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L'occhio del bello

“Ci s(t)iamo”, entra nel vivo il progetto sociale per minori e famiglie a Santa Lucia

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C’è da fare un grande lavoro per recuperare le periferie. Per cambiare il concetto di periferia. Un tema vecchio, o meglio antico, per problemi che molto spesso hanno soluzioni solo sulla carta. Perché le periferie, a dire il vero, continuano ad essere lasciate in balia di se stesse. Accade ovunque, dalle realtà più grandi a quelle più piccole. Nelle periferie servono strutture, risorse umane ed economiche importanti, strumenti efficienti, politiche mirate di intervento per la crescita sociale e culturale combattendo l’incuria, il degrado anche urbano.

Anche a Gela le periferie soffrono, in un contesto in cui – in realtà – è tutta la città a soffrire. Servono risposte rapide, interventi rapidi. Il progetto “Ci s(t)iamo”, promosso dall’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, prova ad essere una di queste risposte. Rivolto a minori e famiglie, l’iniziativa – di cui è coordinatrice cittadina l’insegnante Nuccia Ferrigno – viene condotta in rete in quattro città: Messina, Catania, Pedara e Gela, dove ha sede presso la parrocchia Santa Lucia.

Ci sono gli strumenti per finanziare un intervento fattivo. Sono entrate nel vivo le attività, i laboratori, i corsi di formazione rivolti ad una vasta utenza: ieri, ad esempio, un incontro su “Inclusione e disabilità” tenuto della docente Denise Romano con la partecipazione del giornalista Jerry Italia. Tanta gente nel salone parrocchiale di Santa Lucia, segno di come la cittadinanza risponde quando adeguatamente coinvolta, formata, stimolata. 

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Con “Il mio tempo” e “Madre” Francesco Savatta protagonista a Firenze della mostra “Artour-o il Must”

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Due opere, realizzate con la tecnica della grafite morbida su carta mm 240×240, per declinare il proprio concetto di “armonia”. Con “Il mio tempo” e “Madre”, Francesco Savatta è uno dei 39 artisti che espongono alla prestigiosa rassegna internazionale “Artour-o il Must”, inaugurata questa settimana a Firenze.

Si tratta della 39º edizione dell’iniziativa. L’artista gelese partecipa nel grande palcoscenico fiorentino, in una delle culle della cultura a livello mondiale: «Un’emozione unica essere qui a vivere una manifestazione di questo spessore», ha detto Savatta.

La mostra, che vanta tra gli altri anche il patrocinio del Ministero della Cultura, sarà visitabile fino al prossimo 23 dicembre. La conferenza stampa di presentazione dell’evento si è svolta a Palazzo Vecchio.

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Il ristorante Sabìa: una scommessa vinta menzionata dal Gambero Rosso

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Un riconoscimento al talento, alla caparbietà, alla capacità imprenditoriale di scommettere su un progetto caratterizzato da una grande passione: quella per la cucina, intesa come esperienza, ricerca, bellezza. Il ristorante Sabìa ha ricevuto la menzione della prestigiosa guida del Gambero rosso, insieme ad altri sei locali della provincia di Caltanissetta.

“Lo chef Totò Catania – scrive il Gambero rosso -, presente nel mondo del catering, con Appeteating, da poco ha iniziato una collaborazione con la famiglia La Rosa, nella gestione del ristorante. La sua è una cucina mediterranea, originale e innovativa, di carne e di pesce, con alcune proposte vegetariane, caratterizzata dalla costante ricerca di equilibrio e armonia tra sapori di terra e di mare”.

Una nota di merito che rafforza la consapevolezza del progetto, una tappa importante che segna al tempo stesso un punto di arrivo e un punto di partenza. Testimoniando, ancora una volta, che anche in città possono esserci esperienze capaci di affermarsi nel panorama nazionale.

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Jack e Lillo “Amici a 4 zampe in corsia”

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Hanno portato sorrisi, allegria e qualche attimo di spensieratezza. Jack e Lillo sono stati i grandi protagonisti di “Teniamoci per la zampa, amici a 4 zampe in corsia”: loro, due esemplari di siberian husky e beagle, hanno donato dolcezza ai pazienti dei reparti di pediatria e oncologia e all’hospice dell’ospedale Vittorio Emanuele. Un’iniziativa ideata dall’associazione Adoces Sicilia Odv “Giuseppe Antonuccio” e condotta in sinergia con l’Asp di Caltanissetta e la direzione sanitaria del presidio ospedaliero locale.

Hanno partecipato e dato il loro contributo anche le associazioni Farc&C e “I bambini luce del mondo”. Uno dei momenti in cui l’ospedale è tornato a riappropriarsi della sua dimensione sociale, come luogo aperto alla città e alle iniziative di sensibilizzazione e cura della persona, a 360 gradi, e non semplicemente della patologia.

Restano tanti i problemi della sanità locale e soprattutto quelli relativi proprio al presidio ospedaliero. Jack e Lillo potrebbero anche rivelarsi non solo le mascotte perfette di una bella iniziativa, ma anche le mascotte perfette per ispirare una riflessione seria (sanitaria, politica, istituzionale) su quanto sia importante avere un ospedale che sappia rispondere a tutte le necessità del paziente. Un ospedale realmente a misura del cittadino.

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