La “Suite per Dante” diretta da Giovanni Anfuso debutterà proprio nella sala intitolata al grande tragediografo il 12 novembre e sarà replicata il 13 e il 14 con spettacoli per le scuole. Il successo raccolto in tre anni in tutta la Sicilia orientale da questa rappresentazione, sempre sold out, grazie alla bravura dei tre “mattatori”: Liliana Randi, Davide Sbrogiò e Angelo D’Agosta. L’effetto Flynn e l’aumento dei punteggi del quoziente intellettivo.
“Siamo certi che, anche nella seconda patria di Eschilo, assisteremo a quello che io amo definire il miracolo di Padre Dante”.
Lo ha detto il regista Giovanni Anfuso nell’annunciare le rappresentazioni a Gela di Inferno, suite per Dante, da lui diretto e interpretato da tre mattatori che rispondono ai nomi di Liliana Randi, Davide Sbrogiò e Angelo D’Agosta: grazie alla loro profonda formazione accademica hanno potuto misurarsi sia con il teatro di ricerca, sia con quello classico, anche in versi. A cominciare da quelli di Dante.
Scene e costumi di Inferno, Suite per Dante, prodotto da Buongiorno Sicilia e Vision Sicily, sono di Riccardo Cappello, le musiche di Nello Toscano e i movimenti scenici di Fia Distefano. L’aiuto regista è Agnese Failla.
“Questo spettacolo – ha spiegato Anfuso – è stato costruito, attraverso un’operazione filologica, per essere più agile rispetto alla versione rappresentata nelle Gole dell’Alcantara, nelle Cave del Gonfalone a Ragusa e a Noto. Si tratta di una sorta di Inferno da camera, in cui, grazie alla bravura degli attori, più che sulla spettacolarizzazione, si punta sulla parola, sul verso, sulla terzina incatenata, sull’endecasillabo, nulla togliendo al fascino, all’emozione, al sogno che la parola di Dante dona a ogni spettatore”.
Il lavoro debutterà proprio nella sala intitolata al grande tragediografo greco il 12 novembre alle 18 e sarà replicato, sempre nel Teatro Eschilo, il 13 e il 14 con due spettacoli per le scuole ogni mattina: alle 9 e alle 11. E anche a Gela ci si attende un notevole riscontro per questo lavoro sempre sold out da quando aveva debuttato a Catania, nella corte del Castello Ursino, nell’agosto del 2021 ed era poi stato rappresentato, nel settembre di quell’anno, anche nel chiostro dei Benedettini di Militello (Catania)e nel Cortile dei Gesuiti a Noto (Siracusa). Era poi andato in scena, nell’aprile dell’anno successivo, nel Nuovo Teatro Val D’Agrò di Santa Teresa di Riva (Messina) e, sempre nel 2022, in luglio, Inferno Suite per Dante era stato riproposto nel Cortile Platamone a Catania e nel Parco Comunale della vicina Sant’Agata Li Battiati. L’ultima rappresentazione era stata quella nell’ambito di Palcoscenico Catania, nell’Auditorium di via Zurria.
“Parlo di miracolo – ha sottolineato il regista dello spettacolo, che ne ha anche curato la drammaturgia – perché ogni volta che ci confrontiamo con Dante – un legame quasi magico si instaura tra chi propone i versi del Poeta e chi li ascolta. Smentendo chi si ostina a sostenere che quello di oggi è il mondo dei social e della povertà del linguaggio: a ogni replica ci siamo emozionati nel vedere il pubblico, assorto, che ripeteva, in sinc con gli attori, i versi dell’Alighieri. La prova provata che, ancora una volta, Dante aveva vinto”.
Secondo Anfuso, con questo lavoro si è riusciti “a rendere giustizia alla parola dantesca, ponendo grande attenzione nei confronti del verso, della rima, della struttura sintattico-grammaticale così ricca di contenuti, sentimenti e quindi capace di suscitare emozioni e intelligenza, a giudicare dalle mai smentite teorie di James Robert Flynn”.
Effetto Flynn viene infatti definito l’aumento dei punteggi del quoziente intellettivo in tutto il mondo, sempre cresciuto, tranne negli ultimi due decenni, in concomitanza con l’impoverimento lessicale dovuto in gran parte, secondo alcuni studiosi, ai social media.
