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L’ombelico

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Rubrica domenicale. Oggi ospite lo psicologo Tonino Solarino

L’ombelico è quella parte del corpo che ci ricorda che non ci siamo fatti da soli, ma che siamo nati da una relazione, da una storia d’amore.
Bisognerebbe guardarlo da questa prospettiva per ricordarci questa verità sull’esistenza e sui rapporti umani.


Il potere dominante ha imposto sull’ombelico una diversa prospettiva. Ci ha sedotto facendo credere a ciascuno di noi di essere “l’ombelico del mondo”. L’operazione è riuscita su vasta scala considerato che l’occupazione ossessiva di milioni di persone è diventata “rimirare, esibire, ostentare il proprio ombelico.”


È la deriva del valore della soggettività. Una deriva che ha contribuito a ridurre le nostre città a somme di solitudini insoddisfatte, sedate con oggetti e vanagloria.
È una strategia fondata sul “bisogno che abbiamo di piacere e di essere apprezzati”. Una strategia perseguita dai poteri economici e mediatici perché questo modello di mercato per reggersi ha bisogno di individui slegati, di consumatori acritici, di narcisisti innocui e… perdenti.


Per questo la solidarietà viene derisa su chiamandola buonismo. Per questo viene svalutata la sacralità dei beni comuni raccontando che in mano ai privati sarebbero meglio valorizzati e…monetizzati. Per questo, a discapito del valore della responsabilità, viene esaltata la libertà intesa come possibilità di fare quello che si vuole, ma che in realtà ci rende sudditi, dipendenti, prigionieri di noi stessi. Questa concezione, che fa del mercato un idolo, teme i cittadini attivi e consapevoli, vede la funzione regolatrice delle democrazie come un ostacolo, disincentiva la passione e la cultura politica delegittimandola!

Già i greci chiamavano “idioti” coloro che, disinteressandosi della cosa pubblica, perseguivano esclusivamente interessi privati. Oggi gli “idioti” inconsapevoli, che non sanno di esserlo perché sedotti con l’ illusione di essere l’ombelico del mondo, sono tanti. “Idioti” che credono che un selfie del proprio corpo, fatto da più angolature, un post su quello che si mangia, o un “rutto” sia una notizia importante che merita di essere comunicata al mondo.
“Idioti” che, a differenza di quelli definiti tali nell’antica Grecia, non fanno nemmeno i propri interessi, ma quelli dei loro… approfittatori. L’ unico idiota che ci piace è quello descritto da Dostoevskij.

La speranza sono quella minoranza di giovani che si vanno sottraendo a questa trappola conservando la propria originalità nelle relazioni e per le relazioni.

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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

La scomparsa di Rosario Lanzafame, cittadino attivo: il ricordo dei figli

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“Il 5 maggio scorso si è spento Rosario Lanzafame conosciutissimo commerciante gelese. Con lui va via un pezzo di storia di Gela che perde una grande persona rispettosa ma soprattutto un instancabile lavoratore come pochi.

Il suo mondo era il suo lavoro e la sua famiglia, chiunque lo abbia conosciuto sa che era molto attivo nell’ambito del bene comune e della cosa pubblica, più volte infatti ha denunciato disservizi che poi sono stati prontamente ripristinati.

Persona buona ma sopratutto onesta, anni e anni di attività non hanno minimamente scalfito l’onorabilità del suo lavoro, tante persone si ricorderanno di lui come una persona di animo buono e dal cuore grande”.

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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Aurelio: il ricordo del segretario Filcams

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Non si ferma l’onda di dolore che da ieri sera ha colpito la Cgil e tanta parte della città per avere perso un uomo buono, morigerato e disponibile verso il prossimo. Ecco il ricordo su Aurelio Massimo del segretario generale della Filcams Cgil Nuccio Corallo.

