Da agente di commercio, impegnato, dinamico, sempre in giro per la provincia di Caltanissetta ed oltre, alla vita sedentaria ed all’indifferenza delle Istituzioni pubbliche e sanitarie. E’ la storia di Giuseppe Pasqualetto di origine nissena ma inserito in provincia ed anche a Gela per motivi di lavoro per quasi 30 anni, come agente di commercio delle più note aziende di telecomunicazione della zona. Oggi isolato, dimenticato. Solo. Si è rivolto alla nostra redazione per lanciare il suo grido di aiuto e tentare l’ ennesima carta per essere ascoltato. Prima era un uomo abile al lavoro.
La sua storia clinica nasce nel 2009 quando è diventato disabile a causa di emorragia cerebrale. È stato colpito al tronco: 3 estrema unzione, 2 tracheotomia, blocco renale, sindrome di Lyell, 782 giorni di ricovero e tre mesi in coma vegetativo. Adesso ha quasi 60 anni e vive con una sorella che lo accudisce in tutto: “non posso lavarmi da solo – racconta Pasqualetto – per fare la doccia, a causa del mio equilibrio precario, ho bisogno di lei, per vestirmi ho bisogno del suo aiuto e per farmi la barba, a causa del tremore che ho agli arti superiori, mi faccio aiutare da una terza persona, per bere uso la cannuccia. L’Inps pero’, tramite i suoi medici, certifica il contrario, ha deciso che 650 euro al mese mi possano bastare, non mi è stata assegnata l’indennità di accompagnamento. In questi 13 anni di malattia mi sono state fatte, esclusivamente, angherie e l’ultima è la seguente: il 26 Novembre 2020 (non ho sbagliato, duemilaventi), al Comune di Caltanissetta ed all’ASP n. 2 provinciale, tramite mail/PEC, ho richiesto il mio progetto individuale di vita. Oggi nessuno mi ha contattato. Ho inviato il 1 settembre 2022, al sindaco, Roberto Gambino, tramite Facebook, un sollecito. Mi ha risposto che si sarebbe interessato ma non mi ha più dato alcun riscontro” .
Il progetto individuale di vita prevede che per ottenere piena integrazione scolastica, lavorativa, sociale e familiare della persona con disabilità, venga predisposto un progetto individuale per ogni singola persona con disabilità fisica, psichica e/o sensoriale, stabilizzata o progressiva. La sua finalità è creare percorsi personalizzati in cui gli eterogenei interventi siano coordinati in maniera mirata, al fine di rispondere adeguatamente ai bisogni ed alle aspirazioni del beneficiario.
All’art. 14 della legge 328 si specifica che per realizzare la piena integrazione delle persone disabili di cui all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nell’ambito della vita familiare e sociale, nonché nei percorsi dell’istruzione scolastica o professionale e del lavoro, i comuni, d’intesa con le aziende unità sanitarie locali, predispongono, su richiesta dell’interessato, un progetto individuale… Il progetto individuale comprende, oltre alla valutazione diagnostico-funzionale, le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del Servizio sanitario nazionale, i servizi alla persona a cui provvede il comune in forma diretta o accreditata, con particolare riferimento al recupero e all’integrazione sociale, nonché le misure economiche necessarie per il superamento di condizioni di povertà, emarginazione ed esclusione sociale. Nel progetto individuale sono definiti le potenzialità e gli eventuali sostegni per il nucleo familiare.
Il Progetto Individuale
Il Comune d’intesa con la A.S.L, deve predisporre un Progetto Individuale, indicando i vari interventi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali di cui necessita la persona con disabilità, nonché le modalità di una loro interazione. Si tratta di un approccio che guarda alla persona con disabilità non come ad un utente di diversi servizi, ma come ad una persona con le sue esigenze, i suoi interessi e le sue potenzialità. Si tratta perciò di un progetto che si articola nel tempo ed ha la finalità di creare le condizioni affinché i servizi e gli interventi si possano realmente attuare e concretizzare in piena sinergia.
Tale progetto si inquadra come diritto soggettivo esigibile e può essere identificato come strumento per l’esercizio del diritto alla vita indipendente ed all’inclusione nella comunità per tutte le persone con disabilità,