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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Morte Garotto: il ricordo di Sonia Aloisi

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Ha ridato la vita a migliaia di persone. La voglia di rimettersi in gioco, di guardare con piacere la propria immagine, di farsi guardare con occhio limpido. Di accettarsi. Adesso Alfio Garrotto, chirurgo molto noto nel mondo medico, è morto in un incidente stradale avvenuto nella parte bassa di via Etnea di Gravina di Catania, nei pressi dello svincolo della tangenziale a bordo della sua moto. Aveva 66 anni. La nota fotografa gelese Sonia Aloisio, proiettata su un piano internazionale, ha scelto la nostra redazione per esprimere i suoi sentimenti verso chi le ha regalato una seconda vita. Ecco il suo ricordo.

“Un eroe. Quello sei stato per migliaia di persone, perché dire Dott. Garrotto voleva dire resurrezione, a una nuova vita, al recupero della salute, dell’autostima, della fiducia. E hai sconvolto tutti, ma questa volta con la peggiore delle notizie. Centinaia di gelesi sono stati operati da te, persone a cui hai ridato una seconda opportunità di vita migliore. Se tentavi di diventare immortale, adesso ci sei riuscito, perché’ migliaia di persone ti saranno grate per la vita. Me inclusa. Siamo tutti vicini alla moglie la dott.sa Astuto, al suo staff e alla dottoressa Valentina Turco, sua assistente. Parlava col linguaggio del popolo per farsi capire da tutti ed ha salvato migliaia di vite di persone in fin di vita per obesità. Un dolore immenso”.

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L.A.T.E. “Maurizio Nicosia”: in ospedale niente nuovi anestesisti

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L’associazione L.A.T.E. “Maurizio Nicosia” punta il dito sulla politica e sulle istituzioni.

Ecco la nota sul tema dell’assegnazione degli anestesisti.

“Rappresentiamo alla città ed a quella parte di politica che si è vantata attribuendosi il merito di avere contribuito all’assegnazione di cinque anestesisti presso l’ospedale di Gela dal 1 dicembre, che, ad oggi 05/12/2024, nessun anestesista è apparso all’orizzonte o forse solo uno solo dei cinque.

L’associazione pone una semplice domanda a tutta la politica sia a livello locale che a livello regionale e nazionale: “la salute dei cittadini di che colore politico è?” L’articolo 32 della nostra Costituzione recita che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti….”.La politica cosa ha da dire in merito? Dove è la tutela del diritto dell’individuo quando per fare una visita, anche in urgenza, si deve aspettare mesi se non anni?

La collettività gelese aspetta dal 2010 l’apertura dell’U.T.I.N e dall’otto giugno 2021 l’apertura del pronto soccorso infettivologico nonché l’apertura della nuova rianimazione che ENI ha donato alla città.

Sarebbe più giusto e più corretto che la politica piuttosto che attribuirsi i meriti per i medici che arrivano (forse) unisca le forze per raggiungere obiettivi concreti e quello che è dovuto alla città di Gela. Una politica da molto tempo assente o impegnata a vantare meriti inesistenti.

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Crisi idrica, il sindaco Comparato: “La Regione affonda e i cittadini pagano”

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La crisi idrica produce i suoi effetti e il nervosismo corre sul filo. Riceviamo e pubblichiamo una nota del sindaco di San Cataldo, Gioacchino Comparato.

“Se fosse un film, sarebbe una tragicommedia. Ma non c’è niente da ridere. L’interruzione dell’acqua ai comuni di San Cataldo e Caltanissetta, orchestrata dai sindaci dell’ennese è solo l’ultimo capitolo di una storia che va avanti da mesi.

Da una parte, chi ha scelto di agire con metodi poco ortodossi si ritrova a comandare il gioco. Chi invece ha rispettato le regole si scopre tradito da un sistema che avrebbe dovuto tutelarlo. Un paradosso che alimenta tensioni e divisioni all’interno delle comunità locali, dove i cittadini sono senza acqua, senza risposte, e con la rabbia che sale sempre più.Il blitz dei sindaci dell’ennese è la cronaca di un fallimento annunciato.

Ieri la dimostrazione palese di un governo regionale paralizzato. L’interruzione della fornitura su San Cataldo e Caltanissetta premia chi ha scelto la strada dell’azione di forza, mettendo in ginocchio chi si è affidato al rispetto delle regole. Un messaggio inquietante per chi ancora crede che legalità e istituzioni vadano di pari passo.A sei mesi dall’esplosione della crisi, la presidenza della Regione e tutto l’apparato burocratico regionale brillano per inerzia. Non un piano, non un intervento risolutivo, nemmeno una parvenza di strategia. Solo chiacchiere, rinvii e il solito scaricabarile.

Risultato? I sindaci si ritrovano con il cerino in mano, costretti a fare scelte disperate per non lasciare che i propri comuni muoiano di sete.Siciliacque, l’ente che dovrebbe garantire l’approvvigionamento dai pozzi, è il simbolo di questa catastrofe. Opere promesse e non ancora realizzate, scaricando le responsabilità sulle spalle dei più deboli. Chi paga il conto? Sempre loro, i cittadini.

Un’intera comunità che si sente presa in giro e abbandonata.Le proteste sono ormai inevitabili.Non mi fermerò finché non avrò risposte concrete. Intanto non posso escludere di denunciare l’interruzione di pubblico servizio provocata, un atto simbolico ma necessario per dire basta.Questa crisi non è solo una storia di tubi rotti e cisterne vuote. È lo specchio di un sistema che ha smesso di funzionare. Quando le istituzioni si fermano, i cittadini soffrono.

