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Nel mare agrigentino recentemente scoperto nuovo giacimento di gas

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Eni ed Edison   hanno recentemente scoperto un nuovo giacimento di gas nel Canale di Sicilia. Circostanza che andrà così ad aumentare il potenziale produttivo italiano sul fronte degli idrocarburi.
In base alle prime stime il nuovo giacimento di gas, individuato dal gruppo del “Cane a sei zampe” e da “Edison”a regime potrà erogare 170 mila metri cubi al giorno. Un piccolo tassello al fabbisogno energetico nazionale, pari a circa 80 miliardi di metri cubi annui, che rappresenta però un passo avanti nello sviluppo della produzione nazionale, cui punta anche il governo con il nuovo Piano energetico nazionale, annunciato per la prossima primavera.
Il gas è, in termini quantitativi, la prima fonte di alimentazione delle centrali elettriche italiane. L’Italia produce il 60% della propria energia dal gas, ma su questo fronte è tutt’altro che autosufficiente, visto che è costretta a massicce importazioni.

Il nuovo giacimento è situato a circa 20 chilometri al largo dalle coste di Agrigento, ad una profondità di circa 500 metri, ed è stato localizzato tramite la perforazione del pozzo denominato “Argo 2”. Ma tutta questa zona nelle acque siciliane è ricca di gas: sempre nel Canale di Sicilia sono situati “Cassiopea”“Panda” ed “Argo 1”. Ed è già allo studio un piano di sviluppo accelerato per garantire una sinergia ottimale tra questi quattro giacimenti, che insieme hanno un potenziale stimato in 18 miliardi di metri cubi di gas.
Eni ed Edison operano insieme in quest’ambito e, in particolare per quanto riguarda Argo 2, dove Eni svolge il ruolo di operatore con il 60%, mentre il restante 40% fa capo ad Edison.

Questo nuovo successo del pozzo esplorativo Argo 2, a pochi mesi dalla scoperta del giacimento Cassiopea, testimonia il costante impegno di Edison nella ricerca di idrocarburi. In questo settore Edison ha l’obiettivo di incrementare le riserve e la produzione annua, con investimenti – nel periodo 2008-2013 – di oltre 2 miliardi di euro, dei quali la metà destinati alla messa in produzione di riserve già provate in Italia, oltre che in Croazia e Algeria.

Lo sblocco dello sfruttamento degli idrocarburi nazionali trova una sua precisa collocazione anche nel Piano energetico nazionale. Il ministro dello Sviluppo economico, ha più volte insistito su questo aspetto, sottolineando che, dove necessario, bisogna anche superare le eventuali situazioni di stallo legate a iter autorizzativi e opposizioni locali. “Sotto terra abbiamo un valore stimato intorno ai 100 miliardi di euro”, ha ripetuto nei giorni scorsi alla cerimonia per il nuovo rigassificatore di Rovigo.

La domanda da porsi è come mai puntiamo a nuovi rigassificatori e non utilizziamo le potenzialità che già abbiamo? – dice il gruppo Meritocrazia Italia – Ricondiamoci che i rigassificatori hanno un notevole impatto ambientale in quanto ci vuole molta energia per portare il gas a basse temperature allo stato liquido, trasportarlo e poi riportarlo allo stato naturale.

Trent’anni fa estraevamo 30 miliardi di metri cubi l’anno, oggi   secondo lo stesso ministro Roberto Cingolani,   sarebbero anche meno  di  circa 4 miliardi, a fronte di un consumo che lo scorso anno è stato di 76,1 miliardi di metri cubi. In generale il nostro Paese avrebbe, stando ad alcune stime tutte da verificare, giacimenti valutati attorno ai 350 miliardi di metri cubi, mentre oggi siamo costretti ad importarlo e per il 37,8 per cento arriva dalla Russia.

 In Italia i giacimenti attivi sono circa 1.300, anche se quelli che vengono realmente utilizzati con continuità superano di poco quota 500. Dei quattro miliardi di metri cubi di gas italiano, il 54,6 per cento arriva dai giacimenti in mare e il resto dalla terraferma, che poi significa dalla Basilicata che da sola vale il 34% di quel 45% proveniente dai pozzi di terra.
Il problema principale è che il costo dell’estrazione del gas da un singolo giacimento aumenta nel tempo e a volte diventa economicamente svantaggioso proseguire e poi non tutti i siti hanno le stesse capacità né si può estrarre alla medesima rapidità.

