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Saldi invernali al via, in Sicilia iniziano il 2 gennaio

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Anche quest’anno la Sicilia è tra le prime Regioni italiane in cui inizieranno i saldi invernali: il 2 gennaio si parte, anche se non è prevista alcuna partenza “sprint”. Termineranno il 31 marzo. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, infatti, solo il 24% delle famiglie italiane comprerà qualcosa, con una spesa media per famiglia di 178,60 euro (in calo del 3% rispetto ai saldi dell’anno scorso).


In Sicilia, probabilmente, queste cifre saranno ancora inferiori visto il potere d’acquisto dei siciliani, notevolmente sotto la media nazionale italiana. Non c’è affatto da stupirsi se pochi siciliani compreranno con i saldi e se cercheranno di spendere il meno possibile: a causa del carobollette e dell’inflazione generale (+2.384,42 euro in media a famiglia), da una parte, e di altre iniziative commerciali come il Black Friday, dall’altra, di soldi in tasca ne restano ben pochi per 2 milioni di famiglie siciliane.


Tuttavia, secondo Federconsumatori Sicilia c’è anche altro da considerare: hanno ancora senso i saldi tradizionali, in un’epoca in cui tutto è costantemente in saldo, online e non solo?

La regola d’oro dei saldi è quella di monitorare il prezzo di un bene prima del periodo degli sconti, per controllare che il venditore non stia manipolando il prezzo facendoci credere che stiamo facendo un affare. Fare questa cosa, però, oggi è sempre più difficile perché i prezzi dei prodotti cambiano in continuazione, con oscillazioni anche a due cifre percentuali se parliamo di negozi online.


A questo punto, premettendo che il consumatore ha il diritto di pagare il prodotto al prezzo minore quando è possibile, è urgente fare chiarezza su come si formano i prezzi. Nessuna criminalizzazione degli e-commerce, certamente, ma è doveroso chiedersi come sia possibile che uno smartphone oggi costi 1.000 euro al lancio e 600 euro dopo appena tre mesi, o che una televisione passi da 1.999 a 799 euro in meno di un anno.


Cosa ancor più assurda è la differenza di prezzo spesso applicata dalle grandi catene dell’elettronica su prodotti di largo consumo, come i “grandi bianchi” (frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie), in base alla modalità di acquisto online/offline: in questi giorni abbiamo monitorato le differenze di prezzo di una lavatrice di alta gamma e abbiamo constatato che lo stesso prodotto comprato nei punti vendita fisici costava 1.099 euro, mentre il prezzo scendeva a 549 euro comprando la lavatrice sullo store online della stessa catena di elettronica.


Stesso prodotto, stesso venditore, prezzo dimezzato se si compra online. Ma non tutti vogliono (o riescono) a comprare online e questa differenza di prezzo così estrema rischia di trasformarsi in una vera e propria discriminazione nei confronti di chi non mastica molto di digitale e acquisti online. O, semplicemente, preferisce non lasciare i dati della propria carta di credito su un sito Web.

Ora, immaginiamo che quella lavatrice con i saldi verrà scontata del 20-30%: comunque nel negozio fisico, anche scontata, costerà sempre di più che nel negozio online. Chi la comprerà in negozio durante i saldi vedrà il prezzo scendere di 200 o 300 euro e crederà di aver fatto l’affare dell’anno ma, in realtà, non è affatto così.


C’è chiaramente un problema da risolvere, perché i consumatori hanno diritto a sapere quanto costa realmente un prodotto per poi fare le proprie valutazioni in merito all’acquisto.

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Attualità

“Mondi Sospesi: Big Children”, l’installazione di Collodoro per Farm a Mazzarino

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A Palazzo Tortorici, sede di Farm cultural park a Mazzarino, è stata presentata la mostra “Abbiamo tutto Manca il resto”, quadriennale transdisciplinare dedicata alla Sicilia. Ieri l’apertura dell’iniziativa culturale, alla presenza dei fondatori di Farm Andrea Bartoli e Florinda Saieva e dei rappresentanti delle realtà siciliane che ospiteranno alcuni padiglioni della mostra: Catania, Aragona e Gela con “Uè – Eventi urbani”.

Tra gli artisti che hanno realizzato le installazioni a Palazzo Tortorici, anche il gelese Roberto “Robico” Collodoro che ha proposto “Mondi Sospesi: Big Children”. Un’opera in cui viene esplorato il confine tra realtà e fantasia attraverso la fusione di due medium: pittura e fotografia.

Una mostra che invita lo spettatore ad esplorare il potere dell’immaginazione, riscoprendo la meraviglia dell’infanzia attraverso uno sguardo nuovo e affascinante.

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Convegno domani all’Ars

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Palermo – A partire dalle ore 9:30 di domani , presso l’Assemblea regionale Siciliana, verra’ celebrato il convegno di studi dal titolo “Ricorso straordinario al Presidente della Regione Siciliana alla luce della sentenza della Corte costituzionale del 21 febbraio”.


