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Revisione del Pnrr: un taglio di 62 mln nel Nisseno, a Gela di 6,5 mln

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“Il 27 luglio scorso, il Governo Meloni ha approvato la proposta di revisione del PNRR, spostando l’impatto da un protagonismo dei Comuni alle grandi partecipazioni statali. È stato mortificato il grande impegno dei Comuni che superando tante difficoltà, tra cui l’assenza di competenze e di progetti esecutivi, hanno pur tuttavia presentato progetti che sono stati finanziati e che sono ad oggi in linea con i cronoprogrammi”: lo dice in una nota il segretario provinciale del PD Renzo Bufalino.

La Federazione Provinciale di Caltanissetta segnala “tagli” per 62 milioni. Di questi 30 milioni sono relativi a progetti di rigenerazione urbana. Vengono poi meno 18 milioni per progetti relativi a valorizzazione del territorio ed efficienza energetica dei Comuni. Tre milioni meno a progetti di valorizzazione dei beni confiscati alle mafie. E 10 milioni sottratti a progetti per il potenziamento dei servizi e le infrastrutture sociali di comunità.

In totale su 134,39 milioni di euro attratti nel territorio della provincia di Caltanissetta, vengono meno 61,97 milioni di euro, ovvero il 46% dei finanziamenti.

Risalta la città di Caltanissetta che su un totale di 32,83 milioni di euro se ne vede definanziati 24,71 ovvero il 75%. Ed ancora Niscemi che su un totale di 8,96 milioni di euro di decreti di finanziamento ne vede de-finanziati 7,79 ovvero l’87%. O Riesi che su un totale di 6,7 milioni destinati al territorio, ne vede definanziati 5,85, ovvero l’87%.
A Gela ‘cancellati’ dalla revisione operata dal Governo 6,52 milioni di euro, di cui 5,4 per progetti di rigenerazione urbana volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale

Preoccupazione si solleva anche per il rischio prossimo di definanziamento del target sulle Case di Comunità, sugli Ospedali di Comunità e sulle centrali operative di telemedicina, che potrebbe impattare sul territorio.Ed ancora, la riduzione degli obiettivi (in una misura che ancora nei documenti nazionali non viene specificata) da raggiungere per la riqualificazione di edifici scolastici, per le fognature e gli impianti di depurazione.

“Quello che più di tutti preoccupa è il silenzio del governo Schifani che vorrebbe “scaricare” sui Comuni l’onere di difendere i progetti, accettando la promessa del Governo Meloni di rifinanziarli sulle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione. Risorse che devono invece servire a finanziare nuova progettualità del territorio.Le parole del governo regionale sul fatto che i progetti saranno rifinanziati attraverso i fondi di sviluppo e coesione sono irricevibili. La dotazione FSC per la Sicilia non è un regalo di Roma nè una conquista di Palazzo d’Orleans: sono risorse nazionali che servono a finanziare nuovi investimenti necessari per lo sviluppo del territorio: usarle per rifinanziare interventi eliminati dal PNRR vuol dire ammettere di tagliare la Sicilia ed i nostri territori fuori dal PNRR.Per questo staremo molto vigili sugli accordi bilaterali tra Governo e Regione Siciliana sulla riprogrammazione del FSC affinché non sia fatto maldestramente il gioco delle 3 carte per rifinanziare al territorio quello che è stato tolto utilizzando risorse che sono già del territorio. Insieme a tutti gli amministratori del territorio difenderemo le ragioni del nostro territorio- conclude Renzo Bufalino

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Attualità

“Mascarìa”, il film su Rai 1 in ricordo di Riccardo Greco

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E’ stato scritto e realizzato, prendendo spunto dai tantissimi fatti di cronaca che si registrano in Italia ma è liberamente ispirato alla vicenda dell’imprenditore gelese Rocco “Riccardo” Greco, morto suicida il 27 febbraio del 2019.

Si tratta del film “Mascarìa”, in programma il 23 maggio prossimo in prima serata su Rai 1, in occasione della Giornata della Legalità. La regia è di Isabella Leoni con un cast d’eccezione: Fabrizio Ferracane (nella foto) che interpreta il ruolo del protagonista, Fortunato Cerlino Manuela Ventura, Christian Roberto, Flavia Orecchio, Costantino Comito, Gaetano Aronica, Andrea Tidona e Beniamino Marcone.

Il film racconta la storia di un imprenditore edile vessato dalla mafia, che dopo aver coraggiosamente deciso di denunciare si ritrova in un vero e proprio incubo delegittimato dai suoi avversari subendo per questo l’abbandono sociale economico e istituzionale.