In questi anni, per la loro interpretazione dei versi danteschi, Liliana Randi, Davide Sbrogiò e Angelo D’Agosta hanno ricevuto un’incredibile quantità di consensi da parte delle decine di migliaia di spettatori che hanno assistito alle centinaia di repliche di Inferno e alle decine di Inferno, suite per Dante.
Tutti i cittadini di Gela, politici o apolitici, di destra, di centro o di sinistra, sono fortemente preoccupati del destino della sanità gelese che rischia di subire un ulteriore depotenziamento e la perdita di 16 posti letto. La nostra città non merita una sanità così deficitaria, anzi, essendo riconosciuta come territorio ad alto rischio ambientale e industriale, merita più di quanto il presidio sanitario offra attualmente. Negli anni la nostra comunità è stata falcidiata da 9 mila morti per neoplasie e malattie cardiocircolatorie nel periodo che va dal 2006 al 2013, come verificato dall’Istituto Superiore della Sanità. Un aumento di patologie nefaste rispetto alla media nazionale di oltre il 60%. Ancora oggi molti bambini nascono con malformazioni urogenitali. Il quadro è preoccupante. In un contesto simile, sulla base di studi epidemiologici, a Gela dovrebbe esserci un presidio ospedaliero importante in grado di potere rispondere alle esigenze dei cittadini, costretti invece a fare i viaggi della speranza lontano dal luogo in cui sono nati e si sono ammalati. Il Sindaco Terenziano Di Stefano, il Consiglio Comunale, le organizzazioni e associazioni categoriali sanitarie, i sindacati stanno portando avanti una vertenza importante e decisiva per salvare la sanità a Gela e potenziarla, chiedendo alla Regione Siciliana, attraverso le sue istituzioni, di non tagliare alcun posto letto dei 16 previsti nel Piano Sanitario Regionale e di applicare la pianta organica del 2019. In questi giorni è stato predisposto un tavolo permanente di politici, di cittadini, di sindacalisti che sta lavorando nell’unità per scongiurare i tagli e il depotenziamento. Il Sindaco, l’amministrazione, il Consiglio Comunale, la Deputazione Regionale e Nazionale sono forti di un mandato collettivo conferito da tutta la città, in forza del quale la regione si deve fare carico delle rivendicazioni legittime del territorio in materia sanitaria, che sono state partecipate formalmente ed informalmente alle istituzioni regionali.
Questa comune causa non è politica, non è di appartenenza, non è elettorale, non è pubblicitaria, ma è una battaglia legittima di civiltà per salvaguardare la salute di tutti. In questi giorni ed in queste ore, mancando poco tempo alla convocazione della Commissione Regionale Sanità, il cui parere è vincolante per decidere sulla rete sanitaria gelese, non possiamo permetterci tra i vari attori istituzionali divisioni e fraintendimenti, bensì unità tra tutte le forze politiche, a tutti i livelli, tra i rappresentanti delle istituzioni sindacali e categoriali, perché l’obiettivo è il bene assoluto della salute dei cittadini, i quali non ci capirebbero se si andasse divisi ed isolati nel confronto regionale. Allora diventa indispensabile ed utile sopire le polemiche che depotenziano la credibilità di una legittima rivendicazione della comunità gelese, con grave danno ai gelesi. È prioritario chiarirsi tra politici di diversa appartenenza per andare uniti a Palermo e sostenere una giusta causa, quella della dignità e della salute. Basta con i comunicati polemici e lavoriamo assieme per il bene collettivo.
Una serata di grande suggestione con il concerto “Armonia in Scala”, che si terrà martedì 22 luglio alle 21:30 sulla scalinata della Chiesa Madre, nel cuore del centro storico. L’iniziativa, promossa dal Coro Polifonico Perfetta Letizia con il patrocinio del Comune di Gela – Assessorato alla Cultura, si inserisce nel solco delle manifestazioni culturali che valorizzano i luoghi simbolo della città attraverso la forza espressiva della musica e delle arti. “Armonia in Scala” non è solo un concerto, ma un’esperienza artistica immersiva.
