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“Lo sbarco alleato, un brand da valorizzare”: la nuova iniziativa del gruppo Geloi

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Un patto di collaborazione tra associazioni per valorizzare luoghi e momenti dello sbarco angloamericano del luglio ’43 in città e farne un museo diffuso. È il progetto del Gruppo archeologico Geloi di Gela e dell’associazione Lamba Doria di Siracusa, tra le più attive nella ricerca storica sulla guerra in Sicilia. Un’intesa siglata dalle due realtà, rappresentate rispettivamente dal direttore Michele Curto e dal delegato Salvatore Reale, in vista di un primo importante obiettivo: mappare, ripulire e riqualificare i tanti bunker presenti nel territorio attraverso pannelli informativi, cippi e commemorazioni dei soldati caduti. Un primo passo verso la creazione di un “brand”, quello di Gela prima città liberata d’Europa dal nazifascismo, che non è mai stato valorizzato nella maniera opportuna sia sotto il profilo storico-culturale che turistico.

Da qui l’idea del gruppo Geloi, in particolar modo, di avviare gemellaggi con altre realtà internazionali che hanno una storia simile a quella gelese: su tutti, il territorio costiero della Normandia dove nel giugno ’44 gli alleati sbarcarono con l’operazione Overlord, naturale evoluzione dell’operazione Husky dell’estate precedente che interessò la nostra città. La riqualificazione dei bunker, secondo le intenzioni del gruppo Geloi, dovrebbe completarsi già quest’anno. Il Patto di collaborazione tra l’associazione gelese e quella siracusana è stato siglato nel Parco tematico di Gela in miniatura a Scavone, dove è presente anche una rievocazione dei momenti dello sbarco e della Battaglia combattuta in città.

(Nella foto, i rappresentanti delle due associazioni Salvatore Reale e Michele Curto)

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Attualità

Si sbloccano i pagamenti della Regione Siciliana in favore a favore di imprese

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Palermo - Si sbloccano finalmente i pagamenti in favore a favore di imprese che hanno realizzato lavori e forniture per conto della Regione Siciliana o degli Enti Locali dell’Isola. Lo ha annunciato l'On. Giuseppe Catania,
Componente Commissione Bilancio, Vicepresidente all'Ars.

Dopo il monito lanciato dal presidente della Regione Siciliana che nei giorni scorsi aveva stigmatizzato il “ritardo intollerabile, nonostante il Governo e il Parlamento avessero fatto la loro parte approvando nei termini di legge la manovra Finanziaria, come non accadeva da moltissimi anni”, nelle scorse si ha assistito ad una accelerazione delle procedure che ha portato alla conclusione del ri-accertamento dei residui passivi.

Questo ultimo passaggio consentirà nelle prossime ore, finalmente, di sbloccare pagamenti per diverse centinaia di milioni di euro per lavori realizzati sia mediante copertura dei fondi regionali che con fondi extra-regionali.

Essere in grado di pagare i propri fornitori in un tempo ragionevole è certamente un elemento di fondamentale importanza che consente alla Regione di essere considerato "cliente" solido e affidabile.

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Intervento per recuperare 50 l/s d’acqua

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Nuovo incontro della cabina di regia coordinata dalla Prefettura di Caltanissetta, chiamata a gestire l’emergenza siccità in tutto il territorio provinciale.

Da marzo Siciliacque ha ridotto i quantitativi di acqua in tutta la provincia e neanche le recenti piogge hanno migliorato la situazione degli invasi artificiali e delle sorgenti naturali.

Questa mattina il Sindaco Lucio Greco ha partecipato ad un tavolo operativo con Ato Idrica, l’Autorità di bacino, Caltaqua ed i sindaci della provincia per fare il punto della situazione, comune per comune.

Caltaqua in particolare ha comunicato di aver “recuperato” in tutto il territorio circa 70 litri al secondo con alcuni interventi a breve e medio termine. Sul lato nord della provincia sono già stati recuperati circa 10 litri al secondo attraverso i pozzi di Sommatino, Serradifalco e via Due Fontane a Caltanissetta,

Su Gela gli interventi saranno a medio-lungo termine. Circa tre milioni di finanziamento saranno utilizzati per sfruttare le sorgenti, ovvero 25 litri/secondo per realizzare condotte e altri 25 l/s per potenziare il flusso dai pozzi di Pantanelli.

Dalla Prefettura è arrivato l’invito  affinché i comuni sensibilizzino la popolazione ad essere parsimoniosa all’uso dell’acqua, evitando sprechi e utilizzi impropri.

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Si torna a scavare a Licata nel sito dell’antica Finziade

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Da lunedì prossimo si tornerà a scavare sul monte Sant’Angelo di Licata, nell’Agrigentino, per ricostruire l’impianto urbanistico dell’antica Finziade e conoscere meglio le caratteristiche della vita quotidiana nell’ultima fondazione greca di Sicilia (282 a.C.).

Le attività, sostenute dal Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento e dal direttore, Roberto Sciarratta, a seguito di una convenzione stipulata tra l’ente Parco e il Cnr di Catania, rappresentano l’avvio di una nuova stagione di ricerche e si inseriscono nel programma “Finziade project”, diretto dagli archeologi Alessio Toscano Raffa per il Cnr-Ispc Catania, e Maria Concetta Parello, con il coordinamento logistico di Rosario Callea, del Parco della Valle dei Templi.

Ricercatori, archeologi e studenti torneranno in cantiere dal 6 al 31 maggio, a dieci anni dagli ultimi interventi in una delle città della Sicilia ellenistico-romana conservate meglio, e si concentreranno su un settore che custodisce abitazioni visibili fino a due metri di altezza. 

Finziade svolse un importante ruolo strategico nel corso del II-I secolo a.C., sia dal punto di vista militare che commerciale, instaurando un precoce legame con Roma durante gli anni Guerre puniche (III sec. a.C.) e beneficiando di una notevole ricchezza, di cui le strutture eccezionalmente conservate sul sito rappresentano un riflesso. Oltre a un nutrito team di ricercatori, archeologi specializzati e studenti provenienti da diverse Università italiane (Catania, Palermo, Napoli, Roma, Milano), prenderanno parte alle attività circa 50 alunni del liceo Linares e dell’istituto Fermi di Licata, oltre 25 volontari dell’associazione Gral (Gruppo di ricerca archeologica licatese) e del Gruppo archeologico Finziade, che si alterneranno durante il mese di scavo.

«Il “Finziade project” si qualifica per la sua forte connotazione pubblica, volta al coinvolgimento attivo della comunità locale, in linea con la politica culturale del Parco – afferma il direttore, Roberto Sciarratta – Vogliamo in questo modo rafforzare il nostro rapporto con l’intera comunità licatese che da sempre si spende per la tutela e la valorizzazione dell’enorme patrimonio archeologico che possiede. Un ringraziamento va, inoltre, alla ditta Edil Pira srl che, nello spirito di collaborazione, ha sponsorizzato la ricerca fornendo le attrezzature per lo scavo».

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