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L’edonismo: il punto di vista dello psichiatra Dott. Franco Lauria

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Rispetto al 2019, nel 2020: – 300 mila le nascite; – 50% i matrimoni 

Le cause saranno anche  sociali ed economiche, ma credo che la causa principale sia culturale: l’edonismo.

L’edonismo narcisista, sdoganato dal 68, induce a coltivare il proprio Io, blocca la crescita affettiva e la responsabilizzazione, tutti bimbi minghia.

L’edonismo narcisista insegue il tutto e subito, il piacere immediato al posto del suo rinvio.

Diritti al posto di Doveri. 

In un mondo dove ognuno accaparra diritti e nessuno doveri, diventiamo tutti pericolosi, antisociali,  psicopatici.

Queste caratteristiche culturali diventano immediatamente comportamenti egoistici, cinici e calcolatori.

Per l’amore, quello affettivo, quello a perdere,  non c’è posto. Casomai per quello fisico, si. 

L’amore oggi è sesso, provocazione e abbattimento di ogni limite, godimento solitario immediato. Che è poi alienazione e reificazione. Distrazione di massa.

La Comunità crolla, il Noi è ucciso dall’Io.

Che è poi quello che il Sistema vuole. Il postcapitalismo liquido deve eliminare il noi e la solidarietà collettiva. Deve sciogliere i solidi e le identità. Deve frantumare i legami, deve atomizzare gli individui. E il Covid cade a pennello.

La vicenda del virus, che se non è stata creata apposta nei laboratori, è stata però strumentalizzata ad arte a questi fini. Atomizzare la società, distanziare, creare diffidenza, sospetti, rassegnazione. Zittire la gente, togliere la parola, il Logos. “Non ti lamentare e ringrazia noi scienziati se sei ancora vivo”. Non devi ringraziare Dio, ma solo noi scienziati.

Dio non c’è, è morto, dice Nietzsche, e se è ancora vivo ha altro da fare( Heidegger), ci ha lasciati e si è ritirato in panchina. Anche Bergoglio la pensa cosi. Dice Bergoglio:  io mi metto la mascherina e mi vaccino e vi invito a farlo anche tutti voi. Che lo dica Mattarella ci sta, ma che lo dica Bergoglio è una bestemmia. Rassegnazione, passività, apatia, aprassia. Questo è il messaggio che la TV, ovvero la Voce del Padrone, la Scienza, diffonde in una atmosfera orwelliana 24 ore su 24 a reti unificate. 

I politici tutti, chi più chi meno, accodati. Succubi, complici. E le sx un po’ più delle dx. Le donne un po’ più degli uomini, le femministe un po’ più dei maschi etero.

In questo clima di rassegnazione collettiva  e di fine della Storia, in una Società dove Heidegger sembra avere sconfitto Marx, dove la prassi ha ceduto il posto all’ermeneutica, dove non c’è posto per il concetto di autenticità, di aleteia e di felicità,  c’è posto solo per la rassegnazione, la  malinconia, la  deresponsabilizzazione, il vuoto dell’anima reificata e alienata. Il nulla dietro di noi, il nulla davanti  a noi. Ed il nulla è tremendo, insopportabile,  angosciante . Ed allora vai con le droghe, l’alcool, la ludopatia,  il sesso ginnico e ripetitivo. Tutto per stordirsi, tutto per non pensare criticamente . Pensare è difficile, è doloroso. Meglio l’evasione e mamma TV è lì pronta a dartela l’evasione. Sempre. 

Il passato è out, vecchio, stantio, ammuffito, da scordare e girare pagina.

Il futuro non esiste, troppo lontano, troppo problematico, troppo  evanescente. Allora rimane solo il presente, un presente però fatto di attimi gaudenti, melanconico, apatico, aprassico. Matrimoni e nascite esigono senso di responsabilità, senso  del dovere, rinunce, sacrifici. Non è il momento per queste cose.