Il convegno, organizzato dalla Società Italiana Avvocati Amministrativisti con il patrocinio della Presidenza dell’Assemblea regionale Siciliana, che avrà inizio dopo i saluti del Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno, del Presidente del Consiglio Giustizia Amministrativa Ermanno De Francisco,  dell’ Avv. Dario Greco, Presidente Ordine Avvocati Palermo , del Magnifico Rettore Università Palermo Massimo Midiri e dell’ Avvocato Distrettuale Stato Palermo Giusi Tutino,  sarà introdotto e coordinato dall’Avv. Girolamo Rubino, Delegato S.I.A.A. Sicilia e vedrà la partecipazione di illustri relatori quali il Consigliere di Stato Pres. Gabriele Carlotti, Presidente aggiunto del CGARS che si occuperà della relazione generale, cui seguiranno gli interventi dell’Avv. Giovanni Bologna, Dirigente Generale Ufficio legislativo-legale Regione Siciliana, dell’ Avv. Vincenzo Martines, Componente CGARS, del Prof. Avv.Marco Mazzamuto, Ordinario dell’ Università Palermo, mentre le conclusioni saranno a cura del prof. Avv. Filippo Lubrano, Presidente Società Italiana Avvocati Amministrativisti.


Il convegno, la cui partecipazione darà diritto al riconoscimento dei crediti formativi professionali innanzi al Consiglio Nazionale Forense, affronterà l’importante tema delle modifiche apportate all’istituto del Ricorso Straordinario Al Presidente della Regione Siciliana per effetto dell’epocale sentenza della Corte costituzionale 21 febbraio – 7 aprile 2023, n. 63.
Grazie alla sentenza, infatti, la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma regionale (art. 9, comma 5, D. Lgs. n. 373/2003 – Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione siciliana) che consentiva al Presidente della Regione di discostarsi dal parere reso dalla Sezione Consultiva del Consiglio di giustizia amministrativa della regione siciliana, ritenendo quindi che la vincolatività del parere dell’organo giudiziale deve trovare applicazione anche nel territorio siciliano, al pari di quanto già previsto in sede nazionale per l’omologo istituto del Ricorso straordinario al Presidente della repubblica .


Secondo la Consulta l’applicazione del suddetto art. 9, comma 5, D. Lgs. n. 373/2003 determinava in concreto una evidente violazione del principio di uguaglianza che deve essere garantito tra tutti i cittadini italiani: in questo caso, infatti, solo in Sicilia, un organo politico (Presidente della Regione) avrebbe potuto decidere un ricorso in maniera difforme al parere reso dall’organo giudiziale (in Sicilia, il CGA, in tutta Italia, il Consiglio di Stato). 


Pertanto la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 9, comma 5, D. Lgs. n. 373/2003 (Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione siciliana) per contrasto con gli articoli 3 (principio di uguaglianza) e 24 (diritto di difesa) della Costituzione, ripercorrendo le tappe giurisprudenziali e normative che hanno delineato una pacifica “giurisdizionalizzazione” del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica (esperibile da tutti i cittadini italiani, tranne che in Sicilia) e la natura vincolante del parere del Consiglio di Stato, e ritenendo incostituzionale il contestuale mantenimento della possibilità per il Presidente della Regione – e non per il Presidente della Repubblica – di discostarsi dal parere dell’organo consultivo ( CGA).

E ciò in quanto “non sussistono, infatti, differenze tra i due istituti idonei a giustificare tale disparità di trattamento. Né tale disparità appare in alcun modo riconducibile ai profili di autonomia speciale di cui gode la Regione siciliana”.
Per effetto della suddetta sentenza è venuta meno in generale ed erga omnes la possibilità per il Presidente della Regione di discostarsi dal parere del CGA, con conseguente modifica della disciplina del ricorso straordinario al Presidente della Regione siciliana.
Le motivazioni a sostegno della suddetta pronuncia della Consulta ed le rilevanti refluenze dalla stessa prodotte in ordine all’istituto ricorso straordinario al Presidente della regione siciliana saranno compiutamente affrontate dagli autorevoli interventi che si susseguiranno nel corso del Convegno.

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E’ morto Aurelio Massimo

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Non ce l’ha fatta Aurelio Massimo a sconfiggere il male che lo ha colpito sei mesi fa. E dopo interventi, viaggi della speranza e preghiere è spirato alle 21.15.

Una folla di amici sta esprimendo il suo dolore sui social di tutti, tantissimi amici che hanno seguito le sue vicissitudini. Aveva 54 anni.

Una vita intera dedicata all’impegno sociale e politico nello storico partito comunista e per impegni professionali nel sindacato Cgil dove ricopriva la carica di dirigente.

Lascia la moglie che lo ha assistito fino all’ ultimo e tre figli in tenera età.

Alla camera ardente sono accorsi già tanti amici che si stringono attorno alla famiglia nel dolore.

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