“La pellicola – ha detto Anouk Andaloro, capostruttura di Rai Fiction – ci deve ricordare che non dobbiamo mai lasciare da sole le persone che lottano contro la mafia”.

Le riprese del film sono state girate a Roma e a Cosenza.

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Di Stefano invita Inferrera a non dimettersi ignorarando la richiesta del sindaco

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L’ex vicesindaco ed oggi candidato sindaco della coalizione di centrosinistra Terenziano Di Stefano invita l’amministratore unico della Ghelas Pietro Inferrera a non dimettersi e quindi a non tenere conto della richiesta inviatagli dal sindaco Lucio Greco.

Per Di Stefano l’iniziativa di Di Stefano è inopportuna se non addirittura illegittima e non ha motivi di urgenza. Peraltro Inferrera è stato la persona di cui Greco si è fidata al massimo fin dalla prima candidatura nel 2015 e il primo consulente che ha nominato nel 2019 quando è diventato sindaco. Poi ha scelto lui per guidare la Ghelas. Ora lo vuole fuori all’improvviso mentre il suo mandato di sindaco è ridotto agli ultimi 20 giorni.

Insomma l’iniziativa di Greco fa pensare male in piena campagna elettorale.

Inferrera dal canto suo non sembra intenzionato a dimettersi ora ma ad attendere l’insediamento del nuovo sindaco. Chi vincerà farà le sue scelte sulla Ghelas

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Greco, la politica in crisi e il giudizio pesante su Forza Italia e non solo

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Venti giorni al voto, depositate le liste il primo cittadino uscente fa le sue considerazioni.Ecco cosa ne pensa delle elezioni in corso:

“Dopo la presentazione delle liste,- dice- e’ possibile fare qualche considerazione di carattere generale. Ciò che appare, a prima vista evidente, è lo stato di crisi in cui versa la politica nella nostra città. I motivi che mi portano a questa amara conclusione sono i seguenti: 1) La forte contrapposizione tra due coalizioni che si rifanno entrambe al centro destra. Va sottolineato infatti che molti esponenti politici, oggi divisi, fino a pochi giorni fa militavano nello stesso schieramento; 2) un movimento presente nel governo regionale e impegnato a votare alle elezioni europee un candidato di Forza Italia, si è alleato a Gela con i grillini e qualche nostalgico comunista; 3) la stessa sinistra si è divisa in due tronconi; il PD ha deciso di appoggiare Di Stefano, e non un suo esponente storico come Donegani; 4) il movimento cinque stelle che era nato per cambiare il sistema, ha agito con tanta spregiudicatezza da fare impallidire i vecchi politici, che almeno agivano sul piano delle ideologie; 5) un partito come Forza Italia che non ha esitato, in nome dell’unità del centro destra, ad abbandonare l’amministrazione comunale nel pieno di una crisi finanziaria, ha dimostrato, a livello locale, di perseguire interessi di parte e non quelli più generali della città. Diversamente non si spiegherebbe l’incapacità di presentare una lista completa, conseguenza sicuramente di una gestione privatistica e familiare del partito. Se anche F.I. che ha eletto un proprio deputato all’assemblea regionale ed esprime anche il Presidente della regione, lancia, nella nostra città, messaggi così poco edificanti, significa che abbiamo ancora molta strada da fare per raggiungere livelli accettabili di partecipazione alla vita democratica.

Speriamo che questa crisi sia limitata al nostro territorio e non sia irreversibile, ma per bloccarla ci vuole una classe politica seria, capace e responsabile, perché quando il livello si abbassa si diventa meno impermeabili alle suggestioni del potere. Sulla proposta degli assessori designati non voglio esprimere alcun giudizio, anche se non mi aspettavo di vedere qualche protagonista della vita politica gelese accettare di esercitare un ruolo di secondo piano, per giunta in una coalizione non ben definita. Ho visto che rispetto a 5 anni fa è aumentato il numero dei candidati al consiglio comunale.

Appparentemente potrebbe essere un buon segnale di maggiore partecipazione alla vita democratica. In questo caso però sarebbe preferibile attendere l’esito delle elezioni; solo allora scopriremo se si tratta di una consapevole scelta o del solito inaccettabile e preoccupante stratagemma: quello cioè di utilizzare la gente come merce di scambio. Spero in una campagna elettorale ricca di contenuti che sappia affrontare con competenza tutti i problemi della nostra città. Spero che non si perdano di vista valori fondamentali come il rispetto reciproco e quello della legalità. Spero anche che si trovi il tempo per dibattere su argomenti legati alle elezioni europee; elezioni cruciali da cui dipendono il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. Solo così possiamo evitare di immiserire il dibattito politico. Non sono candidato, ma rimango pur sempre un cittadino gelese.

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