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Asp Caltanissetta, il Nursind: accordo siglato penalizza gli infermieri

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Incarichi di coordinamento e caposala revocati e azzerati, niente buoni pasto al personale turnista, niente incentivi per chi ha svolto servizi territoriali. È fortemente negativo il giudizio del Nursind sull’accordo siglato dall’Asp e i sindacati che porterà al pagamento di alcuni istituti ma penalizzando allo stesso tempo molti dipendenti.La segreteria territoriale da un lato si dice soddisfatta per l’erogazione della produttività del 2019 che verrà aumentata del 50 per cento grazie ad uno storno dei fondi. Ma dall’altro lato evidenzia gravi criticità nel regolamento per il conferimento, revoca e graduazione degli incarichi di funzione di coordinamento. “L’accordo – spiega il sindacato autonomo – penalizzerà tutti quei dipendenti che da professionisti seri si sono assunti responsabilità per decenni e adesso, oltre a vedersi revocare l’incarico senza alcun riconoscimento per il lavoro svolto nel passato, non avranno nemmeno la considerazione di una valorizzazione in seno ad una valutazione della lavoro ad oggi svolto”.Il Nursind ricorda inoltre “un’altra grave scelta, quella di azzerare tutte le posizioni dei coordinatori/caposala riconosciuti con il vecchio ordinamento, in quanto tutte le posizioni verranno azzerate e rimesse a concorso. La stessa cosa avverrà per gli incarichi di posizione organizzativa, a cui verrà riconosciuto soltanto un misero punteggio di 0,5 per ogni anno di servizio da prestato. Una decisione questa che non ci trova assolutamente d’accordo e che condanniamo aspramente, in quanto la riteniamo non rispettosa per l’impegno e professionalità acquisita da questi colleghi indispensabile per il buon funzionamento delle Unità operative”.Il Nursind auspicava inoltre incentivi anche per tutti i dipendenti che prestano servizio presso le Unità operative complesse no covid e per i dipendenti che operano nei servizi territoriali e l’ampliamento dell’indennità infettivologica ai dipendenti dei percorsi Covid. Brutte notizie anche sui buoni pasto al personale turnista: “La Direzione strategica ha chiesto ulteriore tempo, ma ha fatto trasparire l’intento di attenersi a quanto scritto nel contratto collettivo 2016/2018, da noi ritenuto da sempre poco rispettoso dei diritti dei lavoratori”.

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Mattinata di protesta per gli studenti del “Majorana”: “Vogliamo le nostre aule”

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“Non siamo pedine, vogliamo le nostre aule”. É solo uno dei tanti cartelloni esposti questa mattina dagli studenti dell’istituto superiore “Majorana”, che hanno protestato presso l’ingresso della sede centrale di Piano Notaro. Lezioni disertate per alzare la voce contro le difficoltà logistiche generate dal distaccamento di alcune aule al plesso dell’istituto “Morselli”, che comporta diversi disagi alla normale attività didattica.

Una protesta indirizzata principalmente verso il Libero consorzio di Caltanissetta, relativamente alla rimodulazione aule determinata ad agosto che ha assegnato al “Vittorini” alcune aule del “Majorana” e per quest’ultima, invece, è stato deliberato l’utilizzo di classi del “Morselli”. Il tutto con ovvie difficoltà per alunni e docenti, emerse nella protesta di questa mattina.

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Statue, coppe, piatti, una lucerna e delle monete a Vallelunga nel sito archeologico di contrada Manca

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Una statuetta in terracotta raffigurante una figura femminile velata con indosso una tunica (chitone) e un mantello (himation). E, ancora, coppette, piatti a vernice nera, una lucerna ma anche unguentari in terracotta e qualche moneta.

Sono gli ultimi ritrovamenti della seconda campagna di scavi eseguita in contrada Manca nel territorio di Vallelunga Pratameno, in provincia di Caltanissetta, che testimoniano le diverse fasi di frequentazione del vasto complesso rurale scoperto nell’estate del 2020.

Durante i lavori di raddoppio della linea ferroviaria Catania-Palermo, infatti, le indagini archeologiche preventive eseguite da Italferr, sotto la guida della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Caltanissetta, avevano portato alla luce un insediamento rurale di età romana imperiale (I-II secolo d.C.). Gli scavi recenti, dai quali provengono i reperti di pregio emersi negli ultimi giorni, farebbero emergere livelli di frequentazione riconducibili anche alla tarda età ellenistica.

«Le indagini archeologiche preventive rivestono un ruolo straordinario per la tutela dell’immenso patrimonio che ancora oggi resta sconosciuto – afferma l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato –. L’auspicio è che, in tempi brevi, si possa pervenire, grazie anche alla collaborazione con Italferr, alla completa messa in luce dell’importante complesso rurale».

L’insediamento di contrada Manca doveva rappresentare, lungo la vallata segnata dal torrente Belici, un punto di riferimento economico e produttivo molto importante legato allo sfruttamento del suolo.

Alcuni ambienti della villa dovevano svolgere la funzione di magazzini per le derrate oppure di botteghe per attività artigianali e produttive.

Si ipotizza, invece, che uno degli edifici di recente portati alla luce potesse essere destinato a funzione di rappresentanza per le sue caratteristiche architettoniche e costruttive. A pianta quadrangolare con alloggiamenti semicircolari nei quattro angoli, presenta al centro un grande pilastro a base quadrata che forse reggeva una copertura a falde. Un altro edificio che certamente contribuirà a fare chiarezza sull’articolazione è in corso di scavo

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il film “Lo Sbarco” di Patierno proiettato stamattina al “Morselli”

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Stamattina all’istituto d’istruzione superiore «Emanuele Morselli» è stato proiettato il film «Lo Sbarco» di Jacopo Patierno, opera cinematografica realizzata nell’ambito dell’80° anniversario dell’operazione Husky, ricorrenza alla quale il Comune di Gela ha dedicato una serie di eventi e manifestazioni.

Gli studenti hanno dialogato con l’autore e regista, alla presenza dell’insegnante la referente del progetto, Giuliana Cottone e di alcuni docenti della scuola, ospiti il sindaco, Lucio Greco e l’assessore allo Sport, Turismo e Spettacolo, Salvatore Incardona.

«Le manifestazioni celebrative sullo sbarco – dice il sindaco – hanno dato ulteriore visibilità alla città. Gela con il suo patrimonio naturale, paesaggistico e soprattutto grazie ai beni culturali, dimostra di essere una città viva e centrale».

Il film ha suscitato l’interesse dei ragazzi, i quali hanno animato un dibattito con gli ospiti presenti e gli insegnanti.

«Lo Sbarco», prodotto da Jacopo Fo srl (Gruppo Atlantide), ha come protagonisti un gruppo di giovani nelle vesti di esploratori della memoria: si immergono nella città alla ricerca di tracce di quel passato, fatti avvenuti nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale. Attraverso le interviste di cittadini e testimoni dell’epoca l’opera indaga sul rapporto tra quell’evento e i temi purtroppo ancora attuali della pace e della guerra.

«I ragazzi – dice l’assessore Incardona – rappresentano il nostro futuro. Sta a noi, istituzioni amministrative, scolastiche, agenzie educative, dar loro gli strumenti necessari per la loro crescita e formazione. Quei fatti ci consegnano un momento storico importante che merita di essere ricordato e studiat

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