Da 800 anni tiene banco nel mondo della letteratura, dell’arte, del teatro, della scuola. Nel mondo. L’opera colossale di Dante Alighieri ha catturato il mondo e non ne vuole sapere di essere risposta nel dimenticatoio. Nonostante i suoi personaggi siano storici e coevi all’autore. Hanno un quid di eterno che li porta fino a noi intatti nella loro autenticità sovrapponibile all’eterno. Forti, attuali, intrisi di personalità e di valori senza tempo, sfuggono ai fatti della Firenze del XV secolo e assumono identità propria tanto da essere scelti per le rappresentazioni del 2022 e ancora per altri secoli a venire. L’uomo ha bisogno di immagini e Dante ha dato immagini, volti e strutture al mondo ultraterreno da miliardi di persone immaginato ma mai visitato. L’Inferno è la prima delle tre cantiche della Divina Commedia di Dante Alighieri, corrispondente al primo dei Tre Regni dell’Oltretomba, il primo luogo visitato da Dante nel suo pellegrinaggio ultraterreno. L’inferno dantesco è il luogo della miseria morale in cui versa l’umanità decaduta, privata ormai della Grazia divina capace di illuminare le azioni degli uomini. Questo inferno approda in un Castello. Il Castello aragonese di Piazza armerina situato sul “Colle Mira” costruito sul finire del XIV secolo e di proprietà del gelese Giancarlo Scicolone che lo ha fatto rivivere ed entrare nel circuito italiano dei Castelli. E’ qui che verrà rappresentato a partire dal 4 agosto l’Inferno di Dante su idea del regista Giovanni Anfuso e della produzione rappresentata da Luciano Catotti. La cornice adeguata per uno spettacolo letterario e immaginifico.
“Il Castello Aragonese – dice Giancarlo Scicolone, è senza dubbio “uno dei gioielli di quello scrigno che è il centro storico piazzese e si trova nel quartiere Monte a pochi passi dal Duomo”, completato dagli Spagnoli nel 1392, ed è in ottimo stato di conservazione”.
Grazie agli interventi strutturali apportati dall’imprenditore gelese si candida a luogo di eventi culturali di respiro internazionale. Oggi rappresenta il modello proposto da Dante e ripreso in occasione della rappresentazione che sta assumendo dimensioni di rilievo per l’interesse suscitato che dalla città dei mosaici, Piazza Armerina , si sta irradiando senza posa.
Il Castello è raggiungibile agevolmente in auto, senza alcun problema di parcheggio vista la disponibilità di stalli ed aree dedicate nelle immediate vicinanze.
“C’è grande interesse per il ritorno di questo kolossal come risulta evidente anche da quanto si trova scritto sulla pagina Facebook dell’evento www.facebook.com/InfernoDiDanteOfficial
Riceviamo e pubblichiamo una nota critica del cultore di arti, Emanuele Zuppardo.
Caltagirone – Una mostra d’arte della pittrice di Niscemi Eleonora Pedilarco verrà inaugurata al Museo Hoffmann di Caltagirone. La mostra intitolata “Sicilia, Mito e Materia” realizzata col patrocinio del Comune di Caltagirone, in partnership con la ProLoco calatina, è curata del Direttore del museo Antonino Navanzino e verrà inaugurata venerdì 21 marzo alle ore 17,30.
Eleonora Pedilarco, nativa di Caltagirone ma residente a Niscemi, è una grande artista siciliana. I suoi dipinti sono intrisi di tradizione e contemporaneità, colore e memoria, tecnica e passione.
Formata a Milano, ha esposto in mostre nazionali e internazionali, ottenendo prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Primo Premio Colore Canon alla Fiera SMAU nel 1997 e la Medaglia dell’Unione Artigiani della Provincia di Milano (1999). Selezionata per importanti collettive, ha partecipato al Salon 99 presso il Museo Permanente di Milano e alla Mostra di Illustrazione Grafica-Pittorica nella Sala Napoleonica del Castello Sforzesco (1997).
Nel 2001 fa ritorno in Sicilia, dove sviluppa una poetica artistica che attinge alla sua terra, esaltandone la cultura, i colori e le radici popolari. Nei suoi dipinti, il rigore tecnico si intreccia a un’estetica vibrante, ricca di citazioni iconografiche e simboliche, che evocano l’identità mediterranea attraverso elementi decorativi, volti intensi e una tavolozza luminosa.
Parallelamente alla sua carriera artistica, Eleonora Pedilarco si dedica al sociale: fonda la ONLUS “Ability Art”, che sostiene persone con disabilità e fragilità economiche. Con parte del ricavato delle sue opere, finanzia progetti umanitari, come la costruzione di una scuola materna a Kasendi, nella Repubblica Democratica del Congo. L’equilibrio tra tradizione e innovazione, tra impegno etico e ricerca estetica, rende la sua arte non solo un’espressione visiva, ma un ponte tra passato e futuro, tra l’identità siciliana e un respiro universale.
