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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Lingue e audio

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Da Giuseppe Tizza, riceviamo e pubblichiamo

Fino a 500 anni fa tutte le lingue venivano solamente parlate e per niente scritte.
Ancora oggi la maggior parte delle lingue non dispone neanche di un alfabeto.
Tutte le lingue slave non disponevano di un alfabeto prima che Cirillo, 1000 anni fa, elaborasse il suo alfabeto.
La quantità di libri scritti era così bassa che solo pochissimi avevano alla possibilità di leggere o ancora meno di scrivere.
La “lingua” si chiama così perché è la fonetica l’aspetto più importante e non la scrittura, altrimenti si chiamerebbe la “mano”.
I libri senza audio nascono morti.
Sono degli spartiti che non ha cantato mai nessuno.

Chi ascolta una canzone spesso non sa chi l’ha scritta, mentre sa sempre chi la canta.
Dovrebbe essere anche così per le poesie, per i racconti, per i romanzi.
La stampa ha trasformato la “lingua” in “mano”.
Oggi i cellulari e tutti gli altri dispositivi ci danno la possibilità di ritornare alla “lingua” senza usare più la mano.

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La laicità dello Stato

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Dallo psichiatra Franco Lauria, riceviamo e pubblichiamo

La laicità dello Stato sta alla base della nostra fragilità ed insicurezza. Questa situazione di fragilità ed insicurezza è funzionale al postcapitalismo tecno-finanziario e delle multinazionali apolidi che vogliono l’uomo fragile, isolato, passivo, dipendente. Per poterlo meglio sorvegliare, controllare e dominare. È il motivo per cui i popoli religiosi come gli islamici, che sono in crescita nel mondo, piano piano ci sostituiranno senza usare armi, cannoni o fucili. Ma certi nostri concittadini credono che lo Stato laico sia migliore e preferibile allo Stato religioso. Lo Stato laico è il primo passo verso l’ateismo di Stato e verso l’ateismo popolare. Verso la depressione e lo sconforto. Ma poiché lo hanno proclamato i rivoluzionari giacobini in Francia, che poi si sono ghigliottinati fra di loro dopo avere ghigliottinato il re e la regina, noi li seguiamo. E metaforicamente ci stiamo ghigliottinando da soli. Per non dire altro….

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Malati Oncologici chiedono riapertura dell’ambulatorio di diabetologia

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Riceviamo e pubblichiamo una lettere aperta del Movimento Polo Oncologico a firma del presidente Maurizio Cirignotta in cui si chiede l’apertura dell’ambulatorio di diabetologia per i malati oncologici, molto dibattuto in questi giorni.

“Una cura, quella del Diabete, che i cittadini Gelesi si sono visti negare; infatti, dopo il pensionamento del medico preposto che aveva seguito migliaia di pazienti tutto finisce con la chiusura in attesa di sostituto e le visite programmate vengono dirottate al CUP con tempi biblici che possono raggiungere anche i 12 mesi.

Dopo la lettera inviata via Pec in Agosto al Direttore Generale di Caltanissetta  ed all’Assessorato Regionale alla Salute non abbiamo ricevuto nessuna risposta non siamo nemmeno presi in considerazione dalla Sanità Pubblica, Una prenotazione per una visita oggi a Gela viene data dal Cup al 18 dicembre 2025 ma a Caltanissetta i tempi sono più brevi, perché? Non è possibile demolire il settore della Diabetologia in una città di 70.000 abitanti.

Ma il diabete è una malattia importante e la possiamo annoverare tra i LEP (Livelli Essenziali di Assistenza)? 

Domanda che a Gela non ha risposte con conseguenze che provocano l’inizio di un percorso sanitario verso altre provincie limitrofe per trovare una data accettabile per la cura.

Ci chiediamo se le migliaia di dati raccolti nei decenni sono stati aggiornati nel fascicolo sanitario elettronico, obbligatorio dopo il 30 giugno 2024. Naturalmente niente di tutto questo perché si inizia da zero con tutta la sfilza di esami correlati alla diagnosi di Diabete.

Il Diabete come tutti sanno è una patologia che può nella sua cronicizzazione provocare  danni microvascolari (dei piccoli vasi arteriosi) come la retinopatia (che causa danni alla vista fino alla cecità), la nefropatia (che compromette la funzione renale fino all’insufficienza renale cronica con necessità di dialisi), la neuropatia periferica (che favorisce le lesioni al piede per la riduzione della sensibilità cutanea e che prende il nome di piede diabetico, annoverato tra le principali cause di amputazione degli arti inferiori nel mondo) e la neuropatia autonomica (disturbi che colpiscono i nervi periferici autonomi, che regolano automaticamente i processi corporei). I danni macro-vascolari (danni dei grossi vasi arteriosi) sono responsabili di un aumentato rischio di aterosclerosi a livello di cervello (ictus), cuore (infarto) ed arti inferiori (ischemia).

