Arriva l’ultima chiamata dell’Avvocato Greco verso il neo segretario del Partito Democratico. Lo fa con un una nota ufficiale che riportiamo di seguito.
Dopo le dichiarazioni rilasciate dal segretario del Pd, Guido Siragusa, il Sindaco Lucio Greco invita PD e Forza Italia a deporre l’ascia di guerra, a mettere da parte giochietti e tatticismi e a sancire una tregua. L’obiettivo è garantire la governabilità della città, e permettere all’amministrazione di lavorare serenamente per la realizzazione dei punti del programma elettorale che i cittadini hanno scelto e votato.
“I problemi dell’agricoltura e dell’industria, le vicende di Eni e quelle relative ai fondi delle compensazioni e del Patto per il Sud, così come la zona industriale e i mancati collegamenti con Vittoria e Catania, – afferma Greco – sono il frutto di decenni di indifferenza politica a livello regionale e la conseguenza di governi regionali inefficienti, tanto di destra quanto di sinistra. Non possono, di certo, essere addebitati a questa amministrazione, anzi! Siragusa sa bene che questa città per oltre 20 anni è stata amministrata dal centrosinistra, per cui, se ci sono responsabilità su questi temi, non possono che ricadere su altri. In ogni caso, al di là dell’inutile ricerca delle colpe, credo sia arrivato il momento di fermarci tutti e di affrontare i veri problemi del territorio, in modo serio e unitario, senza scadere nella demagogia. Se il PD vuole collaborare, ripartendo dal programma originario, bene, altrimenti ognuno andrà avanti per la propria strada, assumendosi le conseguenze dei suoi comportamenti e delle sue decisioni. Io spero ci sia modo di incontrarsi e di confrontarsi, tracciando una lista di priorità sulla scia del programma del 2019, e di governare insieme come abbiamo promesso quando ci siamo presentati all’elettorato”.
Infine, un passaggio sulla Ghelas, alla luce delle dichiarazioni di Siragusa secondo cui “i problemi non si risolvono delegando alla Ghelas ogni tipo di azione. E’ un errore trasformare la municipalizzata in qualcosa di non previsto”.
“Se non ci fosse stata la Ghelas, – conclude il Primo Cittadino – molte risposte oggi non le avremmo potute dare in modo tempestivo. Penso alla manutenzione del verde e all’efficentamento energetico, ma anche a tutto quello che sta facendo per sostenere la macchina amministrativa e burocrativa del Comune, carente di personale e con i tempi lunghi del settore pubblico. Io voglio lavorare anche per snellire l’Ente, come dimostra il grande lavoro già fatto per i settori Tributi e Anagrafe, ma non posso farlo se sono continuamente distratto da tutte queste incursioni che vengono ora da una parte e ora dall’altra. Questa, quindi, è l’ultima chiamata, poi ognuno si assumerà le proprie responsabilità”.
Convocata per il 28 settembre alle 16, nell’aula consiliare del Comune di Gela, la prima seduta del Consiglio dell’Unione dei Comuni di Gela-Butera e Niscemi.I nove consiglieri (tre per ogni Comune) dovranno prestare giuramento e poi eleggere al loro interno il presidente ed il vicepresidente.
I tre rappresentanti del Comune di Gela sono Carlo Romano di Forza Italia, Rosario Faraci di Una buona idea e Paola Giudice indipendente di sinistra che è anche vice presidente del consiglio comunale di Gela. Dei nove consiglieri, i tre gelesi sono quelli che opereranno per un periodo breve in seno al consiglio in quanto decadranno la primavera prossima con la fine del mandato del sindaco.
“L’assessore regionale all’Agicoltura riveda i criteri palesemente ingiusti ed erronei, che vanificano gli sforzi compiuti in anni di impegno e che mortificano realtà che necessitano di sviluppo e investimenti”.
Lo scrivono in una nota i Sindaci Lucio Greco (Gela), Francesco Aiello (Vittoria), Maria Rita Schembari (Comiso), Giovanni Francesco Fidone (Acate) in rappresentanza del Gal Valli del Golfo, in una lettera indirizzata all’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino, al dirigente generale Dario Cartabellotta ed alla Presidenza della Regione Siciliana.
Il 31 agosto il Dipartimento regionale all’Agricoltura ha emesso il bando per l’attuazione delle strategie di Sviluppo locale che interessano, con il Gal Valli del Golfo i suoi soci e partner, i territori dei Comuni di Gela, Vittoria, Acate e Comiso.
I requisiti previsti dall’avviso escludono a monte il nostro Gal, che ha iniziato la progettazione con anni di ritardo rispetto agli altri Gal regionali per cause imputabili esclusivamente alle scelte della Regione, censurate sia dal Tar che dal Cga.
“A causa di scelte che appaiono illogiche e ingiustificate – scrivono i Sindaci – il Gal Valli del Golfo rischia di trovarsi fuori dall’attuazione delle strategie di sviluppo locale con la conseguenza che il lavoro svolto sin qui sarà compromesso”.
Per questi motivi i sindaci dei comuni di Gela, Vittoria, Acate e Comiso hanno espresso il loro disappunto per una decisione che ha deciso in maniera discrezionale di condannare un territorio, non escludendo una specifica impugnazione dinanzi al Tar competente.
È’l ‘on Giuseppe Provenzano il primo firmatario di un’interrogazione a risposta orale al governo Meloni sul taglio dei fondi Pnrr e sul Cis che stanno avendo pesanti effetti nella provincia nissena.
L’iniziativa era stata annunciata nei giorni scorsi dal componente della segreteria nazionale Peppe Di Cristina. La recente “revisione” dei fondi Pnrrdal governo nazionale, in base ai dati ufficiali, colpisce duramente i Comuni della provincia di Caltanissetta per un totale di 62 milioni di euro di tagli per progetti già finanziati. In città, il taglio, seppur non ancora ufficializzato, dovrebbe interessare la riqualificazione di Montelungo di cui è stato ripubblicato l’avviso. L’interrogazione contiene il dettaglio dei progetti definanziati.
“Si tratta di una decurtazione che mortifica i Comuni che rischiano di perdere una grande opportunità di ammodernamento e di infrastrutturazione sociale e di rafforzamento del welfare”- si legge in un passo dell’interrogazione che riguarda pure il Cis di cui Provenzano da ministro è stato promotore e che per Gela non è stato ancora firmato.
L’interrogazione è stata firmata pure dagli altri parlamentari PD Giovanna Iacono, Anthony Barbagallo, Maria Stefania Marino e Fabio Porta