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Evola confermato al Gela FC…

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Eppur si muove! Dopo mesi di silenzio assoluto il calcio gelese torna a farsi sentire. Il letargo forzato, causato dall’emergenza legata al Covid-19, sembra fortunatamente concluso ed ecco che la dirigenza del Gela Fc è uscita subito allo scoperto.

Prima mossa del sodalizio giallonero, retto dal presidente Luigi Rivecchio, è stata l’ufficializzazione della riconferma per l’allenatore della prima squadra dell’aquila giallonera. Nella sede sociale di Via Borromini, dove da qualche mese il Gela Fc ha trovato il suo nuovo quartier-generale, è stato siglato l’accordo che legherà anche per la prossima stagione agonistica le sorti tecniche e professionali di Francesco Evola al club gelese.

Il giovane trainer niscemese è già stato, per la breve parentesi dell’attuale stagione agonistica, alla guida del Gela Fc. Ma la repentina e prematura sospensione dei campionati dilettantistici ha imposto uno stop che, purtroppo, si è protratto per tutto l’arco dell’intera stagione.

Adesso si pensa alla ripartenza che dovrebbe avvenire con l’avvio della prossima stagione agonistica e la dirigenza del Gela Fc ha pensato di tornare ad affidare la prima squadra giallonera allo stesso allenatore che aveva iniziato un percorso tecnico già quest’anno.

Il Gela Fc, con in panchina Francesco Evola a guidarlo, ripartirà dal campionato di Promozione e da lì tenterà una scalata che proverà a riportare il calcio gelese a livelli più consoni per una città, come la sesta della Sicilia per abitanti, che per un ventennio pieno ha visto la sua prima squadra militare con grande dignità nei tornei professionistici (serie C1 e C2).

Sarà il Gela Fc a rinverdire quei fasti? La dirigenza giallonera, ancorchè formata da uno staff dirigenziale molto giovane, è molto ambiziosa ed ogni traguardo non può essere precluso a priori. Ma, intanto, la realtà attuale dice che il torneo dove il calcio gelese può guardare più in alto è quello di Promozione, ossia nemmeno il massimo livello del calcio siciliano.

Ma questa è la situazione e a quella, almeno per il momento, bisogna attenersi. Con rabbia e rammarico, ma con altrettanta consapevolezza su ciò che bisogna fare per tornare laddove Gela calcistica merita di stare.
Franco Gallo

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Cronaca

La promozione dei valori della democrazia

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Dal prof.Nuccio Mulè riceviamo e pubblichiamo:

La constatazione negli ultimi decenni di vedere manifestazioni pubbliche commemorative non sentite e sempre più disertate, appannaggio solo delle Forze dell’Ordine e delle Associazioni d’Arma, sembra dimostrare che la nostra città è di fronte ad un’arretratezza culturale in cui la storia nazionale e, peggio ancora, quella locale pagano lo scotto di un disinteresse atavico delle istituzioni con la Scuola in primo piano che, soprattutto come sistema formativo, ha fatto e fa poco e niente per divulgare e far conoscere ai giovani la storia locale ma anche quella nazionale riferita in particolare alla Seconda Guerra Mondiale. 

Scuola che, al di là di rari casi nell’ambito delle direttive ministeriali, secondo il parere dello scrivente, ha fatto poco per promuovere i valori della democrazia, della giustizia, dell’uguaglianza e dell’educazione ambientale. E la recente reintroduzione dell’Educazione Civica nelle scuole ne è una dimostrazione, si spera solo che non faccia la stessa fine di quella che c’era prima, considerata spesso opzionale.


La scuola, oltre alla famiglia, nella sua azione formativa dovrebbe considerare primario il compito di formare il cittadino secondo i fondamenti di una civile convivenza e secondo i dettami della Costituzione i cui valori purtroppo oggi risultano sconosciuti e dimenticati dai più, docenti compresi.



La Costituzione, nata dalla Resistenza, al di là della contiguità temporale, ha avuto un sedimento culturale che è maturato grazie alle diverse esperienze di tre generazioni, oltre al fatto che essa deve la sua struttura e il suo spirito alle diverse matrici ideologiche dell’antifascismo. Antifascismo che, visti i rigurgiti fascisti di oggi, sarebbe opportuno rafforzare e rivivificare in tutte le sue componenti.


Una situazione poco studiata se non trascurata dalla storiografia ufficiale, è quella relativa all’attività dei Comitati di Liberazione Nazionale nel territorio siciliano, alla pari degli altri operanti nella Penisola, che ebbero una proficua operosità sia a Palermo che in tutti i centri dell’Isola, Gela compresa, con un notevole contributo alla rinascita della democrazia. 
Quindi, sarebbe opportuno ed efficace che quanto accaduto a Gela in quel periodo diventasse oggetto di studio e di ricerca, non fosse altro per avere un quadro storico più ampio sul contributo della città alla causa nazionale della Liberazione.
Negli archivi degli istituti storici presenti in molte regioni d’Italia si riscontrano centinaia di migliaia di nominativi che parteciparono alla Resistenza a partire dagli anni Quaranta, in particolare in quello dell’Istituto Storico della Resistenza di Torino si trovano gli elenchi dei partigiani che operarono in Piemonte con una lista di quasi centomila nominativi.  

Nell’archivio del DGA (Direzione Generale Archivi) del Ministero della Cultura, alla voce “I Partigiani d’Italia - Lo schedario delle commissioni per il riconoscimento degli uomini e delle donne della Resistenza”, si trovano gli elenchi dei partigiani che operarono in tutte le regioni italiane a partire dagli anni Quaranta. Per quanto riguarda la Sicilia tali elenchi contengono 6.554 nominativi di partigiani ripartiti nelle nove province: Palermo con 1.619, Catania con 1.101, Messina con 1.082, Agrigento con 613, Caltanissetta con 419, Trapani con 542, Enna con 364, Siracusa con 466 e Ragusa con 348. Per il Comune di Gela compaiono 60 nominativi a cui se ne aggiungono altri 20 della ricerca dello scrivente, portando il numero totale, certamente non definitivo, a 80 partigiani gelesi di cui tre donne: Angela Crapanzano, Rosaria Felici e Angela Puzzo.

Infine, un capitolo a parte è rappresentato dai gelesi antifascisti che in diverso modo durante il regime operarono a Gela e in collegamento con diversi esponenti in altre città; il loro numero fino ad oggi arriva a 57, tra essi si citano oltre all’On. Salvatore Aldisio, il Prof. Vincenzo Giunta, l’anarchico Gaetano Di Bartolo Milana e gli insegnanti Giovanni Mangione, Rocco Tignino e Gina Pane.

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