“Con il cuore spezzato tutti abbiamo appreso la notizia che mai avremmo voluto conoscere, Aurelio non c’è più…
L’ amico e compagno storico della Filcams Cgil Caltanissetta, della quale era componente dell’assemblea generale, nell’ultimo congresso, nel dicembre 2022 è stato presidente dell’assemblea congressuale e presente al congresso nazionale, ha ricoperto svariati incarichi, dal Patronato Inca Cgil al Caaf Cgil, militante storico e profondo estimatore della cultura di sinistra.


Lo voglio ricordare così amico fra gli amici, sempre disponibile nel dare una mano agli altri, con i suoi scatti ha immortalato momenti importanti come scioperi locali e nazionali, manifestazioni e convegni, mitiche le sue foto postate nei social che utilizzava anche come cassa di risonanza per messaggi sociali e informazioni ai lavoratori.
Dentro i nostri uffici aleggerà per sempre il tuo ricordo, Buon viaggio Aurelio, vola alto Compagno”. I funerali saranno celebrati domani alle 11 nella chiesa Sant’Antonio.

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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Beni culturali:il sindaco replica al prof.Mulè

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Dal sindaco Lucio Greco riceviamo e pubblichiamo

La lettera diffusa dal professore Nuccio Mulè mi impone di dovere chiarire quanto è stato fatto in questi anni dall’Amministrazione che ho avuto l’onore di presiedere. Quando si dice in maniera generica che la politica non ha fatto nulla in tema di tutela e valorizzazione del patrimonio storico e archeologico non si fa una buona informazione perché non corrisponde a verità.


Al contrario, ho totalmente sposato le battaglie condotte dal professore Mulè, le ho condivise, fatte proprie e rilanciato nei tavoli competenti. Nello specifico, lo scorso 9 gennaio, ho segnalato al direttore del Parco Archeologico di Gela ed alla Sovrintendente l’elenco di tutti i reperti che non sono rientrati a Gela in questi decenni, chiedendo che possano essere restituiti al museo regionale. Sono oltre 900 le cassette piene di reperti che tra il 1999 ed il 2001 sono state trasferite al Museo di Caltanissetta da parte della Soprintendenza. Un numero notevole, che non è mai rientrato.


Le mie interlocuzioni con il direttore del Parco Archeologico, Luigi Gattuso, sono state costanti e concrete. Non mi sono limitato alla questione posta da Mulè ma sono andato oltre. Ho seguito da vicino la realizzazione del Museo della Nave greca e la riqualificazione del Museo regionale, spingendo da Sindaco anche l’assessorato regionale ai Beni Culturali. Due grandi strutture che entro breve termine vedranno luce e daranno una svolta determinante al rilancio turistico della nostra comunità.
Tra le battaglie intraprese anche quella per modificare l’ipotesi di accesso alle Mura Timoleontee lato Lungomare. Resto convinto che l’accesso da viale Indipendenza sia la soluzione logisticamente idonea, sfruttando lo spazio adiacente lato est.
Solo pochi giorni fa ho ricevuto rassicurazioni dal direttore del Parco circa la disponibilità da parte della Sovrintendenza a verificare quali e quanti reperti potranno essere restituiti alla fruizione dei visitatori del riqualificato Museo Regionale.
Vorrei ricordare però al professore Mulè che le competenze di un Sindaco si fermano a confronti, richieste, solleciti, con chi ha invece il ruolo deputato a prendere decisioni in materia di archeologia. Dispiace però essere stato lasciato politicamente da solo in queste mie battaglie. Mi chiedo come mai nessun deputato regionale del territorio, o Senatore della Repubblica, eletti per rappresentare la nostra comunità, abbia mosso un dito per rivendicare i diritti di una città che potrebbe vivere di turismo archeologico e culturale ed invece si è vista depredare negli anni dei propri tesori.
Il percorso però è stato tracciato ed anche dopo la conclusione del mio mandato continuerò le battaglie intraprese per vedere esposti i nostri tesori dove sono stati scoperti e dove meritano di essere ammirati.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
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