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Cronaca

Si configurano speranze per la biblioteca dei Padri cappuccini

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Palermo – Prima l’allarme sulla biblioteca, patrimonio storico e culturale di Mazzarino e della Sicilia e poi, detto fatto, l’incontro presso la sede dell’assessorato regionale ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, tra l’assessore regionale, dott. Alberto Samonà, il sindaco di Mazzarino dott. Vincenzo Marino, il repubblicano dott. Valerio Martorana, promotore dell’incontro, e l’assessore allo sviluppo economico Franco Lo Forte avente ad oggetto la tutela dei 15.000 volumi presenti nella Biblioteca dei Padri Cappuccini di Mazzarino, chiusa al pubblico dopo che i frati, per carenze di vocazioni, hanno deciso di lasciare la città lo scorso anno nel mese di ottobre.

Il sindaco Marino ha esposto all’assessore il paventato rischio del trasferimento di tali testi di notevole pregio in altre città, considerato ormai l’assenza dei frati, e per tale ragione ha proposto all’assessore un percorso di condivisione che possa mettere il comune di Mazzarino nelle condizioni di ospitare nei propri locali dell’ex convento dei Gesuiti la Biblioteca dei frati, dopo aver accertato lo stato dell’arte, per il tramite della Soprintendenza di Caltanissetta,  che si è venuto a creare dopo 12 mesi di chiusura del convento e della relativa Biblioteca che di recente è stata oggetto di interventi da parte degli Enti preposti.

 “Con il sindaco Marino abbiamo ipotizzato un percorso- afferma l’assessore regionale ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, dott. Alberto Samonà-  che ci porta innanzitutto a far portare avanti una verifica alla Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali di Caltanissetta affinché si possa appurare lo stato di questi volumi ed anche la consistenza numerica perché scopo sia delle amministrazioni comunali ma della Regione Siciliana è quello di salvare un importante patrimonio storico culturale che non è soltanto di Mazzarino ma della Sicilia intera”.

“Piena sintonia con l’assessore regionale Samonà che ringrazio per la sensibilità dimostrata – afferma il sindaco Marino – verso la cultura e la storia della nostra città ed in particolar modo per la Biblioteca dei Padri Cappuccini, piena di preziosissimi volumi, emblemi della cultura ecclesiastica dell’antico clero mazzarinese e di una parte della storia della nostra città. Alcuni dei preziosi testi sono stati già digitalizzati dagli studenti dell’Istituto di Istruzione superiore Carlo Maria Carafa e pertanto vorremmo che si proseguisse su questa strada, stipulando anche delle convenzioni con le Università per consentire la fruizione di questo immenso patrimonio a coloro che hanno a cuore la storia della nostra amata terra di Sicilia e di Mazzarino in modo particolare.  Qualsiasi passo deve necessariamente essere condiviso con l’Assessorato e con la provincia dei frati Cappuccini”.

Al termine dell’incontro il sindaco Marino ha donato all’assessore regionale Samonà due volumi su: “Mirabilis Bibliotheca”, l’antica libraria del convento dei padri Cappuccini di Mazzarino e “Percorsi di Archeologia e Storia dell’Arte” relativi al centro culturale “Carlo Maria Carafa”.

Gli uffici dell’Assessorato, inoltre, cercheranno di fare chiarezza sulla tipologia di vincolo che insiste sulla Biblioteca.

“A volte bisogna avere il coraggio di andare oltre gli steccati politici di appartenenza – afferma il Repubblicano Martorana- per servire il territorio e tutelarne i relativi interessi storici e culturali. Volevo ringraziare, in modo particolare, il capogruppo all’Ars della Lega Sicilia, on. Antonio Catalfamo ed il fraterno amico Andrea Italiano, appassionato di arte e repubblicano; possiamo ben dire che è iniziato un percorso per salvaguardare la nostra Biblioteca con le giuste persone

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Cronaca

La promozione dei valori della democrazia

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Dal prof.Nuccio Mulè riceviamo e pubblichiamo:

La constatazione negli ultimi decenni di vedere manifestazioni pubbliche commemorative non sentite e sempre più disertate, appannaggio solo delle Forze dell’Ordine e delle Associazioni d’Arma, sembra dimostrare che la nostra città è di fronte ad un’arretratezza culturale in cui la storia nazionale e, peggio ancora, quella locale pagano lo scotto di un disinteresse atavico delle istituzioni con la Scuola in primo piano che, soprattutto come sistema formativo, ha fatto e fa poco e niente per divulgare e far conoscere ai giovani la storia locale ma anche quella nazionale riferita in particolare alla Seconda Guerra Mondiale. 