Ma la crisi idrica di San Cataldo e Caltanissetta ci insegna una lezione più amara: chi dovrebbe governare si ritrova sempre dalla parte sbagliata, mentre a rimetterci sono sempre gli stessi. Siamo al collasso e il minimo che possiamo fare è provare rabbia e una profonda indignazione”.

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Lo psicologismo ideologico

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Dallo psichiatra Franco Lauria, riceviamo e pubblichiamo

Si assiste ogni giorno di più alla tendenza a dare un’interpretazione psicologica, tutta e solo psicologica, a comportamenti e pensieri.Proliferano sedicenti psicologi e tuttologi pronti a spiegarci ogni cosa. Le “relazioni tossiche”, i “narcisisti”, i “maschilisti”, dove ad essere analizzati e messi sul banco degli imputati come cattivi carnefici sono sempre e solo i maschi.Le donne di converso non sono mai tossiche nè narcise. Se sono femministe a tale parola si attribuisce un significato immediatamente positivo, in contrapposizione assoluta al maschilismo che invece è subito negativo. Femminismo e maschilismo infatti sono l’uno il contrario dell’altro.Positivo e buono l’uno, negativo e cattivo l’altro.Una contrapposizione assoluta e inconciliabile. Guerra totale fra i sessi.Vengono esclusi da tali definizioni i contesti socio-economici in cui si vive, la Storia, i rapporti economici ed i modi della produzione, le classi sociali.Ci si esprime per categorie assolute, astratte.Da aggiungere anche il “patriarcato”, mai meglio precisato, mai storicizzato, mai contestualizzato, mai definito, ma sempre dato per vivo e vegeto, associato al negativo.Non ci si preoccupa mai di dare maggiori dettagli su cosa si intenda per patriarcato.Però poiché rimanda alla parola Padre si intende subito che è un negativo assoluto.Di converso, Madre invece è una parola positivo assoluto.Così facendo si ridefiniscono i lemmi, secondo interessi ideologici e di parte. Si rifà la lingua, si eliminano concetti sostituiti con altri concetti.La psicologia assolutizzata diventa psicologismo a danno delle altre scienze (economia, storia, sociologia).Tutto per arrivare a ridefinire i rapporti fra i sessi sulla base di un postulato iniziale: maschio è cattivo, brutto, negativo, violento, pericoloso, carnefice; donna invece è buono, bello, positivo, mite, affidabile, vittima.Il femminismo di terza generazione, una certa sinistra e gli lgbtq aderiscono a questa operazione di riscrittura della lingua italiana per ridefinire le categorie mentali e le identità sessuali.Tutto allo scopo di dividere gli esseri umani, di metterli in contrapposizione orizzontale uno contro l’altro sulla base del sesso di appartenenza, fermi alla base della piramide sociale ed economica.Maschi contro femmine a litigare continuamente fra di loro senza trovare mai soluzione. Conflittualità senza fine.Interpretazioni psicologiche assolutizzate e fini a se stesse.Spiegazioni e interpretazioni già preconfezionate con la conclusione già contenuta nelle premesse.Nasci maschio? Sei colpevole. Nasci femmina? Sei innocente.La colpevolezza del maschio diventa il nuovo peccato originale, che viene a sostituire il peccato originale di Adamo ed Eva che però implicava entrambi.Qui invece riguarda uno solo, lui.Invece lei ne è esente.Lui è colpevole e deve espiare, solo lui deve espiare.Perché? E qui a dare spiegazioni ” scientifiche”.E’ colpa del suo cromosoma y;Dentro il cromosoma y ci sono i geni della violenza e della cattiveria maschile.E’ colpa del suo testosterone;Il testosterone è un ormone criminale responsabile del comportamento violento dei maschio. In contrapposizione dell’estrogeno, l’ormone femminile che invece è buono e mite.E’ colpa della cultura maschile del possesso.In ogni caso da queste analisi al limite del fantastico e del delirio vengono esclusi i rapporti di forza fra le classi sociali, viene esclusa la componente economica, storica e sociale.La psicologia costruita sulla biologia diventa psicologismo ideologizzato.Una narrazione di parte, al servizio dello status quo socio-economico. Conclusione? Il maschio è colpevole per nascita e deve scontare in vita, per tutta la vita la sua colpevolezza. Come?Deve rassegnarsi a lasciare il potere alle donne, esenti dal peccato originale.Deve accettare il potere femminile, deve dargli sempre ragione, deve ubbidire ciecamente ed immediatamente, deve essere subalterno alla donna.Questa è la condanna a vita che il maschio deve accettare.Se lo fa e va alla scuola di rieducazione dove i docenti sono intellettuali di sinistra, femministe e lgbtq diventa meno colpevole e meno cattivo, diventa buonista e femminista, politicamente di sinistra.Così potrà essere accettato e stare nel novero dei buoni, ma sempre sottomesso, sorvegliato e tenuto al guinzaglio.Se non lo fa resta cattivo, pericoloso, il male assoluto, il fascista, il narciso, politicamente di destra.Il postcapitalismo tecno-bancario, globalista, ne prende atto e li finanzia lautamente. I vari Soros elargiscono fondi alle loro fondazioni ed associazioni.La sinistra, in tutte le sue salse e in tutte le sue anime, diventa il pilastro culturale del postcapitalismo globalista, serva fedele del Sistema.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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