Quindi bisogna che le compagnie estrattive, che poi sono molte volte anche quelle che lo distribuiscono vengano regolamentate meglio e in una ottica strategica nazionale ed europea e non lasciate al loro libero arbitrio di estrarre o comprare da altri paesi, solo in funzione del prezzo di mercato. Se ti do una concessione, mi garantisci una estrazione minima e uno stoccaggio, ma soprattutto che la concessione includa tutto il ciclo estrattivo, fino al fine vita del pozzo e al suo relativo smantellamento, per non trovarsi “piattaforme fantasma” in mezzo al mare o sulla terra, come accade attualmente”.

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Sopralluogo a Niscemi per abbattere le liste di attesa

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Niscemi – La direzione dell’Asp di Caltanissetta al lavoro per abbattere le liste di attesa. Nell’ambito delle iniziative per raggiungere questo obiettivo sono previsti una serie di interventi per adeguare alle norme di edilizia sanitaria e apparecchiature elettromedicali per le Sale Operatorie dei Presidi sanitari in provincia. Il fine è ridurre le liste di attesa degli interventi chirurgici.


Dopo il primo sopralluogo eseguito presso il P.O. S. Stefano di Mazzarino, un altro ne è stato disposto per il Presidio Ospedaliero Suor Cecilia Basarocco di Niscemi. I Responsabili dei servizi interni dell’ASP vi si sono recati, accompagnati dal Responsabile di Presidio Dr. Alfonso Cirrone Cipolla e dal Responsabile del Servizio Coordinamento Sale Operatorie Dr. G. Di Lorenzo.


Nel corso del sopralluogo sono stati definiti gli interventi progettuali e strutturali da eseguire presso le due Sale Operatorie site al piano terra ed al primo piano del nosocomio per ampliare l’offerta sanitaria, mentre continuano ad essere garantiti gli interventi chirurgici a ciclo diurno, ovvero in regime ambulatoriale e di 𝐷𝑎𝑦 𝑆𝑒𝑟𝑣𝑖𝑐𝑒.

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Salvatore Ciscardi nuovo coordinatore dei comitati di quartiere

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Il coordinamento Comitati di quartiere ha un nuovo rappresentante: si tratta del presidente del quartiere Cantina Sociale, Salvatore Ciscardi.


Dopo le dimissioni volontarie di Salvatore Terlati , candidato alle prossime elezioni amministrative, i presidenti dei quartieri hanno eletto all’unanimità Salvatore Ciscardi, il quale, che ha accettato l’incarico. Il nuovo responsabile avrà il compito di coordinare tutti i presidenti di quartiere in carica.


Salvatore Ciscardi si è subito impegnato a fare da portavoce con gli amministratori della città, sulle iniziative, i progetti e le proposte dei presidenti di quartiere.
Inoltre, sin da subito, si impegnerà a incontrare tutti i candidati a Sindaco per illustrare le problematiche e le situazioni in cui versano i Quartieri e ad accogliere le loro proposte risolutive.


Ciscardi sarà il nuovo rappresentante e coordinatore dei comitati di quartiere sino alla naturale scadenza del mandato, dopodiché si procederà all’ elezione di un nuovo rappresentante.

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Incendi 2023: arrivano i ristori

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 Palermo – Buone notizie per chi aveva subito danni dai roghi della scorsa estate. L’assessorato regionale dell’Economia ha pubblicato il decreto che disciplina l’accesso ai contributi straordinari della Regione Siciliana.

La procedura sarà gestita dall’Irfis tramite un apposito avviso con i termini e le modalità per la presentazione delle istanze. L’aiuto potrà arrivare sino a 50 mila euro per chi ha subito danni alla prima casa. Sul fronte antincendio, intanto, oltre all’anticipo dell’avvio della campagna di prevenzione al 15 maggio, l’assessorato ai Beni culturali ha dato mandato a dirigenti e direttori di predisporre tutte le attività per prevenire le fiamme  in parchi archeologici, musei e riserve naturali.

Una circolare del dipartimento regionale del Lavoro, infine, stabilisce che gli operai forestali, con garanzia occupazionale di 151 giornate lavorative, saranno assegnati esclusivamente alle attività antincendio del Corpo forestale.

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