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Successo per la mostra ” Miniere – Sonde d’arte”

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CALTANISSETTA – L’arte come una miniera da scoprire, scavare, da cui trarre valore per l’anima. Primo segmento di successo per “Miniera – Sonde d’arte”, il festival culturale della città di Caltanissetta che ha preso il via lo scorso giovedì 15 settembre tra i suggestivi spazi della città nissena, divenuti palcoscenico di eventi ed incontri con il pubblico, anche quello più giovane.


Mostre d’arte, appuntamenti letterari, presentazioni, passeggiate, musica, teatro, artisti di strada, grandi e piccoli hanno potuto vivere la città esplorando i vari linguaggi dell’arte. Tanti gli ospiti che hanno acceso le luci sulla città, creando un’atmosfera di curiosa vivacità culturale e sposando pienamente il significato del festival, ovvero l’arte come “miniera”, luogo da esplorare, ma anche “arte” come “sonda”, strumento di conoscenza che consente di raggiungere le profondità, di immergersi nell’intimo e di fuoriuscire rinnovata, con una grande  potenzialità.

Il festival “Miniera – Sonde d’arte”, suddiviso in tre sezioni, “Sonde”, che in maniera trasversale attraversa tutti i linguaggi della creatività, “Parrocchie”, che si muove tra eccesso e difetto d’identità, “Ballon d’essai”, riferito a ciò che viene pensato altrove e che poi giunge a “Miniera”,  affiancate da altre sezioni che hanno avuto la funzione di raccordo per le associazioni locali ed il festival, come “Fuori binari”, “Balle di Fieno” e “Monna Lisa”, ha mostrato una Sicilia moderna, vivace e affascinante, ricca di risorse e densa di interesse.

Una varietà di appuntamenti che hanno appassionato gli spettatori, come le diverse presentazioni letterarie, a partire da “Pausa Pranzo”, il nuovo libro fotografico di Giuseppe Leone, o di “Uomini che si fanno pagare” di Cyrus Rinaldi o l’ultimo lavoro di Costanza Di Quattro “Arrocco Siciliano”. Le interessanti mostre d’arte visitabili fino al 6 ottobre a Palazzo Moncada, speculari agli incontri letterari, hanno accentuato il legame tra le arti. In particolare il brio sulla sceneggiatura del regista Pasquale Scimeca dal titolo “Rosso Malpelo” trova una continuità con la mostra di Salvo Catania Zingali dal titolo “La sciara di Rosso Malpelo”, ed i testi “Io, Franca Florio” di Bufalino e “Fra i miei occhiali e tuoi occhi. Carteggio 1979-1996” di Bufalino e Venturoli, entrambi con le illustrazioni di Giovanni Robustelli, si collegano alla mostra di quest’ultimo dal titolo “Fulmini di bellissima intelligenza”. La terza mostra dal titolo “Nero profondo” è di Marco Terroni Grifola e consiste in una particolare installazione alta 2 metri, un libro gigante da sfogliare per conoscere una storia, quella del padre dell’artista che lavorava in miniera. Gli attesi incontri con Massimo Onofri, presente per una lectio magistralis sul caso Borgese e per le presentazione di “Io, Franca Florio” di Gesualdo Bufalino e di “Fra i miei occhiali e tuoi occhi. Carteggio 1979-1996”, testo di Gesualdo Bufalino e Marcello Venturoli, a cura di Giulia Cacciatore; la messa in scena dello spettacolo teatrale, con la regia di Giampaolo Romania, tratto dal medesimo testo, che racconta la storia della dinastia dei Florio, l’ascesa e il declino, gli sfarzi e le privazioni, le gioie e i dolori, e che ha fatto registrare il sold out nella serata conclusiva della prima parte del festival.“Una storia affascinante – commenta Marcella Natale, assessore del Comune di Caltanissetta – che racconta la vita tormentata e solo apparentemente felice di una grande donna siciliana, esempio di eleganza e forza. Racconto che ha trovato nel chiostro della biblioteca Luciano Scarabelli una cornice molto suggestiva. I luoghi della cittadina si riaccendono di nuovi colori e ospitano eventi molto affascinanti, come le mostre d’arte a Palazzo Moncada, fruibili fino al 6 ottobre”.
Grande partecipazione anche per l’evento “Il ballo del barone Lanzirotti”, con la regia di Sergio Forzato, presso il Cortile d’onore del Palazzo del Carmine.
E questo splendido festival, che accompagna le celebrazioni per i 100 anni della Coppa Nissena, è pronto ad offrire ancora tanta bellezza attraverso il linguaggio unico, ed al tempo stesso molteplice, dell’arte.
“In questo primo segmento del festival abbiamo compiuto un viaggio che percorre il ricco terreno culturale siciliano e che trova a Caltanissetta una dimensione espressiva perfetta – spiega Salvatore Schembari della Fondazione gli Archi – Adesso guardiamo già ai prossimi appuntamenti con l’obiettivo di continuare ad animare la città e a scavare in questa miniera d’arte”. Da non perdere lo spettacolo di flamenco dedicato a Leonardo Sciascia, “Ore di Spagna”, in programma venerdì 30 settembre alle ore 21.30 al Teatro Regina Margherita, un evento particolare in collaborazione con la Fondazione Leonardo Sciascia e il Comune di Racalmuto. Nella stessa giornata, alle ore 19.00 a Palazzo Moncada, si aprirà la mostra “Disavvenenza”, di Marco Madonia, Davide Mineo e Martina Scarlatta.
Il festival “Miniera – Sonde d’arte” è organizzato dal Comune di Caltanissetta, Assessorato alla Cultura, in collaborazione con la Fondazione degli Archi, il Cine Studio Groucho Marx, il Gruppo editoriale Archinet, e coinvolge istituzioni prestigiose come il Parco letterario di Rosso di San Secondo, la Fondazione Gesualdo Bufalino e la Fondazione Leonardo Sciascia, con il patrocinio del Comune di Racalmuto, di San Cataldo e di altri sponsor

