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La Fp Cgil non firma l’accordo sulla rimodulazione delle ore per infermieri e Oss

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Si è svolto ieri l’incontro tra le organizzazioni sindacali e la Direzione Generale sulla rimodulazione delle ore di servizio per il personale infermieristico e OSS reclutati per l’emergenza Covid.
Il Direttore Generale nella sua premessa introduttiva ha rappresentato la circostanza che tra i soggetti reclutati ci sono 238 OSS e di questi 53 in esubero (non si comprendono le difficoltà da parte dei responsabili dei servizi ad organizzare i turni) e 103 infermieri.

La proposta formulata dalla Direzione Generale è stata quella di elevare a tutti l’orario a 30 ore che potrebbero essere ulteriormente aumentate ove ve ne sia la disponibilità e comunque sempre in attesa dell’avvio delle procedure di stabilizzazione.
La Fp Cgil, tenuto conto delle difficoltà ad assicurare dei turni omogenei e che potrebbero esserci ripercussioni anche sulla qualità delle prestazioni erogate all’utenza, nonché un sovraccarico di lavoro su tutto il personale, ha proposto di innalzare sia per gli infermieri che per gli OSS a 36 ore .
Alla proposta, la Direzione generale ha risposto che non poteva essere accettata per mancanza dei fondi necessari. Il sindacato ritenendo che da parte dell’amministrazione non vi è stato alcuno sforzo per avviare percorsi e soluzioni condivise, in coerenza con quanto raccomandato dal Prefetto il 2 dicembre scorso, ha deciso di assumere una posizione autonoma.
Infatti, da quest’incontro, dove si è presentata una proposta senza margini di trattativa, si ricava la sensazione che da parte dell’amministrazione fosse messo in atto il tentativo di far gravare anche sul sindacato la responsabilità di una decisione in capo alla direzione strategica. La Cgil non ha sottoscritto la proposta dell’amministrazione con cui si stabiliva un monte orario di 30 ore settimanali ore per tutto il personale interessato, invece delle 36 proposte.

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Conferenza capigruppo per decidere la data della nomina a consigliere dell’avv.Raniolo

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Il presidente del consiglio Salvatore Sammito ha convocato per lunedì la conferenza dei capigruppo.

Ci sono due delibere di debiti fuori bilancio che il consiglio potrebbe riconoscere e che tornano utili per scegliere una data di convocazione della seduta ordinaria nel corso della quale potrebbe prestare giuramento l’avv.Ignazio Raniolo che entrerá in consiglio al posto di Giuseppe Caruso che si è dimesso.

Grande soddisfazione per l’ingresso in aula di un esponente storico di Fratelli d’Italia è stata espressa dal coordinatore cittadino Totò Scuvera.

Le vicende della mozione di sfiducia a Greco, per come si sono messe al momento, non dovrebbero essere d’ostacolo all’avv.Raniolo per poter fare questa esperienza di un anno in consiglio. Potevano essere due anni se Caruso non avesse tenuto in ostaggio per un anno quel posto rinunciando da subito a un incarico politico cui non avrebbe potuto prestare fede. Ma il coordinatore diplomaticamente lo ha ringraziato lo stesso facendo cenno al senso di responsabilità di Caruso le cui motivazioni in verità sfuggono alla logica comune.

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Moto civico chiederà lo scioglimento del consiglio

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Il comitato Moto Civico guidato da Filippo Guzzardi interviene sulle vicende finanziarie del Comune sollecitando il sindaco a mantenere l’impegno assunto il mese scorso e a dimettersi.

“A prescindere da ciò, in caso di mancata adesione al piano pluriennale di riequilibrio, più comunemente noto come “predissesto”, il 15 giugno invieremo una pec alla sezione regionale della Corte dei conti in cui chiederemo l’apertura dell’iter di scioglimento del consiglio comunale, ai sensi degli artt. 141 comma 1 e 193 ultimo comma, del Tuel” – annuncia Guzzardi.
“Il comune di Gela – continua- versa in stato d’emergenza da settembre dello scorso anno perché non sono stati approvati il bilancio di previsione 2022 ed i rendiconti consuntivi 2021 e 2022, senza dimenticare che la mancata approvazione di provvedimenti di riequilibrio equivale alla mancata approvazione del bilancio di previsione o del rendiconto, da cui consegue lo scioglimento dell’organo consiliare”_
“Contestualmente- continua- chiederemo alla magistratura contabile di mettere in moto la procedura di dichiarazione dello stato di dissesto, perché noi non abbiamo paura di dire la verità ai cittadini e non l’avremo neanche in futuro. L’ente comunale non rischiava il dissesto, ma a questo destino l’hanno condannato incapacità ed inettitudine. Un qualcosa di inaudito ed inaccettabile. Per questa via, infatti, chiederemo alla Corte dei conti di indagare e valutare con severità, eventuali responsabilità scaturenti da condotte che dovessero risultare dolose e/o colpose”.

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Cronaca

Scontro frontale sulla 640, morti carbonizzati dentro la loro auto

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Tragico incidente stradale sulla statale 640, Agrigento – Caltanissetta. Due persone sono morte carbonizzate dentro l’auto in cui si trovavano (una Fiat Panda) che ha preso fuoco dopo lo scontro con un’altra vettura. Le vittime sono Giuseppe Nobile, 75 anni, geometra in pensione di Favara, e la compagna Calogera Stella, 70 anni, originaria di Santa Caterina di Villarmosa.

Il terribile sinistro si è verificato all’altezza del bivio per Favara. Sul posto stanno attualmente operando le squadre dei vigili del fuoco di Agrigento e Canicattì, e i carabinieri. La strada, in direzione del capoluogo agrigentino, è temporaneamente chiusa al traffico.

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