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Cronaca

L’ennesima denuncia di Capici sui disservizi

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Il rappresentante legale dell’associazione H, Paolo Capici,  ha inviato una nota al direttore generale dell’ASP di Caltanissettae, dell’ASP due di Gela, all’assessore regionale alla salute Palermo Al sindaco del Comune di Gela per chiedere il centro unico prenotazioni a Gela.
“Manifesto il  più profondo disagio – scrive – per prenotare una visita  provo a chiamare da due giorni il centro unico prenotazioni di Caltanissetta e non riesco a parlare con nessuno perché le linee sono sempre occupate oppure ti dicono di aspettare 10 minuti invece aspetti almeno due ore. Quindi gela è depredata anche in questo settore laddove per prenotare una visita dobbiamo rivolgerci a Caltanissetta quando Gela ha un bacino di utenza di circa 70.000 persone.
Io vi chiedo ci state smantellando l’ospedale, ci avete tolto la psichiatria, i malati acuti non possono andare Al trattamento sanitario obbligatorio perché si è aperto un reparto di neurologia o neuropsichiatria ma non funziona assolutamente, ci avete tolto le commissioni e persone gravissime e anziani ultraottantenni devono andare per forza a Caltanissetta. A questo punto mi chiedo cosa volete più? Volete che tutta Gela si sposti a Caltanissetta e quindi facciamo unica città? L’assessore regionale alla sanità sente il bisogno di intervenire su questa martoriata città? Il signor sindaco nella qualità di responsabile Massimo della sanità sente la necessità di riunire le forze politiche e sindacali affinché Gela acquisti dignità e i cittadini possano godere dei servizi senza andare più a Caltanissetta? Esiste o no il rispetto per l’essere umano in una città che ha anche comuni vicini come Butera insieme a Mazarino come bacino di utenza? Cosa dobbiamo fare suicidarci? A voi tutte le risposte visto che avete in mano le sorti della salute dei cittadini? E ovvio che questa missiva attende una risposta perché non intendo come gelese tollerare questa ulteriore umiliazione per una città che viene smantellata ogni giorno pezzo per pezzo. Ai sensi della normativa sul procedimento amministrativo è atteso un riscontro urgente con il responsabile unico del procedimento”.

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Cronaca

Trovati due etti e mezzo di droga durante le perquisizioni

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Ragusa - Nel corso delle perquisizioni promosse dai Carabinieri di Ragusa in occasione dell’esecuzione delle ordinanze di misure cautelari che, alle prime ore di questa mattina, hanno portato all’arresto di nove persone responsabili, a vario titolo, di spaccio di stupefacenti, i militari dell’Arma hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro oltre 40g di cocaina, quasi 50g di hashish ed oltre 150g di marijuana.

Trovati, inoltre, un bilancino di precisione ancora sporco di sostanza stupefacente, vario materiale atto al confezionamento dello stesso ed oltre tremila euro in banconote di piccolo taglio, ritenute il provento dell’attività illecita. Supera, dunque, il valore di cinquemila euro sul mercato al dettaglio il solo stupefacente sequestrato questa mattina dai Carabinieri

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Cronaca

I tentacoli della mafia nissena nell’inchiesta che ha portato all’arresto di Toti

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Promette ulteriori e devastanti sviluppi l’operazione della Guardia di finanza di Genova che ha portato all’arresto (domiciliari) il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, accusato di corruzione nell’ambito di una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia genovese. Domiciliari anche per il braccio destro di Toti, Matteo Cozzani, capo di gabinetto. Per quest’ultimo, l’accusa è di corruzione elettorale, aggravata dall’avere agevolato l’attività di Cosa Nostra.

Nella fattispecie, secondo gli investigatori, Cozzani avrebbe agevolato il clan Cammarata del mandamento di Riesi con proiezione nella città ligure. Nelle carte dell’inchiesta , si fa riferimento alla promessa di posti di lavoro e appartamenti di edilizia residenziale migliori in cambio dei voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina presente a Genova. Sarebbero almeno 400 le preferenze verso la lista Cambiamo con Toti Presidente.

Non è la prima volta che la mafia nissena allunga i propri tentacoli verso la Liguria ed in particolare sul capoluogo di Regione. Le cronache, negli anni, raccontano della presenza anche di esponenti della famiglia mafiosa degli Emmannuello.

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Cronaca

Furto in una villetta di Punta Braccetto

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Santa Croce Camerina - I Carabinieri della Stazione di Santa Croce Camerina hanno denunciato a piede libero un cittadino tunisino di 33 anni residente a Ragusa, responsabile di un furto all’interno di un’abitazione della località marittima di Punta Braccetto, di proprietà di un 60 enne di Comiso.

Il tunisino, la scorsa settimana, nottetempo si era introdotto furtivamente all’interno della casa vacanze dell’uomo, probabilmente ignaro della presenza di un sistema di videosorveglianza installato appositamente dal proprietario a tutela del proprio immobile, già in un’altra passata circostanza bersaglio di un analogo furto.

Dalle immagini visionate dai Carabinieri, i militari sono giunti all’identificazione del responsabile che, durante una perquisizione appositamente disposta, è stato trovato ancora in possesso degli arnesi da scasso utilizzati per compiere l’effrazione degli infissi esterni dell’abitazione, nonché della stessa refurtiva sottratta, ovvero qualche monile ed una somma in contanti di circa mille euro, il tutto immediatamente restituito al legittimo proprietario.

Per il giovane straniero, fino ad oggi incensurato, è scattata quindi la denuncia alla Procura della Repubblica di Ragusa per furto aggravato

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