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«I giovani mai al centro di un dibattito politico serio»

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Mentre a livello nazionale infuria la querelle politica su nomine, accordi e poltrone sull’attività di governo, l’emergenza pandemica non fa che accentuare i problemi già esistenti. Dito puntato contro la scarsa – o nulla – attenzione che da Roma (ma non solo) viene riservata alle giovani generazioni, esempio di una cattiva abitudine a livello politico riscontrata negli anni anche a livello regionale e locale. Lo evidenzia Kevin Cafà, giovane gelese ideatore di “Politicose”, blog che si occupa di politica internazionale con ampi focus sull’eterna questione giovanile. «Nel Recovery plan – sottolinea Cafà, laureato in Politica internazionale e diplomazia all’università di Padova – si dedicano ampie risorse alla sanità, com’è giusto che sia, ma sui giovani non c’è nulla. In Francia sullo stesso tema hanno preparato un dossier di 160 pagine. Ecco perché dopo aver completato gli studi in tanti vanno via dall’Italia: abbiamo una classe politica che decide di considerare le giovani generazioni solo quando le servono i numeri per le elezioni».

Una presa di coscienza già radicata in tanti ragazzi e ragazze che hanno da tempo perso la fiducia verso la classe dirigente. «Il problema è proprio questo – sottolinea Kevin Cafà –, ma non si danno risposte adeguate. Un sistema politico e istituzionale serio mette i giovani al centro del proprio programma, perché è dal loro coinvolgimento e dal loro impegno che passa il rilancio di un territorio. Non bastano i voti per fare politica, serve un interesse concreto alle dinamiche che riguardano i cittadini e i giovani, in questo senso, devono essere una priorità». L’invito è a dare spazio a dibattiti efficaci in tema di politiche giovanili anche in città, nell’ottica di una tabella di marcia da costruire insieme per superare la crisi causata dalla pandemia.

(Nella foto Kevin Cafà, fondatore del blog “Politicose”)

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Attualità

Donazione dell’Interact di Niscemi a minori immigrati

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Un sabato dedicato alla solidarietà per il Club Interact di Niscemi guidato da Isabella Caruso che ha donato libri scolastici, quaderni e materiale di cancelleria alla cooperativa per minori immigrati non accompagnati “Opera Prossima San Francesco”, che fa parte del sistema “Accoglienza Integrazione” promosso dal Ministero dell’Interno.

È stata l’occasione per trascorrere momenti di gioia e inclusione insieme ai ragazzi e agli operatori della cooperativa, contribuendo a creare un ambiente di condivisione e solidarietà.

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Start stasera per la prima sagra del cinghiale nel territorio gelese

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Una sagra inusuale quella che   avrà luogo stasera e domani sera in città. E’ dedicata al cinghiale  che ne è il protagonista nei  primi e nei secondi piatti accompagnati dal vino rosso novello. Una sagra che nasce da un progetto nazionale per garantire l’equilibrio dell’ecosistema che ha luogo pure nella Regione Sicilia.

Si tratta del progetto Priu Sicilia 2022/26 che  si riferisce ad un piano di sorveglianza e   prevenzione della diffusione della peste suina africana tra i suini d’allevamento e i  cinghiali selvatici. Varie le attività previste per le quali bisogna seguire precisi protocolli. La norma prevede in ogni provincia  la partecipazione come coadiuatori di cacciatori debitamente formati ad attività di controllo numerico dei cinghiali e di abbattimento selettivo.

Una parte delle carni dei cinghiali abbattutti nell’ambito dell’attività di controllo e depopolamento, dopo i dovuti controlli sanitari, viene rilasciata ai coadiuatori per gli usi che ne vorranno fare. I coadiuatori del nostro territorio hanno scelto di destinare la quota di carne che è stata loro rilasciata organizzando una festa d’autunno. Appuntamento stasera e domani nei locali del “Contatto” a Spinasanta dalle 20 alle 24 per gustare la carne di cinghiale del  nostro territorio, il vino locale accompagnati da musica e balli di gruppo. Si tratta della prima edizione in assoluto  di una sagra che a Gela viene dedicata al cinghiale.

Nelle foto alcune zone di caccia del comprensorio gelese

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All’Eschilo una lezione di legalità finanziaria molto appassionante con la Corte dei Conti e la Guardia di Finanza

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Chi protegge i cittadini dallo spreco di denaro pubblico? Quali effetti ha sulla collettività l’evasione fiscale?  Come lottare corruzione e tangenti?  Questi ed altri temi  legati alla cultura della legalità finanziaria sono stati trattati stamattina nell’aula magna  “Falcone e Borsellino” di via Europa nel corso di un inconto con  gli studenti delle classi quarte e quinte del Liceo Economico e Sociale e delle seconde e terze del Liceo Classico Eschilo.  L’iniziativa rientra in un Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’ Istruzione e del merito e la Procura Generale presso la Corte dei Conti che  è stato sottoscritto per condurre insieme un’azione formativa territoriale finalizzata a migliorare la cultura della  legalità finanziaria  tra gli studenti e promuovere momenti di riflessione sul valore delle risorse e dei beni pubblici.  

Il progetto è partito in Sicilia  il 3 ottobre con un momento formativo destinato ai docenti ed è proseguito con  incontri  rivolti   agli studenti in alcune scuole secondarie di secondo grado del territorio. A Gela tappa unica all’ Eschilo con relatori  il magistrato della Corte dei Conti dott. Vincenzo Liprino  e il maggiore Giovanni Statello comandante  della Guardia di Finanza di Gela. Ha assistito all’incontro anche il Comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Stefano Gesuelli.  I due relatori hanno guidato i liceali in un percorso  alla scoperta  della Corte dei Conti con  i suoi compiti e le sue articolazioni, il concetto di danno erariale e come esso incide su ogni famiglia,  l’attività   che la Guardia di Finanza  in   collaborazione con la Corte dei Conti.

Non è stata una  lezione frontale ma  la presentazione  di due   case study in cui i protagonisti sono stati gli studenti che hanno vestito i panni di  finanzieri, avvocati, magistrati, sindacalisti e politici. E’ stata simulata un’indagine sull’acquisto di un macchinario da parte di un ospedale che non lo ha utilizzato con il sospetto che dietro vi siano stati tangenti e corruzione. Gli studenti guidati dai due relatori hanno simulato tutte le fasi dall’avvio delle indagini al processo ai presunti colpevoli dello spreco di denaro pubblico. Altro caso è stato quello del bilancio dello Stato da ripianare. Ed anche attraverso la simulazione gli studenti hanno potuto riflettere su temi quali l’evasione fiscale, le tasse, il costo degli sprechi di denaro pubblico. Soddisfatti i relatori per la partecipazione attenta e interessata dei liceali, altrettanto soddisfatto il Ds Maurizio Tedesco. < Un progetto  di grande valenza – ha detto – che porta nelle scuole temi fondamentali per la formazione del cittadino attivo e rispettoso  della legalità attraverso una formula di grande impatto comunicativo e capace   di appassionare gli studenti. Voglio ringraziare i relatori e l’ Usr Sicilia  nella persona del dirigente tecnico dott. Fiorella Palumbo  che ha coordinato l’iniziativa.

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