutela delle vittime familiari o conviventi dei presunti autori.

I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Modica, hanno arrestato in flagranza di reato un 56enne, divorziato, censurato, responsabile del reato di atti persecutori ai danni dell’ex compagna. L’allarme è stato lanciato, tramite la chiamata al 112, dalla stessa vittima che ha avuto il coraggio di mettere fine alle angherie subite nel corso degli anni. L’uomo, in evidente stato di alterazione psicofisica, non aveva mai accettato la fine della relazione, tanto che nella tarda serata di ieri, oltre alle minacce verbali, la violenza è sfociata in percosse fisiche.
La tempestiva richiesta di aiuto ha consentito l’intervento dei militari che hanno contenuto, con non poche difficoltà, la veemenza dell’aggressore, anche grazie all’ausilio di un’altra pattuglia. L’uomo, da tempo, aveva posto in essere atteggiamenti violenti nei confronti dell’ex compagna, ingenerando in lei un evidente stato di timore e di limitazione nei suoi rapporti interpersonali. A causa della colluttazione con il suo aggressore e delle lesioni subite, la donna è stata medicata presso il locale Pronto Soccorso. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria l’uomo è stato condotto presso la casa circondariale di Ragusa;

I Carabinieri della Stazione di Acate sono intervenuti a seguito di una segnalazione pervenuta alla Centrale Operativa per lite in famiglia. I militari, giunti sul posto, hanno appreso che la lite scaturiva tra conviventi per futili motivi in cui l’uomo, cittadino albanese, aveva aggredito la compagna con minacce, calci e pugni. Gli operanti hanno immediatamente garantito i soccorsi alla vittima la quale, trasportata presso l’ospedale “Guzzardi” di Vittoria, veniva successivamente dimessa con 30 giorni di prognosi. I militari hanno quindi formalizzato le dichiarazioni della donna e attivato le procedure di protezione delle donne vittime di violenza, nonché deferito il compagno all’Autorità Giudiziaria per il reato di maltrattamenti in famiglia contro la convivente.

A Vittoria, i Carabinieri della locale Stazione, hanno dato esecuzione alla misura cautelare della sottoposizione agli arresti domiciliari nei confronti di un vittoriese in quanto sono stati acquisiti sufficienti elementi probatori per ritenerlo responsabile di delitti contro la famiglia nei confronti della ex-compagna. La misura trae origine da fatti verificatisi nel mese di novembre 2023 per maltrattamenti in famiglia nei confronti della ex-compagna mediante minacce e comportamenti vessatori anche in presenza della figlia minore. In seguito a tali eventi, i Carabinieri hanno raccolto elementi che hanno permesso all’Autorità Giudiziaria di emettere, nel mese di febbraio c.a., un provvedimento di divieto di avvicinamento alla vittima con controllo mediante braccialetto elettronico.
L’esecuzione di tale provvedimento non è stata di fatto applicabile poiché l’uomo risiedeva presso un’abitazione che non garantiva la distanza minima dalla vittima prevista dalla legge. Pertanto l’Autorità Giudiziaria, informata dell’impossibilità dell’esecuzione della predetta misura, ha ritenuto necessario emettere la misura cautelare degli arresti domiciliari a tutela della vittima.

I militari, rintracciato l’uomo presso la propria abitazione, lo hanno accompagnato presso i loro uffici per gli atti di rito, notificandogli il provvedimento dell’A.G. per poi sottoporlo alla misura degli arresti domiciliari in abitazione distante da quella della ex-compagna

Il dilagante fenomeno della violenza ai danni delle donne, emergenza ormai nazionale, richiede la massiccia presenza delle varie articolazioni dell’Arma sul territorio, soprattutto quelle specializzate nel settore della violenza di genere. Questo ulteriore comparto consente alla componente territoriale di avere a disposizione personale in grado di carpire qualsiasi elemento che possa far presagire situazioni patologiche.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
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