Catania – Dopo 13 anni di sofferenza è morta Laura Salafia, la studentessa che il 1° luglio 2010 rimase coinvolta in una sparatoria in piazza Dante dopo aver sostenuto un esame di Letteratura spagnola. Un destino crudele quello riservato a Laura: si avviava verso casa con due colleghe e una pallottola la colpì alla schiena causando una lesione al midollo che la rese per sempre tetraplegica. Un destino tragico; la presenza fatale ‘nel posto sbagliato, al momento sbagliato’ che le ha segnato la vita; fino alla fine. La sua storia ha colpito duramente la città di Catania ed il mondo studentesco in generale.
E’ morta stamattina all’età di 47 anni, Laura Salafia. Dopo una lunga degenza al centro di riabilitazione di Montecatone-Imola e presso l’Unità spinale dell’ospedale Cannizzaro di Catania, tornò a studiare con grandi sacrifici nel 2013.
Nata a Siracusa il 5 giugno 1976, dopo aver vissuto la prima parte della sua vita a Sortino, aveva conseguito la maturità al liceo scientifico sperimentale di Lentini, prendendo in seguito anche il diploma all’istituto magistrale “Quintiliano” del capoluogo aretuseo. Nel 2003 si era trasferita a Padova per insegnare alle scuole primarie statali, ritornando a Catania nell’autunno del 2006 per completare gli studi universitari in Lettere moderne, avviati nel 2000. Nel 2010, la sparatoria.
Il 27 ottobre 2011 il Gup di Catania ha condannato a 18 anni di reclusione Andrea Rizzotti, l’ex impiegato comunale che aveva sparato il colpo di pistola che colpì Laura 13 anni fa. Nel processo d’appello la condanna è stata poi ridotta a 16 e mezzo di detenzione in carcere. Nel 2021 era stata insignita dal presidente della Repubbliuca Sergio Mattarella con il titolo di Cavaliere al merito della Repubblica per il suo impegno sociale e civile. Mentre più recentemente, lo scorso 9 giugno, l’Università di Catania aveva conferito a Laura Salafia la laurea magistrale honoris causa in Filologia Moderna, permettendole di coronare il desiderio di raggiungere quella seconda laurea dopo quella in Lingue