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L'occhio del bello

Per amore si soffre ma si cresce e si migliora. “Another love” di Lele, l’invito ad accettare il cambiamento

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Non avere paura di mostrarsi nella purezza dei sentimenti che si provano, anche se a volte possono far soffrire. Mentre tanti giovani (ma non solo) non riescono a “far pace” con i loro momenti di fragilità, arriva il bel messaggio lanciato da Alessio “Lele” Alabiso che con il suo debutto nel mondo della musica invita a non avere paura della sofferenza che può arrivare dalla fine di un amore: è il senso della sua “Another love”, cover del brano di Tom Odell uscito nove anni fa. Attraverso la passione per il canto e la musica, che lo accompagna fin da quando era bambino, Lele racconta tanto la delusione d’amore quanto il desiderio di aprirsi ai nuovi orizzonti della vita, compresi i nuovi amori ancora tutti da scoprire e vivere.

Lo fa con la leggerezza dei suoi 18 anni (che compirà a dicembre), con l’esperienza di canto all’Accademia di arti sceniche e il suo essere studente (frequenta il Liceo classico “Eschilo”), ma soprattutto con una consapevolezza importante da condividere in primo luogo con i suoi coetanei. «Questa canzone è diventata parte di me – racconta –, nel tempo ho capito che dopo un brutto periodo si può ripartire e anche lasciarsi fa parte della vita, l’importante è trovare il coraggio di riprovarci nuovamente. Le cose brutte possono aiutarci a maturare e diventare migliori».

Mentre i social rimbombano di finzioni e meccanismi dediti a strizzare l’occhio all’algoritmo, arriva così una storia in cui emerge tutta la semplicità di un giovane che si riconosce nel processo di crescita della sua età, cantando senza paure la sofferenza passata e la voglia di ripartire. “Another love” è stata registrata ai Cantieri 51 di Palermo ed è prodotta da Vincenzo Callea, Riccardo Piparo e Luca Lento per l’etichetta Abramo Allione edizioni musicali.  

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Mini olimpiadi, chiusa la 13º edizione: positivo il bilancio della due giorni alle Mura 

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È positivo il bilancio della 13º edizione delle Mini olimpiadi di atletica leggera. Circa un migliaio di bambini e ragazzi, alunni delle scuole dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado, hanno preso parte alla manifestazione promossa dall’associazione Green&Sport presieduta da Giuseppe Veletti, instancabile organizzatore e anima dell’evento.

Due le giornate dedicate alle gare nelle varie discipline, svolte tra giovedì e venerdì nello splendido scenario del parco archeologico delle Mura Timoleontee. Hanno aderito all’iniziativa gli istituti comprensivi “Verga”, “Don Milani”, “San Francesco”, “Gela Butera” e “Don Bosco”, la scuola “Capuana”, il polo educativo Padre Giovanni Minozzi e l’istituto Suor Teresa Valsè. La “Capuana”, in particolare, è stata premiata come scuola più numerosa e per il record di premi conquistati. Tanti i momenti di sport, intrattenimento e spettacolo, con la partecipazione di numerose realtà impegnate nell’associazionismo come la Croce Rossa e il Gruppo archeologico Geloi.

Impegnati nell’organizzazione anche gli alunni del Liceo sportivo “Eschilo” e dell’istituto alberghiero “Sturzo”, i testimonial sono invece stati due talentuosi atleti gelesi come Salvatore Bianca e Kimberly Scudera. «Bimbi che giocano insieme, che vincono e piangono di gioia per aver conquistato una medaglia: tutto davvero molto bello. È importante che ci siano ancora queste emozioni e noi dobbiamo preservarle», ha commentato il prof. Veletti. 

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Europei di atletica Virtus in Svezia, convocato anche Salvo Bianca

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Uno splendido riconoscimento per Salvatore Bianca. L’atleta gelese è stato infatti convocato per i Campionati europei di atletica Virtus in programma a Uppsala, in Svezia, dall’11 al 16 giugno prossimi. Il giovane asso dell’atletica disputerà diverse prove. Si tratta delle gare individuali di salto in alto, salto in lungo e 100hs e le staffette 4×100 e 4×400.

Per lui l’obiettivo ambizioso e prestigioso di portare nella sua città una medaglia dalla trasferta svedese. La convocazione rappresenta un grande traguardo per il giovane e per il suo coach, papà Massimo Bianca, che segue da sempre il figlio negli allenamenti condividendo con lui la sua esperienza nello sport e le sue conoscenze.

Una bella storia di sport, famiglia, impegno e determinazione che a giugno approderà nuovamente in un contesto di caratura internazionale, esportando la forza di un talento “made in Gela”. 

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“Ave Medea”, lo spettacolo di Amatuccio approderà alla Biennale di Venezia 

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Lo scenario è di quelli prestigiosi, la Biennale di Venezia nel suo progetto riservato al teatro: la Biennale college registi Under 35. Federica Amatuccio, giovane regista gelese, vi parteciperà dopo che il suo spettacolo è stato selezionato e potrà quindi concorrere per un premio importante: ricevere una produzione della stessa Biennale per l’opera in concorso.

Il prossimo 11 giugno, dunque, a Venezia andrà in scena l’opera “Ave Medea” che Amatuccio dirige, con le performance sul palco di Eugenia Galli ed Emilano Albor Boscato. Musiche e sound design saranno a cura di Andrea Gianessi. Nella città della laguna verrà presentato uno studio di trenta minuti di “Ave Medea”, una rilettura della tragedia classica prendendo spunto da un’altra importante opera della letteratura teatrale internazionale.

Per Amatuccio sarà un altro passo verso quel sogno chiamato “Teatro” per cui ha lasciato Gela dopo il diploma, lei come tante ragazze e tanti ragazzi di ieri a caccia di sogni da realizzare oltre i confini della Sicilia. 

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