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Cronaca

Denunciati per ricettazione due minorenni

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Caltanissetta, controllati a bordo di un ciclomotore rubato, la Polizia denuncia due minorenni per ricettazione.

Uno dei due è stato trovato con un coltello e della marijuana, è stato segnalato anche per porto di coltello e per la violazione amministrativa dell’uso personale di stupefacenti.

I poliziotti della sezione volanti hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni due giovani per il reato di ricettazione. I predetti sono stati fermati da un equipaggio delle volanti mentre si trovavano a bordo di un ciclomotore. Dal controllo del mezzo e dei conducenti è emerso che uno di essi era in possesso di un coltello e di un piccolo quantitativo di sostanza stupefacente per uso personale. In merito al ciclomotore, i minori hanno riferito ai poliziotti che gli era stato dato in prestito da un conoscente. Di seguito ad ulteriori accertamenti gli agenti della Polizia di Stato hanno verificato che il ciclomotore a bordo del quale si trovavano i due minori era stato denunciato quale compendio di furto. Le ulteriori indagini consentiranno all’Autorità giudiziaria di stabilire la responsabilità dei due giovani indagati

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Cronaca

Morti il presidente di Sicindustria nissena e un giovane lavoratore

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È l’imprenditore Domenico Lorefice il presidente di Sicindustria Caltanissetta una delle due vittime del gravissimo incidente stradale che si è verificato qualche ora nella zona industriale gelese.

La seconda vittima è un giovane di 22 anni Kevin Provenzano che è un dipendente dell’ErgoMeccanica

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Cronaca

Il Tar accoglie il ricorso su un’informativa interdittiva della Prefettura

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Palermo – Nel 2019, a seguito dello scioglimento del Consiglio Comunale di Bompensiereai sensi dell’art.143 del D.lvo n. 267/2000,la Prefettura di Caltanissetta emanava un provvedimento interdittivonei confronti di una società amministrata dall’allora Sindaco, sulla base dell’asserito pericolo di infiltrazioni mafiose in forza di legami di parentela e presunte frequentazioni pregiudizievoli.

Visto il gravissimo pregiudizio arrecato alla società, legato alla preclusione di qualsivoglia attività lavorativa e comportante, dunque, il conseguente tracollo economico dell’azienda, detta società, con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Lucia Alfieri, proponeva un ricorso giurisdizionale innanzi al TAR-Palermo chiedendo l’annullamento,previa sospensione, del provvedimento interdittivo.

Nelle more del giudizio, essendo decorso ormai oltre un anno dall’adozione del provvedimento interdittivo ed in ragione della sopravvenienza di fatti nuovi disegno favorevole ed idonei ad attestare l’estraneità della società daqualsivoglia ambiente malavitoso – la società medesima inoltrava un’istanza di aggiornamento delprovvedimento interdittivo.

La Prefettura di Caltanissetta riscontrava negativamente la richiesta di aggiornamento, assumendo che in esito ad una nuova istruttoria non erano emersi nuovi elementi tali poter indurre all’adozione di un provvedimento liberatorio.

Avverso tale provvedimento, la società ricorrente, sempre con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Lucia Alfieri, proponeva un ulteriore ricorso innanzi al TAR-Palermo ribadendo, non solo l’inconsistenza e l’inconducenza deifatti che a suo tempo avevano sorretto il provvedimento interdittivo, ma, altresì, ilsopraggiungere di circostanze tali da poter indurre ad una valutazione favorevole edi segno opposto rispetto alla precedente informativa.

Con ordinanza cautelare del gennaio 2023, il TAR –Palermo accoglieva l’istanza cautelare proposta dalla società ricorrente ed ordinava alla Prefettura il riesame delle circostanze sopravvenute di cui all’istanza di aggiornamento.

Tuttavia, la Prefettura di Caltanissetta tergiversava al riesame delle circostanze sopravvenute e di cui all’istanza di aggiornamento in ragione della pendenza del giudizio; sicché gli Avv.ti Rubino e Alfierieccepivano come il modus operandi della Prefettura svilivalaratio sottesa all’istituto dell’aggiornamento delle informative antimafia,in quanto in nessun caso il rinvio ad un giudizio pendente, nonché la sua definizione sul precedente provvedimento interdittivoavrebbero potuto costituire ragione ostativa al procedimento di aggiornamento. Ciò in quanto il giudizio avverso la precedente informativa, cristallizzava lo stato di fatto esistente al momento dell’adozione del provvedimento interdittivo, stato di fatto che nelle more può mutare o comunque non essere più attuale e come tale indicativo di un concreto pericolo di infiltrazione mafiosa.

Inoltre, sempre i predetti legali evidenziavano come l’omessa valutazione delle circostanze poste a base dell’istanza di aggiornamento inficiavano il provvedimento adottato dalla Prefettura, il quale avrebbe dovuto considerarsi palesementeillegittimo, per violazione dell’art. 92 co. 2 bis del. D.L. n. 159/2011 e del contraddittorio procedimentale.

Gli Avv.ti Rubino e Alfieri rilevavano altresì che trattandosi di nuovo procedimento di valutazione avviatosu istanza dell’interessato, la Prefettura – salve ragioni di urgenza tali da non consentire la dilazione dei termini di conclusione del procedimento, non sussistenti nel caso di specie,- avrebbe dovuto comunicare i motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza di aggiornamento.

Inoltre il provvedimento impugnato sarebbe illegittimo laddove, ai sensi dell’art. 86, co, 2, del d.lgs. n. 159 del 2011, l’informativa antimafia ha una validità limitata di dodici mesi, dunque, alla scadenza del termine indicato la Prefettura avrebbe dovuto procedere alla verifica della persistenza o meno delle circostanze poste a fondamento dell’interdittiva.

Ed ancora, a riprova dell’illegittimità del provvedimento impugnato i predetti legali eccepivano come tale provvedimento nulla diceva in merito alla persona del ricorrente o ad eventuali frequentazioni controindicate, né si indicavano elementi indiziari di qualsiasi genere al sodalizio mafioso.

Ebbene, con sentenza del 13.05.2024, condividendo le tesi difensive degli Avv.ti Rubino e Alfieri, il TAR-Palermo ha accolto il ricorso e, per l’effetto, ha annullato il provvedimento impugnato.

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Cronaca

Due uomini hanno perso la vita in un incidente nella zona industriale

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Un terribile incidente stradale si è verificato nella zona industriale gelese.

Il bilancio dello schianto tra una Dacia e una Punto è tragico: due le vittime. Si tratta di un giovane poco più che ventenne che dovrebbe essere un dipendente di una ditta insediata nella zona industriale e di un uomo di mezz’età che dalle notizie frammentarie che arrivano si desume sia un imprenditore

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