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Confcommercio: “Lorefice, un faro nella nostra memoria collettiva”

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È con profonda tristezza che Confcommercio Ascom Gela, ha appreso la repentina e dolorosa scomparsa del Presidente di Confindustria di Caltanissetta, l’Ing. Domenico Lorefice.

Il Presidente di Confcommercio Ascom Gela, Francesco Trainito, insieme a tutto il direttivo, desidera esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia di Domenico e agli amici per questa perdita insostituibile.

“Domenico non era solo un leader nel settore imprenditoriale, ma anche un amico personale di Francesco Trainito e di molti altri nel mondo imprenditoriale. La sua passione, la sua dedizione e la sua capacità di ispirare gli altri rimarranno un faro nella nostra memoria collettiva. Il suo impegno per il progresso economico e la legalità del nostro territorio ha lasciato un segno indelebile e continuerà a ispirare generazioni future.

In questo momento di profondo dolore, Confcommercio Ascom Gela si unisce al dolore di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscere e lavorare con Domenico. Che le sue gentili azioni e il suo spirito altruista vivano nei nostri cuori mentre continuiamo il suo importante lavoro per il bene della comunità imprenditoriale”.

Confcommercio Ascom Gela esprime le proprie condoglianze alla famiglia di Kevin Provinzano coinvolto nello stesso incidente.

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L’associazione antiracket piange il suo componente Domenico Lorefice e il giovane Kevin Provinzano

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L’associazione Antiracket di Gela con una nota del presidente Salvino Legname, si lega all’immane dolore della famiglia Lorefice e a quello della famiglia Provinzano, coinvolti nella triste tragedia che ha distrutto gli affetti più cari.

“Domenico è stato uno dei pilastri portanti della nostra Associazione – dice Legname- un uomo ed un imprenditore di grande valenza morale, da sempre impegnato in prima linea, insieme a tutti noi, contro le prepotenze mafiose che per tanti anni hanno cercato di opprimere e devastare il nostro tessuto sociale, economico ed imprenditoriale dei nostri territori. Esprimiamo la nostra totale vicinanza anche alla famiglia Provinzano per la gravissima perdita del giovane Kevin, del quale abbiamo saputo, essere un bravissimo ragazzo amato da tantissime persone che lo conoscevano e che oggi piangono per lui. Invitiamo pertanto tutta la cittadinanza gelese a stringerci tutti insieme nella preghiera, per l’immane perdita di queste due importanti membri della nostra città, affidandoli totalmente all’immensa Misericordia di Dio, al quale chiediamo con grande fervore, la Sua benevolenza per queste due famiglie che hanno tanto bisogno della Sua presenza per essere confortati ad affrontare il grave lutto”.

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Mazzarino, l’istituto comprensivo intitolato ai giudici Falcone e Borsellino

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L’istituto comprensivo di Mazzarino porta adesso i nomi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La cerimonia di intitolazione si è svolta al plesso “Capuana”, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose del territorio. Un evento semplice ma molto emozionante e coinvolgente, i cui grandi protagonisti sono stati ovviamente gli studenti.

A coordinare l’iniziativa la dirigente scolastica Rita Cardamone, che ha lavorato con passione insieme al suo staff per raggiungere l’obiettivo, inseguito a lungo dalla scuola e dalla comunità. Il nome dei due giudici non solo rende lustro all’istituto comprensivo mazzarinese e all’intera realtà, ma indica con chiarezza la giusta strada educativa alle nuove generazioni, nel segno della lotta per la legalità e dell’impegno per la costruzione di una società migliore.

Soddisfazione ed entusiasmo per l’andamento della cerimonia è stato espresso dalla dirigente Cardamone, che dopo una vita dedicata alla scuola concluderà il suo percorso professionale il prossimo 1 settembre andando in pensione: l’intitolazione del comprensivo di Mazzarino ai due giudici resterà una pietra miliare anche nella storia stessa della cittadina nissena. 

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
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