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Lavori della pista ciclabile appaltati ma i fondi vengono revocati

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Un altro taglio ai fondi assegnati a Gela. Stavolta non sono quelli del Patto per il Sud ma di Agenda urbana. Il progetto della pista ciclabile da Macchitella e fino al Lungomare non potrà essere realizzato pur essendo stato appaltato un anno fa

Il  cantiere non è stato però avviato e  Il Dipartimento regionale delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti ha decretato la revoca dello stanziamento da 720 mila euro perché non c’è più il tempo per chiudere tutti gli adempimenti entro il 31 dicembre.. Nel provvedimento del dipartimento regionale si richiamano due note di luglio ed ottobre trasmesse in municipio per avere informazioni sull’iter ma senza ottenere risposte.

Il Comune non è risultato in regola con gli adempimenti per inserire i dati necessari sulla piattaforma Caronte

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All’Ospedale primo corso per l’Ipertrofia Prostatica Benigna con tecnologie avanzate

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Quella di oggi è stata una giornata storica. Il primo grande evento in Sicilia sul tema della sanita’.

All’ Ospedale Vittorio Emanuele è avvenuto il primo corso per il trattamento dell’Ipertrofia Prostatica Benigna con tecnologie avanzate. Presentazione della tecnica con Laser Verde Greenlight.

Attualmente, si assiste a un aumento delle patologie urologiche negli uomini. Mentre alcune di queste condizioni tendono a peggiorare con l’avanzare dell’età, sorprendentemente, altre stanno emergendo con una frequenza crescente tra i pazienti giovani. Basti pensare che in Italia il tumore alla prostata colpisce ogni anno 40.000 uomini, che di ipertrofia prostatica benigna soffre il 43% dei settantenni italiani, che il 35 % delle disfunzioni erettili non risponde alla terapia farmacologica, che l’incontinenza urinaria interessa dal 4% al 12% degli uomini over 50 anni. Si aggiunga che gli uomini italiani sono reticenti su questi argomenti, si rivolgono con difficoltà all’urologo (1 su 8 non si è mai sottoposto a una visita specialistica), spesso affrontano
i problemi quando le patologie sono in fase avanzata, sottovalutando le parole-chiave che sono – ancora una volta – “prevenzione e diagnosi precoci”.


