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Gela, 75 anni dall’eccidio di 8 Carabinieri

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Rapiti ed uccisi da una banda e 75 anni dopo la commemorazione di otto Carabinieri componenti della Stazione carabinieri di Feudo Nobile.

Una storia di torture e sangue avvenuta il 28 gennaio 1946, nelle campagne tra Gela e Mazzarino furono vilmente uccisi otto Carabinieri. I militari erano stati sequestrati venti giorni prima dalla banda del bandito Salvatore Rizzo, che, come Salvatore Giuliano, infestava in quegli anni la Sicilia. I banditi, qualche giorno dopo il rapimento, si dichiararono disposti a rilasciare gli ostaggi in cambio della liberazione del capo dell’E.V.I.S., Concetta Gallo, da poco arrestato. Dopo tre settimane di trattative e di inutili rastrellamenti tesi a intercettare la banda dei rapitori, nei pressi di una miniera di zolfo, i militari vennero denudati e falciati a raffiche di mitra e colpi di moschetto in sequenza, assistendo l’uno alla carneficina dell’altro.

I loro nomi sono: Brigadiere Vincenzo Ammenduni (nato a Ruvo di Puglia, Bari), Carabinieri Fiorentino Bonfiglio (nato a Ceriale, Savona), Mario Boscone (nato a Palermo), Emanuele Greco (nato a Lascari, Palermo), Giovanni La Brocca (nato a Gioia del Colle, Bari), Pietro Loria (nato a Roccamena, Palermo), Vittorio Levico (nato a Bolognetta, Palermo) e Mario Spampinato (nato a Misterbianco, Catania).

I loro corpi furono gettati nel pozzo di una zolfatara abbandonata, dalla quale ciò che restava di loro fu recuperato solo alcuni mesi dopo.
In memoria dei caduti, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha tributato, nel 1950, un Encomio Solenne a ciascuno di essi e, il 5 aprile 2016, il Presidente della Repubblica ha concesso loro la Medaglia d’Oro al Valor dell’Arma dei Carabinieri “alla memoria”.

Dopo 75 anni, con una semplice ma sentita cerimonia, è stata commemorata a Mazzarino, il loro sacrificio.
Il Generale Rosario Castello, Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, accompagnato dal Colonnello Baldassare Daidone, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Caltanissetta e dal Ten. Col. Ivan Boracchia, Comandante del Reparto Territoriale dei Carabinieri di Gela, ha deposto una corona d’alloro sul monumento che all’interno del cortile della Caserma della Stazione Carabinieri di Mazzarino, ricorda il sacrificio degli otto caduti. A seguire, presso la Chiesa Santa Maria di Gesù di Mazzarino, è stata celebrata una Santa Messa di suffragio officiata da Don Salvatore Falzone, Cappellano Militare del Comando Legione Carabinieri Sicilia e dal parroco Don Giuseppe D’Aleo.

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Domenica dei talenti gelesi: debutto di Ryan Greco al “Collegio”

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Domenica dominata dai giovani talenti gelesi in Tv. Nel pomeriggio l’ingresso di Francesco Guarneri in arte Holy Francisco nella classe di Amici di Maria   De Filippi. In serata un altro gelese il  quindicenne Ryan Greco ha debuttato nel programma “Il collegio “di Rai2.

Il  docu reality è alla sua  ottava edizione e si articolerà in sei puntate nel corso delle quali i 23  allievi ammessi della classe dovranno impegnarsi  per ottenere l’unica borsa di studio negli Stati Uniti. Il format sarà   ambientato nel 2001.

<Sono campione di karate e anche di stile> – ha detto di sé  Rocco Ryan Greco. Si è  definito un ragazzo egocentrico, un playboy che si distingue sempre dalla massa e ama vestirsi bene. In futuro sogna di entrare nelle forze armate.

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In ricordo del Giudice Saetta e del figlio, assassinati dalla mafia

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Una rappresentanza della Polizia di Stato e dei Carabinieri ha partecipato oggi alla deposizione della corona d’alloro alla Stele eretta sul luogo dell’omicidio del Giudice Antonino Saetta e del figlio Stefano.

Il Giudice, insieme con il figlio, fu assassinato da Cosa nostra intorno alla mezzanotte del 25 settembre 1988, sulla Strada Statale 640 Agrigento-Caltanissetta, all’altezza del viadotto Giulfo, nell’agro nisseno.

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Pericolosa buca in via Istria

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Una buca molto pericolosa al centro della sede stradale di via Istria viene segnalata dai.

La buca si è creata accanto a una grata di raccolta delle acque piovane posta quakche anno fa in trasversale alla strada, per le acque piovane. Uno dei residenti racconta che dopo tempo la grata iniziò a sprofondare( in quella via passano pure bus e mezzi pesanti) e anziché ripararla e rinforzarla è stata tappata per metà con sassi e cemento. A distanza di tempo il cemento è cominciò a saltare e si è creata la buca. Da mesi nella via che porta al municipio e al centro storico c’è quell buca e non viene riparata.

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