Certamente Niscemi ha grandi tradizioni artistiche e culturali Ma la sua bravura sta soprattutto nel suo impegno e studio di ogni giorno. La sua esperienza all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e la Scuola Superiore d’Arte del Castello Sforzesco, hanno plasmato la nostra pittrice facendola diventare protagonista di primo piano nel panorama dell’arte contemporanea e le sue opere diventano, tanto solari e mediterranee, comprensibili anche ad un pubblico non addetto ai lavori e, soprattutto, alla gente comune che ogni giorno vive le ansie e le speranze di un mondo in veloce trasformazione. Grande comunicatrice di quanto avviene nel mondo che la circonda, diventa voce del malessere, delle ingiustizie, dei crimini come il femminicidio e delle battaglie contro la mafia. Per il suo impegno sociale viene chiamata anche da Gela a guidare scolaresche d’istituti d’arte nella realizzazione di murales come quello del lungomare Federico II di Svevia o del Vicolo San Rocco sul corso della città dove ha dato luce e colore ad un cortile rendendolo vivo e palpitante d’emozioni.
I suoi personaggi fondono magistralmente tradizione e modernità come il volto del giovane, realizzato con estrema cura nei dettagli e nei contrasti chiaroscurali, assume anche il significato di simbolo per l’immigrato di oggi, giunto in Sicilia dopo numerose peripezie alla ricerca di un futuro migliore. Il copricapo, decorato con motivi barocchi e impreziosito da frutti autunnali – uva, fichi, cachi e agrumi – evoca l’abbondanza della terra e il patrimonio artistico che ha arricchito l’isola nel corso dei secoli. Lo sfondo blu intenso accentua i dettagli dorati, donando profondità e una carica emotiva intensa all’opera. Questa pittura celebra la Sicilia, terra d’accoglienza, rendendo l’isola sempre più bella grazie all’arte e alla mescolanza dei popoli
Riceviamo e pubblichiamo una nota sull’organizzazione dei servizi logistici dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela
Spazi ridotti negli ospedali e parcheggi riservati inesistenti, il dramma dei dializzati all’ospedale di Gela: “Pazienti fragili sempre meno assistiti”. La denuncia di un paziente, Antonio Ruvio.
“Qualche mese fa’ ho fatto i complimenti al reparto di dialisi di Gela, a medici, infermieri e a tutto il personale per la professionalita’ , adesso dopo la chiusura dei parcheggi per lavori di ristrutturazione mai iniziati – scrive un paziente dializzato –
è una vergogna non poter aver spazi riservati a noi data la fragilità che abbiamo dopo aver fatto il trattamento dialitico.il direttore sanitario non c’è mai per poter affrontare la questione e anche per cercare di capire quando tempo durera’ questa situazione.Ci sono pazienti che quando finiscono la terapia sono stanchi e fanno fatica a camminare, immaginiamo con le macchine parcheggiate fuori dall’ospedale che rischio raggiungerle.
In questa Citta’ la condizione assistenziale dei pazienti emodializzati sta degenerando il parcheggio riservato inesistente chiuso per lavori edili con gravi difficoltà per raggiungere il centro dialisi. Ci chiediamo quando si cercheranno soluzioni a queste problematiche. Le dirigenze Asl avrebbero dovuto già intervenire e ascoltare le nostre proposte, invece preferiscono aspettare, cosa? La comunità dei nefropatici cronici è in forte agitazione da sfociare presto in proteste”.
Grande successo per la compagnia teatrale ” Angelo Musco ” di RIESI con la commedia brillante ” Una questione delicata ” di Antonella Zucchini, inserita nella rassegna regionale organizzata dall’ Antidoto.
Applausi a scena aperta del numeroso pubblico presente che si è molto divertito e a fine spettacolo molte persone sono salite sul palco per complimentarsi con gli attori Riesini per aver fatto trascorrere due ore di risate per un sano divertimento.
Ecco gli interpreti: Salvatore La Rocca, Anna Selvaggio, Rosangela Volpe, Angelo Bellina, Ester Carruba, Carmela Butera, Maurizio Giuliana, Giuseppe Forcella , Vincenzo Scibetta, Alessandra Ficicchia, Francesca Carruba, Nadia Toninelli e Christian Perrotti.
Regia di Guglielmo Gallè Direttore Artistico Antonio Lana , Trucco Giusy Amodeo, Luci Luigi Liberale, Audio Nicola Cigno.