Promotore e coordinatore del progetto formativo il Dott. Sebastiano Condorelli, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Urologia dell’ospedale, affiancato da autorevoli clinici che hanno trasferito “competenze e sapere” ai colleghi partecipanti al corso. Tema centrale le innovazioni terapeutiche per l’Ipertrofia Prostatica Benigna, patologia diffusa e destinata a peggiorare con l’età, se non adeguatamente
curata.


Il trattamento dell’ipertrofia prostatica (IPB) con terapie farmacologiche rappresenta la prima linea di intervento. Tuttavia, quando i farmaci non sono più efficaci, si passa a soluzioni più avanzate e risolutive.


L’Unità Operativa di Urologia di Gela adotta già da anni una tecnica chirurgica innovativa mini-invasiva chiamata “Rezum”, che utilizza il vapore acqueo per trattare l’IPB. Questa tecnica ha mostrato un notevole successo clinico, portando a un aumento del 40% nella mobilità attiva dei pazienti provenienti da altre regioni
che si recano in Sicilia, in particolare presso il P.O. di Gela.


L’ulteriore procedura innovativa presentata durante il corso è stata quella con il trattamento con il laser verde (Greenlight), tecnologia medica che consentirà ai partecipanti di condividere sessioni “in diretta”, in
collegamento con le sale operatorie dell’Ospedale. Il laser verde, grazie alla sua particolare lunghezza d’onda,
colpisce selettivamente le molecole di emoglobina contenute nel sangue e rilascia energia verso il bersaglio, recidendo così il tessuto da trattare con altissima precisione. Gli interventi Greenlight garantiscono una ottimale disostruzione e risoluzione dei sintomi urinari,
presentano bassi rischi di sanguinamento intraoperatorio e postoperatorio consentendo così – un aspetto importantissimo – di intervenire anche su pazienti sottoposti a terapie cardiologiche.
Il Dott. Condorelli ha dichiarato: “La Direzione strategica è fortemente impegnata a contrastare la convinzione che per una buona Sanità si debba necessariamente attraversare lo Stretto, e ha inteso affidare alla nostra Unità Operativa strutture e mezzi per raggiungere tale obiettivo. Il primo corso sul laser verde è
stato un ulteriore banco di prova, finalizzato all’espansione delle competenze degli urologi italiani riguardo alle innovazioni biomedicali. Ha anche contribuito a stimolare il dibattito sull’attualità sanitaria, evidenziare
le criticità esistenti e promuovere l’adozione di sistemi in grado di soddisfare le esigenze dei pazienti e di una sanità moderna, sia nel presente che in futuro.”

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Asfalto sugli alberi. Dal Comune: “i lavori non sono completi”

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La nostra notizia sull’asfalto ha alzato un enorme polverone di indignazione da parte della cittadinanza. Dal Comune di Gela arriva una nota dal Direttore dei lavori, Massimo Collodoro.

“I lavori non sono stati completati e sono ancora in corso (operai presenti in cantiere) – scrive il professionista – ho preferito lasciare fruibile l’area per evitare disagi alla città “che merita”, avrei potuto sigillare tutto e fregarmene di tutto anziché assumermi enormi responsabilità su eventuali incidenti anche se ben segnalato il cantiere con segnaletica;

purtroppo quando si seguono determinati cantieri, bisogna prendere delle decisioni in fretta, l’area era rimasta fin troppo senza la pavimentazione, ma purtroppo le aiuole previste attorno alle palme non sono state consegnate in tempo, e allora che fai? Vai avanti.


Non è facile sopportare i cambiamenti, ma credo che una nota positiva all’intervento bisognava spenderla, migliorabile sicuramente, ma rende più sicura l’arteria ed evita, al completamento, il transito dei Tir, che è vietato, e riduce sensibilmente la velocità di transito oltre che a garantire un ordine”. Mancano le regole

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