Scuola che, al di là di rari casi nell’ambito delle direttive ministeriali, secondo il parere dello scrivente, ha fatto poco per promuovere i valori della democrazia, della giustizia, dell’uguaglianza e dell’educazione ambientale. E la recente reintroduzione dell’Educazione Civica nelle scuole ne è una dimostrazione, si spera solo che non faccia la stessa fine di quella che c’era prima, considerata spesso opzionale.


La scuola, oltre alla famiglia, nella sua azione formativa dovrebbe considerare primario il compito di formare il cittadino secondo i fondamenti di una civile convivenza e secondo i dettami della Costituzione i cui valori purtroppo oggi risultano sconosciuti e dimenticati dai più, docenti compresi.



La Costituzione, nata dalla Resistenza, al di là della contiguità temporale, ha avuto un sedimento culturale che è maturato grazie alle diverse esperienze di tre generazioni, oltre al fatto che essa deve la sua struttura e il suo spirito alle diverse matrici ideologiche dell’antifascismo. Antifascismo che, visti i rigurgiti fascisti di oggi, sarebbe opportuno rafforzare e rivivificare in tutte le sue componenti.


Una situazione poco studiata se non trascurata dalla storiografia ufficiale, è quella relativa all’attività dei Comitati di Liberazione Nazionale nel territorio siciliano, alla pari degli altri operanti nella Penisola, che ebbero una proficua operosità sia a Palermo che in tutti i centri dell’Isola, Gela compresa, con un notevole contributo alla rinascita della democrazia. 
Quindi, sarebbe opportuno ed efficace che quanto accaduto a Gela in quel periodo diventasse oggetto di studio e di ricerca, non fosse altro per avere un quadro storico più ampio sul contributo della città alla causa nazionale della Liberazione.
Negli archivi degli istituti storici presenti in molte regioni d’Italia si riscontrano centinaia di migliaia di nominativi che parteciparono alla Resistenza a partire dagli anni Quaranta, in particolare in quello dell’Istituto Storico della Resistenza di Torino si trovano gli elenchi dei partigiani che operarono in Piemonte con una lista di quasi centomila nominativi.  

Nell’archivio del DGA (Direzione Generale Archivi) del Ministero della Cultura, alla voce “I Partigiani d’Italia - Lo schedario delle commissioni per il riconoscimento degli uomini e delle donne della Resistenza”, si trovano gli elenchi dei partigiani che operarono in tutte le regioni italiane a partire dagli anni Quaranta. Per quanto riguarda la Sicilia tali elenchi contengono 6.554 nominativi di partigiani ripartiti nelle nove province: Palermo con 1.619, Catania con 1.101, Messina con 1.082, Agrigento con 613, Caltanissetta con 419, Trapani con 542, Enna con 364, Siracusa con 466 e Ragusa con 348. Per il Comune di Gela compaiono 60 nominativi a cui se ne aggiungono altri 20 della ricerca dello scrivente, portando il numero totale, certamente non definitivo, a 80 partigiani gelesi di cui tre donne: Angela Crapanzano, Rosaria Felici e Angela Puzzo.

Infine, un capitolo a parte è rappresentato dai gelesi antifascisti che in diverso modo durante il regime operarono a Gela e in collegamento con diversi esponenti in altre città; il loro numero fino ad oggi arriva a 57, tra essi si citano oltre all’On. Salvatore Aldisio, il Prof. Vincenzo Giunta, l’anarchico Gaetano Di Bartolo Milana e gli insegnanti Giovanni Mangione, Rocco Tignino e Gina Pane.

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Cronaca

Sparatoria nelle campagne vittoriesi

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La Polizia di Vittoria sta indagando sul ferimento di un uomo avvenuto questa mattina in campagna. Un sessantaduenne è stato raggiunto da due colpi di arma da fuoco, uno dei quali lo ha colpito nella zona oculare. Si tratta di Roberto Di Martino, ritenuto in passato un esponente del clan Dominante – Carbonaro e arrestato nell’operazione “Squalo” trent’anni fa. Era stato poi collaboratore di giustizia ed era uscito dal programma di protezione nel 2021. Dal pronto soccorso dell’ospedale Guzzardi, la vittima è stata trasferita a Ragusa dove sarà sottoposta ad intervento chirurgico.

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Cronaca

Scontro frontale sulla Ss 417

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Un incidente stradale si è verificato alle 17.15 sulla strada statale 417 per Catania.

Lo scontro frontale è avvenuto fra due auto (una Volkswagen touareg ed Bmw 320) dopo il bivio per Niscemi in direzione Caltagirone.

Secondo le prime risultanze, lo scontro potrebbe essere stato favorito dal fondo stradale reso viscido dalla pioggia.

C’è una persona ferita ma non si conoscono ancora le reali condizioni cliniche in quanto deve essere ancora trasportata.

Sul posto sta operando la polizia stradale per rilevare i danni.

foto di repertorio

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