 In considerazione che la legge inoltre cautela la difesa dei diabetici con la legge 115 / del 16 marzo 1987 pubblicata in G.U. il 23/03/1987 che considera  il diabete una patologia “di alto interesse sociale” e stabilisce alcuni obiettivi fondamentali da realizzare: prevenzione e diagnosi precoce; miglioramento della cura attraverso una rete di assistenza specializzata; prevenzione delle complicanze; inserimento dei diabetici nella scuola, nel lavoro, nello sport; miglioramento dell’educazione sanitaria e della conoscenza tra la popolazione; aggiornamento del personale sanitario; individuazione della popolazione a rischio; distribuzione gratuita dei fondamentali presidi diagnostici e terapeutici; l’istituzione della tessera personale del diabetico.

La legge obbliga le Asp del SSN ad istituire secondo l’art. 5 della legge 115 comma A, l’istituzione di servizi specialistici diabetologici, secondo parametri che tengano conto della necessità della popolazione, delle caratteristiche geomorfologiche e socioeconomiche delle zone di utenza.

Si può quindi affermare che una città come Gela in cui vivono 70.000 abitanti non merita certo solo una visita specialistica ma un percorso totale fatto di prevenzione e di controllo della popolazione.

I servizi di diabetologia, infatti, sono dedicati e svolgono in particolare i seguenti compiti:

prevenzione primaria e secondaria del diabete mellito;

prevenzione delle sue complicanze;

terapia in situazioni di particolare necessità clinica;

consulenza diabetologica con il medico di base e le altre strutture ove siano assistiti cittadini diabetici;

consulenza con divisioni e servizi ospedalieri in occasione dei ricoveri di cittadini diabetici; f. addestramento, istruzione, educazione del cittadino diabetico;

collaborazione con le unità sanitarie locali per tutti i problemi di politica sanitaria riguardanti il diabete.  

Le telefonate provenienti dall’ambulatorio in cui si comunica la sospensione della visita programmata ed un nuovo percorso di cura, trasferendo al medico curante l’eventuale continuazione del piano terapeutico solo dopo visione dell’emoglobina glicosilata o della glicemia e altamente riduttivo per la salute dei cittadini e vista l’importanza della patologia.

Il Comitato chiede la riapertura immediata all’ambulatorio dedicato a Gela come previsto per legge”.

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Interporto: “Gela deve riappropriarsi del mare e del suo potenziale economico”

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In tema di Porto che tanto è dibattuto in questi giorni, riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del dott. Marco Fasulo di Interporto Gela APS.

“L’ Associazione Interporto Gela APS, nata nel 2004, da 20 anni lotta per migliorare le inesistenti infrastrutture portuali della città, con un focus particolare sulla ricostruzione del Porto Rifugio di Gela.

Esprimiamo i nostri sentiti ringraziamenti al Presidente della Regione Sicilia On.le Schifani, all’Assessore della Regione Sicilia, On. Aricò e all’Autorità Portuale di Palermo per il loro impegno per ottenere un finanziamento di 40 milioni di euro per la prossima gara d’appalto. Un ringraziamento speciale va anche all’ex Sindaco Avv. Lucio Greco per la dedizione dimostrata durante la precedente amministrazione, così come all’attuale Sindaco Terenziano Di Stefano, alla sua intera giunta e a tutti i rappresentanti eletti nelle circoscrizioni di Gela e Caltanissetta.

Il lavoro di squadra è essenziale per migliorare la qualità della vita in questo territorio, da troppo tempo devastato da figure oscure che hanno lasciato dietro di sé un paesaggio desolato, spingendo i giovani talenti della città a cercare opportunità altrove. Si spera che politici e burocrati abbiano finalmente capito che senza la collaborazione collettiva di tutta la comunità, non si possono ottenere risultati significativi. Attualmente, la Diga Foranea è accessibile solo per limitate forniture d’acqua, e il pontile porto isola è stato dato in concessione esclusiva al Gruppo Eni.

Questo ha lasciato Gela priva di infrastrutture portuali, costringendo le imprese che un tempo operavano qui ad andarsene, lasciando la città in uno stato di abbandono. La raffineria di Gela del Gruppo Eni favorisce una cerchia ristretta, escludendo almeno il 95% dell’economia locale.

I cittadini di Gela devono riappropriarsi del mare e del suo potenziale economico. La ricostruzione del Porto Rifugio e lo sviluppo dell’Interporto di Gela come hub strategico di container nel cuore del Mediterraneo, posizionato sulle principali rotte di navigazione globale, sono passi fondamentali verso questo obiettivo”.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
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