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Morte Vittoria Caruso:Pm cambia ipotesi reato in omicidio stradale

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Una sostanziale modifica al capo d’imputazione. Questa mattina, al Tribunale di Gela, il procuratore capo Lucia Musti (subentrata alla titolare del fascicolo, la dottoressa Scuderi) ha cambiato l’ipotesi di reato da omicidio volontario a omicidio stradale nel processo a Gaetano Vizzini, il 23enne di Catania che il 17 marzo 2019 effettuò un testa coda a 120 chilometri orari, provocando la morte dell’amica 15enne Vittoria Maria Caruso, seduta sui sedili posteriori dell’auto.

La famiglia della ragazza è assistita da Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime stradali, e sta seguendo il procedimento penale con il legale fiduciario di Giesse Rita Parla.

“Quella del pubblico ministero è stata una scelta importante – spiega Diego Ferraro, responsabile Giesse ad Agrigento – Soprattutto perché ha chiarito che per questo tipo di condotta serve una pena sì seria ma all’interno di un corretto inquadramento giuridico. Il rischio, infatti, è quello di arrivare in Cassazione e vedersi annullare la probabile sentenza di condanna per un’ipotesi di reato sbagliata. Dopo aver modificato il capo d’imputazione, il giudice ha quindi rinviato all’udienza del 17 aprile in cui l’imputato potrà decidere se andare a giudizio o scegliere un rito alternativo”.

L’incidente avvenne poco dopo le 22 sulla strada statale 117 Contrada Farello a Gela. Vizzini, alla guida della Fiat Panda della madre, imboccò una strada chiusa al traffico in direzione del cimitero di Farello. In auto, insieme a lui, altri tre ragazzi tra cui appunto Vittoria. Dopo aver raggiunto i 120 chilometri orari, Vizzini tirò il freno a mano, sterzando a sinistra ed effettuando un testa coda.

“Giunto a circa 30 metri da uno spartitraffico centrale effettuava un’improvvisa e, quasi certamente, volontaria sterzata verso sinistra in moto libero – si legge nella perizia dell’ingegner Mauro Trombetta, consulente tecnico della Procura – Tale manovra innescava un moto di imbardata, favorito anche dall’avanzatissimo stato di usura dei suoi pneumatici ed il successivo e repentino ribaltamento a destra dopo aver percorso oltre 13 metri in scarrocciamento”.

A posteriori, quando i ragazzi vennero trasportati in ospedale, si scoprì che Vizzini era sotto l’effetto di alcol (0,46 grammi per litro) e sostanze stupefacenti (cannabis). Rimasero tutti illesi a parte Vittoria che, purtroppo, riportò ferite che si dimostrarono fatali.

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L’ abbraccio politico tra i due Totò

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Ieri sera al comitato elettorale di Totò Scerra l’adesione ufficiale al progetto ” Alleanza per Gela, dell’assessore e consigliere comunale Totò Incardona.

“Sono fortemente innamorato della mia città e dei miei concittadini- sostiene Incardona- e questo mi ha portato a scegliere un’Alleanza, che vede candidato un vero figlio del popolo quale è Totò Scerra. Un progetto che mette al centro i Gelesi, vero motore della vita politica, che non assegna una delega a contrarre a gente di altre città e di altri palazzi; gente e rappresentanti politici che oggi si identificano in un centrodestra che rappresenta solo un centro di interessi e non il popolo che è sovrano. Siamo lontani da quel modo di fare politica”

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Liste da completare e gialli da svelare

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Riunioni a catena all’interno dei partiti per completare le liste e tra i candidati a sindaco e i partiti. Sono momenti delicati segnati da tensioni notevoli per vari motivi. Tramite i social circolano già le immagini dei primi candidati che sono certi di essere inseriti nelle liste.

Tra i gialli da svelare c’è quello che riguarda la candidatura di Giuseppe Morselli e Romina Morselli entrambi eletti nel 2019 nella lista del movimento fondato da Lucio Greco cioè Un’altra Gela. Dopo due competizioni di seguito, Un’altra Gela non sarà presente alle elezioni 2024 seguendo le sorti del suo fondatore.

E poi c’è pure il giallo della candidatura o meno dell’ex segretario dei Dem Guido Siragusa. In entrambi i casi sono questioni in discussione dentro la coalizione di Terenziano Di Stefano.

In casa Pd, partito collegato a Terenziano Di Stefano la lista è in fase di completamento. Nell’area spezialiana, l’ uscente Gaetano Orlando tornerà a ricandidarsi in coppia con Maria Grazia Fasciana. In lista il vice commissario Giuseppe Fava e il segretario dei Giovani Dem Salvatore Nastasi.

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Licata contro Spata e il clan degli arrabbiati

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“La scelta di molti personaggi di aderire ad una coalizione sostanzialmente priva di qualsiasi riferimenti politici regionali e nazionali , fotografa una città smarrita e senza alcun punto di riferimento .Quasi tutti i protagonisti di questa ammucchiata hanno militato fino a ieri in vari partiti , per giunta con incarichi di rilievo”: lo dice il segretario Dc Giuseppe Licata replicando alle accuse lanciate ieri al centrodestra da Giuseppe Spata.


“L’ultimo , in ordine di tempo, a fare questa scelta – continua Licata – è il consigliere Spata che, dimenticando di dovere tutto al suo partito di appartenenza , non esita a rilasciare dichiarazioni che denotano una desolante ed avvilente povertà morale ed intellettuale.Con quale coraggio definisce ” quella dei partiti , una scelta spericolata fatta da una classe dirigente ancora più spericolata ” ?Si rende conto che la sua affermazione è inaccettabile e persino pericolosa? Lo capisce o no che i partiti rimangono l’unico argine contro il proliferare di ammucchiate improvvisate che hanno come finalità solo quella di perpetuare se stesse ed il proprio potere? Vuole che gli faccia l’elenco ?”.


“La nostra città , oggi in grave difficoltà sul piano economico , politico e sociale – aggiunge – può essere salvata non da un “clan degli arrabbiati” ma da persone competenti che ,oltre a conoscere bene la macchina burocratica e amministrativa , possono contare su una classe politica ben rappresentata a livello locale, regionale e nazionale.Se ne faccia una ragione: l’ ing. Cosentino, donna responsabile e competente, è l’espressione di questi partiti e saprà sicuramente imprimere alla città una vera svoltaUn ultimo consiglio infine : eviti di fare nomi soprattutto di personalità del calibro di Cuffaro, anche perché per giudicare ” uomini veri” bisogna essere uomini”

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