La scalinata si trasformerà in palcoscenico naturale, illuminato da centinaia di candele, creando un’atmosfera calda, raccolta e spirituale, in perfetta sintonia con lo spirito del repertorio proposto. L’evento rappresenta un invito a rallentare, ad ascoltare, a condividere la bellezza. Ogni brano sarà accompagnato da brevi introduzioni poetiche e riflessive, pensate per guidare l’ascolto del pubblico e rafforzare il legame tra musica, luogo e significato. Sarà presente il tenore partenopeo Yuri Corace Cassarà, applaudito per la sua vocalità lirica ed espressiva, accompagnato al pianoforte dal M° Francesco Falci, musicista di solida formazione e intensa sensibilità interpretativa.
In un duetto particolarmente atteso, Yuri Corace si esibirà accanto alla mezzosoprano Melissa Minardi, oanche direttrice del Coro Perfetta Letizia, per regalare al pubblico un momento di forte impatto vocale ed emotivo. Il Direttore sarà coadiuvato dal M° Katia Spinello che accompagnerà il Coro al pianoforte. Il concerto sarà arricchito anche dalla presenza speciale del M° Massimo Pardo, primo pianista del coro nel lontano 1998, che torna simbolicamente sul “palco” per rinnovare il legame tra passato e presente, tra memoria e continuità.
Apriranno ufficialmente la serata i saluti istituzionali del Sindaco di Gela, Terenziano Di Stefano, dell’Assessore al Turismo, Romina Morselli e del Direttore Artistico di Gela Estate 2025, Francesco Barone. «In un tempo che spesso divide, la musica resta uno dei pochi spazi dove l’armonia è ancora possibile. Portare le voci del coro su una scala, davanti alla Chiesa Madre, è stato un modo per dire che anche salire può essere un gesto collettivo. E se lo si fa cantando, allora nessuno resta indietro» ha detto Mario Turco, Direttore Artistico del coro Polifonico Perfetta Letizia.
Grande successo per le due giornate di anteprima del progetto Teatri Riflessi Festival che hanno inaugurato, il 12 e 13 luglio, le attività del progetto all’insegna della formazione, di una riflessione sulla disabilità in scena, e dell’intrattenimento per tutta la famiglia. Viagrande Studios ha ospitato una serata condivisa in cui si è conclusa la tappa siciliana del progetto nazionale Linee Continue, a cura di Davide Valrosso e Barbara Luccini.
Il progetto è stato sostenuto dal Fondo Beneficenza di Intesa Sanpaolo, con un partenariato tra sette realtà italiane — NINA, IterCulture, Nòva, Körper, ResExtensa, La Città Ideale e Dominio Pubblico — per promuovere l’inclusione delle persone con disabilità attraverso il movimento e la fruizione di spettacolo dal vivo. Dopo dei momenti laboratoriali di danza che hanno insistito sulla pratica fisica intesa come interazione e relazione tra corpi diversi, sono state presentate le opere: Scia’ di Ilenia Romano, danzatrice e coreografa gelese, debutto di una nuova creazione realizzata in residenza artistica con il performer Tiziano Palese e la madre, Paola Geri; Sulla nostra pelle: cinque gesti per il futuro di Davide Valrosso, azione coreografica che porta in scena il corpo nella sua potenza espressiva.
Si è poi tenuto un talk aperto alla cittadinanza, moderato dalla studiosa Flavia Dalila D’amico, e la serata si è conclusa con le opere HÀ-BI-TUS di Alessandra Ruggeri e B.O.A.T.S (based on a true story) di Billy Barry e Gianni Notarnicola che hanno stimolato ulteriormente lo sguardo e la riflessione del pubblico. Sono state poi inaugurate le attività a Zafferana Etnea con la presentazione del libro Lost in Translation.
Le disabilità in scena di Flavia Dalila D’Amico e il Galà di Nuovo Circo Artisti sotto il Vulcano, a cura di Circo di Terra con gli artisti Circo Ramingo, SbadaClown, Il Giorgioliere e Ugo Sanchez Jr. & SONS. Parallelamente, le tante attività ludiche per bambini e bambine offerte in piazza hanno promosso lo scambio e la conoscenza reciproca della comunità con il gruppo di volontarie e volontari europei e lo staff di IterCulture.