Seguici su:

Cronaca

Terremoto alla Raffineria di Gela: sequestri per omessa bonifica

Pubblicato

il

Omessa bonifica: è quanto accertato dalla Procura della Repubblica di Gela, retta da Fernando Asaro, che ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo disposto dal Gip del ramo aziendale delle società Raffineria di Gela S.p.a. e Syndial Sicilia S.p.a. (Eni Rewind s.p.a. dall’1/11/2019) nelle articolazioni del sito industriale gelese, con particolare riferimento all’attuazione e al monitoraggio del progetto di bonifica delle acque di falda approvato dal Ministero dell’Ambiente con decreto del 6 dicembre 2004 e il sequestro preventivo delle aree dello stabilimento destinate all’attuazione del progetto di bonifica. Disposto dal Giudice per le indagini preliminari, la nomina di un amministratore giudiziario per le funzioni connesse alla bonifica delle acque di falda. Mediante complesse indagini e accertamenti tecnici, la Procura di Gela ha riscontrato il mancato raggiungimento, da parte della Raffineria di Gela e di Syndial s.p.a., degli obiettivi di bonifica contenuti nel progetto del sito di Gela. L’attività investigativa è stata eseguita dalla Capitaneria di Porto e dalla Polizia. L’Eni ha sempre operato nel rispetto dei requisiti di legge e, prendendo atto dei provvedimenti adottati dall’autorità giudiziaria, si riserva ogni opportuna valutazione in sede processuale, continuando a collaborare con la magistratura”, afferma un portavoce della società. “Eni prende atto dei provvedimenti adottati dall’autorità giudiziaria rispetto all’impianto Taf a Gela. La società, riservandosi ogni opportuna valutazione in sede processuale, conferma di avere sempre operato nel rispetto dei requisiti di legge e ribadisce che continuerà ad interloquire con la magistratura assicurando la massima cooperazione”.

Cronaca

Grande dolore a Niscemi per la morte del giovane Matteo Cannizzo

Pubblicato

il

Grande dolore nella comunità niscemese per l’ennesimo incidente mortale sulla Sp11. La vittima, Matteo Cannizzo 22 anni, stava facendo ritorno a Niscemi, quando ha perso il controllo della Fiat a bordo della quale viaggiava e che si è schiantata sul muro di recinzione di una villetta.

La stessa strada e lo stesso luogo in cui ad inizio di quest’anno ha perso la vita la piccola Aurora Pitino. Il giovanissimo Matteo era molto conosciuto in città, aveva tanti amici che ora sono distrutti dal dolore. Lo descrivono come un ragazzo solare e amico sincero. L’intera comunità niscemese si è stretta attorno alla famiglia del giovane. Sui social in tanti reclamano che la Sp11, diventata la strada della morte, venga messa in sicurezza con gli interventi necessari nella sede stradale e nella segnaletica.Quanti morti dovrà ancora piangere la comunità niscemese?

Continua a leggere

Cronaca

Un altro incidente mortale a Niscemi sulla Sp11. La Procura apre un’indagine

Pubblicato

il

La strada della morte: un incidente stradale con un giovane come vittima si è verificato lungo la Sp 11 che collega Niscemi a Gela.

A perdere la vita è stato Matteo Cannizzo di 22 anni che viaggiava da solo. È la stessa strada – e pare lo stesso tratto – in cui ha perso la vita alcuni mesi fa la piccola Aurora Pitino mentre la madre l’accompagnava a scuola. Anche questo incidente sarebbe autonomo.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela ha aperto un nuovo fascicolo. Le indagini, attualmente a cura del personale del Commissariato di Polizia di Niscemi, della Polizia Stradale e del Comando Polizia Municipale dello stesso Comune, sono soltanto all’inizio, ma se si dovessero confermare una qualche responsabilità, anche soltanto parziale, legata alla mancata manutenzione e alle pessime condizioni di tenuta del manto stradale, l’Ufficio valuterà se procede al sequestro preventivo della strada a tempo indeterminato per impedire ulteriori eventi letali, fino al ripristino delle condizioni di sicurezza del manto stradale.

foto Franco Assenza

Continua a leggere

Cronaca

Armi clandestine in casa, scatta l’arresto

Pubblicato

il

I poliziotti della sezione volanti di Caltanissetta, hanno tratto in arresto un quarantacinquenne nella flagranza di reato di detenzione di arma clandestina artigianale. L’uomo, attualmente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, ha precedenti penali per furto, rapina, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e violazione della normativa sulle armi. Gli agenti giunti nell’abitazione del soggetto per eseguire un controllo, hanno subito notato lo stato di agitazione dello stesso e la presenza di sospetta sostanza stupefacente (crack) su un tavolo.

A seguito della perquisizione domiciliare, sono state rinvenute e sequestrate un’arma clandestina artigianale e quattro cartucce calibro 12 custodite all’interno di una borsa nascosta dietro un divano; gli agenti hanno sequestrato anche il presunto stupefacente. Non è la prima volta che la Polizia di Stato di Caltanissetta sequestra armi clandestine costruite artigianalmente, gli altri casi nel 2018 e nel 2024, quando la Squadra Mobile e la Sisco individuarono un vero e proprio laboratorio per la costruzione di armi. L’arresto è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari.

Continua a leggere

Più letti

Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
Pubblicità